Bonifica
Poesia di Sergio Andreatta
(Tratta da: Sergio Andreatta, Eucalyptus, Poesie, Lucania Editrice, Latina, 1980, pag. 21).
Mi dice la Pianura
che l’anima era stanca di aspettare…
Nascevano filari di eucalyptus
alteri al posto delle querce ingrate
ormai dagli ozi antichi sradicate.
Estate: non più febbri di malaria
né infettanti acquitrini.
Coi giuochi tutti rallegrava
la sagra di Sessàno. (1)
Soffiavano nell’infinito Piano
i bufali feroci e nei rossicci
tramonti scalpitava nel suo branco
smanioso della monta il bel puledro.
Confessa il pioniere
che l’anima si stanca a coltivare
per una vita, senza mai posare.
Bizzosa come un bimbo
dalle labbra imbronciate in un pensiero
mi dice la Pianura
che l’anima era stanca di aspettare
e di peccare
come una quercia, nel suo nulla sempre.
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(1) Sessano, villaggio operaio (1927) a servizio della bonifica, primo nome di Borgo Podgora. Nei dintorni tracce di un’antica “domus culta romana“. Sessano, nome in qualche modo evocativo della mitica (Suessa) Pometia che qualche archeologo situa più propriamente a Caprifico-Le Querce (Cisterna) e altri identifica con la viciniore Satricum (Le Ferriere) che ne sarebbe la sua continuazione. Dalla suggestione di questa poesia e dall’illustrazione accompagnatoria del pittore setino Giuseppe De Angelis (medaglia d’oro del Min. della P.I. come benemerito della cultura) trarrà lo spunto il parroco (don Caselli) per dedicare a S.Maria di Sessano la nuova chiesa .