La FLC-Cgil pretende di sapere dalla ASL di Latina perché questa scuola deve essere chiusa.“La ASL di Latina, con un provvedimento unilaterale ed immotivato, ha decretato la fine di questo progetto psico-pedagogico di aiuto ai bambini degenti presso l’ospedale S.Maria Goretti del capoluogo pontino.
Questa piccola realtà scolastica, nata dalla grande sensibilità del direttore didattico Sergio Andreatta, per 13 anni ha svolto, con continuità e senza clamore, il suo compito, cioè quello di riuscire a dare ai piccoli degenti del reparto pediatrico la preziosissima sensazione di non essere “stati rapiti dall’ospedale”.
Quali sono le analisi e le motivazioni alla base della decisione di far venir meno la convenzione?
La ASL non può “nascondersi” dietro la burocratica giustificazione (nota prot. 1563 del 23/01/2007) “I criteri stabiliti a livello nazionale considerano “appropriati” esclusivamente interventi sui minori ricoverati in lungadegenza”.
Né può “aggrapparsi” ad una presunta priorità da dare “all’attivazione di interventi a domicilio” rispetto al servizio in ospedale, perché le due cose non sono in alternativa anzi sono complementari e da perseguire entrambe.
Ci chiediamo come la ASL possa ignorare che la scuola:
ha una più che decennale storia di successi certi e verificabili;
offre, per la sua natura statale, garanzie di qualità e professionalità costantemente monitorate e controllate;
si serve di personale, che al di là della individuale disponibilità, è altamente qualificato e aggiornato nella didattica di cui necessita la sua particolare utenza;
non grava sul bilancio della ASL ma gode di finanziamenti a carico dell’Istituzione Scolastica di riferimento.
Non vorremmo scoprire che, come viene ipotizzato su alcuni organi di stampa, si voglia favorire l’azione di un’associazione di volontariato che desidera, nell’eventuale acquisito “monopolio” dell’intervento in ospedale, ricavare note di merito…… da spendere come?
Scuola statale ed operatori del terzo settore possono entrambi unire sinergicamente i loro sforzi per i bambini ricoverati ed aiutarli “…a ritrovare la strada di casa dopo essersi persi nel bosco (ospedale)” (Andrea Canevaro), c’è spazio per tutti (se lo scopo che si persegue è realmente quello di operare “nel silenzio” a vantaggio dei bambini)”.
Ultimo aggiornamento (domenica 28 gennaio 2007 )
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