15th Ott, 2008

Col pensionamento coatto lo Stato rinuncia al know-how

La rinuncia dello Stato al know-how. Per la L. 133/2008 in pensione coatta chi ha 40 anni di contributi, anche se ha meno di 60 di età. giovane-pensionato.jpg         

Viene meno il diritto potestativo dei lavoratori a cui si sostituisce l’autorità decisionale dell’amministrazione. Ma contrariamente a quanto ripeteva spesso Paul Newman che “dalla vita non si esce mai vivi”, consola almeno sapere che dalla scuola invece…

 

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E non si finisce mai di scoprire qualche effetto perverso incluso nella tanto discussa Legge n. 133 del 2008. Così con l’art. 71, (nuove modalità di pensionamento o mantenimento in sevizio del personale del pubblico impiego), comma 11, si  dispone (salvo diversa interpretazione attuativa) il pensionamento “coatto” del dipendente statale e, quindi, anche del dirigente (sono esclusi soltanto i magistrati e i docenti universitari il cui limite resta quello dei 75 anni, salvo ulteriori deroghe con “leggi ad personam”, tipiche di questo governo, come quella che potrebbe riguardare il noto e controverso magistrato di cui si sente tanto parlare in questi giorni) che compiano 65 anni di età o abbiano 40 anni di contribuzione. E nella lista di tali dirigenti dello stato mi trovo incluso anch’io, benché ancora lontano dai 65 anni di età perchè già in servizio continuativo dall’1.11.1967 (nelle varie e successive funzioni di istitutore, docente, dal 1979(2009) di direttore didattico e dirigente scolastico), quindi per… il solo torto della maturazione del requisito (capestro!) di oltre 40 anni di contributi. A 61 anni appena compiuti! E questo con un taglio di ben 10 anni su quanto legittimamente consentito soltanto fino al 31 agosto scorso. Davvero paradossale! Contrariamente a quanto ripeteva spesso Paul Newman che “dalla vita non si esce mai vivi”, consola almeno sapere che dalla scuola invece… Come a dire che lo Stato secondo Tremonti, contrariamente ad ogni saggio principio di buona amministrazione (considerato che dal punto di vista economico lo stato congeda 1 e pagherà 2) e di valorizzazione delle risorse umane e professionali, ti dichiara: ”Caro professor Sergio Andreatta, lei ha avuto il torto di cominciare a lavorare troppo presto. Di vincere i (3 progressivi) concorsi “ordinari” troppo giovane. Di acquisire tutte le competenze possibili per il suo lavoro. Di godere ancora di una discreta salute e di una superstite voglia di fare e di dare… Ora, però, a 61 anno, col suo… brillante curriculum, lei… non ci serve proprio più! Continui all’Università, se crede”. Già, l’Università…, quell’altra illustre vittima sacrificata sull’altare della privatizzazione! E’ l’inesorabile caduta del tempo, secondo Emile Cioran ma anche, non ho remore a dirlo, della politica, di questa sconcia politica. Su tale ipotesi di pensionamento coatto e sui criteri applicativi in data 3 ottobre 2008 (proprio in coincidenza del mio 61° compleanno), manifestando la mia volontà di trattenimento in servizio come dirigente scolastico fino all’ordinario limite dei 65 anni (visto, oltretutto, che il lavoro è ritenuto un valore “fondativo” della Repubblica tanto da essere inscritto nell’art. 1 della stessa Costituzione), ho provveduto a chiedere all’U.S.R. del Lazio e alla Direzione del Personale del M.I.U.R. un regolamento che disciplini ogni possibile discrezionalità amministrativa.  Sergio Andreatta

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Già in D.L. 25 giugno 2008, n.112, art.72, c.11.

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Commenti

Perchè non chiamarlo col suo vero nome di spoil-sistem col trucco? E il trucco è che nei posti di rilievo ci metteranno tutti i loro. Amici della famiglia, legali del clan, allineati politici… Mai successa una cosa del genere, gravissima e destabilizzante, in 70 e passa anni di Costituzione repubblicana.

Con questo provvedimento legislativo di… scapitozzamento, viene da chiamarlo scherzetto di pessimo gusto, sono oltre 40.000 i… tagliati soltanto nelle forze dell’ordine. Senza contare la scuola e le altre amministrazioni dello Stato. A 60 anni (se si è riscattata la laurea o se si è incominciato a lavorare a 20) si diventa improvvisamente vecchi da buttare. E non si sa neanche ad oggi se sarà lasciata una facoltà di prosecuzione fino ai già ordinari 65 anni.

Carlo, se tu che stai pure al Ministero dici che è un trucco per fare solo dello spoil sistem c’è da cominciare a temere per la stessa tenuta della nostra democrazia. Ma, per ora, mi rifiuto di crederlo e voglio sperare che tu, amico mio, abbia torto.

Scusate, ma qualcuno di voi si è mai chiesto per quale motivo la maggior parte dei professori e presidi è di sinistra……? Forse perchè quelli di sinistra sono gli unici che studiano…….? oppure perchè hanno sempre puntato a gestire quel ministero….!
Mahhh caro Carlo non hai inventato nulla, questa è una vecchia abitudine di 70 anni quasi quanto Democrazia……
Poi sappiamo tutti che nei ministeri e nell’istruzione ci si enra per concorso nò??????

Vedi, Antonio, non so gli altri… Ma per quanto mi riguarda, pur avendo un cognome politicamente illustre, non ho mai avuto in tasca la tessera di alcun partito, pur non facendo mistero a nessuno delle mie convinzioni politiche (ebbene sì, di centro che guarda a sinistra in una famiglia, peraltro, prevalentemente di centro-destra!). Ho cominciato a lavorare a 16 anni, a 20 con contratto di 48h la settimana da istitutore all’ENAOLI di Avellino, lontano da casa, permettendomi anche… il contemporaneo grande lusso di studiare all’Università e di laurearmi con… 110h e lode.

Nei forum di perlulivo http://www.perlulivo.it/forum segnaliamo che si discute di scuola, di legge 133 e manifestazioni, di opposizione,
del “gradimento” del governo che appare dai sondaggi.
E tanto altro ancora.

http://www.anp.it/usr/news/detail.bfr?rec_id=849

Da Tuttoscienze:
“E’ esperienza comune confermata da dati clinici che il passaggio da un’attività di lavoro ad una poco stimolante perché monotona e non motivante (vedi pensionamento) possa produrre un deterioramento mentale in certi casi anche rapido (mesi) e drammatico. E’ inutile citare la lista lunghissima di pittori, architetti, musicisti e scienziati che hanno prodotto i loro migliori lavori dopo i 70 anni e in certi casi anche dopo gli 80. L’attore comico americano George Burns, che recita da solo anche per un’ora di seguito sul palcoscenico di Las Vegas, ha compiuto 98 anni e ha già firmato il contratto del grande spettacolo di gala del 1996 per celebrare lui stesso il proprio centenario con un recital di due ore. Una critica ovvia che si può muovere a questo prolungamento della vita lavorativa di scienziati e artisti è l’ostacolo all’avvicendamento nei posti di lavoro, con danno per le leve più giovani. A parte l’investimento notevole fatto dalla società e dall’individuo (oltre i 10 anni in media di studi superiori e 3-5 milioni di dollari in Usa per laboratori e spese di ricerca per un periodo di soli 20 anni), l’offerta di manodopera intellettuale anziana e a basso prezzo disposta a lavorare in nero ruberebbe veramente il lavoro ai giovani, creando un mercato selvaggio. Ma, nella maggior parte dei casi il continuare la ricerca non significa per un ricercatore anziano un grande laboratorio con costi alti, ma spesso coinvolge il solo scienziato con l’aiuto di un tecnico e l’utilizzazione di apparecchiature già esistenti. Si potrebbe quindi pensare, per la riforma delle pensioni, un differenziamento scalare basato sul grado di «noiosità» delle attività lavorative”. Ezio Giacobini Università del Sud Illinois

(fonte: TUTTOSCIENZE)

Manovra: no al pensionamento coatto dei dirigenti pubblici
Comunicato stampa Cosmed, Cida, Confedir

L’art. 72 del decreto legge sulla finanza pubblica, n.112 del 2008, contiene all’ultimo comma una norma che rimette all’assoluta discrezionalità dei vertici politici di tutte le pubbliche amministrazioni il mantenimento in servizio o il pensionamento coatto di tutti i dirigenti con almeno quarant’anni di contributi versati.
E’ peggio dello spoils system, perché oltre la metà dei dirigenti resteranno in servizio sotto la spada di Damocle del licenziamento e, perciò, esposti ad ogni possibile pressione e ricatto da parte degli organi politici.
Se applicata massicciamente, questa norma comporterebbe la decapitazione di molti uffici dirigenziali, nelle pp.aa., nella scuola, nella sanità, generando una situazione di assoluta ingovernabilità di questi apparati.
In ogni caso, rappresenta una sostanziale violazione del diritto di ciascuno all’esercizio della funzione ed alla conseguente retribuzione fino al raggiungimento dei limiti di età finora previsti dalla legge e dai contratti collettivi.
Soprattutto, la situazione di dipendenza dei dirigenti dalla discrezione degli organi politici viola pesantemente il principio di distinzione tra politica ed amministrazione, nonché i principi costituzionali da cui questo dipende, ovvero l’imparzialità dell’Amministrazione (art. 97) e la finalizzazione esclusiva dell’operato dei pubblici impiegati al servizio della Nazione (art. 98).
Pertanto, le Confederazioni CIDA, Confedir-Mit e Cosmed, che rappresentano la stragrande maggioranza di queste

Sono una D S sessantatreenne con 40 anni di contributi.Ho cominciato a lavorare giovanissima e non ho hiesto mai raccomandazioni.Molto motivata ,devo però lottare prima con il ridimensionamento della rete scolastica,poi con la legge del pensionamento coatto.E’ un caso di eutanasia professionale operata dal
governo?A quanti D.S.,che non vogliono essere fannulloni,il governo ha deciso di staccare il sondino?

Cara Maria De Rosa,
come avrai intuito dall’articolo mi trovo in condizioni analoghe alle Tue circa l’esito finale: 61 anni, 42 di servizio di cui 30 da capo d’istituto di ruolo. Ho firmato oggi il Contratto all’USR per il Lazio. La durata dell’incarico rinnovato è formalmente triennale a decorrere dal 1 settembre 2008 ma in Premessa nell’ultimo CONSIDERATO si trova scritto testualmente:”L’amministrazione si riserva la possibilità di avvalersi della facoltà di risolvere il rapporto di lavoro con il raggiungimento dell’anzianità massima contributiva di 40 anni, così come previsto dall’art. 72, c.11, del d.l. n.112/2008″. Appunto!
Sergio Andreatta

Al 31 agosto 2009 all’età di 62 anni avrò maturato 39 anni 11 mesi di servizio effettivo . svolgo la funzione di collaboratore vicario ed in assenza del dirigente da mesi in congedo con domanda di quiescenza ho fatto a me stesso il preavviso, però non mi arrendo, tutelerò i miei diritti in tutte le sedi, poichè vogliono regalarmi un mese di contribuzione per mandarmi a casa; unica consolazione non ho votato questa oligarchia, pur essendo stato impegnato politicamente, ma nel passato. cordiali saluti

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