ECUADOR 20/4/2005 65
NUOVO PAPA: REAZIONI, “SPERIAMO IN PONTEFICE DALLA PARTE DI GIOVANI E POVERI”
“La comunità ecuadoriana sta vivendo un momento tragico della sua storia, con continui scontri sociali e un governo in grave difficoltà sul piano interno. Gli occhi di tutti sono puntati lì: sarebbe forse strano il contrario, anche perché qui in Ecuador tutti sanno che il nuovo Papa Benedetto XVI non potrà risolvere i gravi problemi in cui si dibatte il Paese”: lo ha detto alla MISNA suor Camilla Andreatta, missionaria comboniana originaria di Latina, dal 1972 in Ecuador, nel vicariato apostolico di Esmeralda, a 370 chilometri circa dalla capitale Quito. “Detto questo, va detto che anche qui da noi c’è stata grande attesa per il nuovo Pontefice. In molti hanno guardato assiduamente la televisione attendendo la fumata bianca. Qualcuno aveva detto che il nuovo Papa sarebbe stato di transizione in quanto è troppo difficile prendere il posto di Giovanni Paolo II, perché questo Pontefice, al quale tutti eravamo molto affezionati, è riuscito ad arrivare a parlare a tutti gli strati sociali, sebbene negli ultimi anni del suo pontificato i gravi problemi di salute gli abbiano impedito di affrontare questioni molto importanti, che orano ricadranno sulle spalle del suo successore. Vedremo già nei prossimi mesi quale impronta Benedetto XVI darà al nuovo pontificato”. Le aspettative degli ecuadoriani nel prossimo Papa sono un po’ quelle di tutti gli altri Paesi latinoamericani. “E non solo. – continua suor Camilla – In fin dei conti, il nostro è un continente in cui abbondano giovani e poveri, status che molto spesso coincidono. È chiaro che tutti si aspettino delle risposte ai problemi di questi due grandissimi gruppi di persone, ma non è solo l’America latina ad averne. Basti pensare all’Asia: non ci sono tanti giovani e tantissimi poveri forse anche lì?”. Eppure la situazione in Ecuador, come in Bolivia e in altri Paesi, potrebbe essere molto diversa. “Questo Paese di per sé non è povero. Anzi, ha grandi risorse. Una Santa ecuadoriana una volta disse: ‘L’Ecuador cadrà non per la fame ma per il malgoverno’. Purtroppo la realtà ci dimostra che aveva ragione”, conclude la missionaria comboniana.[LL]
tratto da agenzia MISNA