Sui sentieri degli Ezzelini lungo il torrente Làstego il paesaggio diventa all’improvviso bellissimo come pochi. Eccomi al paese dove i miei hanno vissuto per secoli. Tra Crespano e Paderno, distanti appena un chilometro tanto che i loro campanili “i xe dà la man”, c’era fino al 1956 la casa. Dopo essere entrato nel parco naturale di San Pancrazio oggi desidero salire a Fietta (l’antica “Flecta“) e più su fino alla chiesetta isolata di Sant’Andrea, genius loci, radice della schiatta Andreatta nella notte dei tempi provenuta da Pergine Valsugana, forse addirittura mille anni fa. Abbracciato al cipresso sulla destra del tempio la mia vista ormai in fuga domina sulla sottostante pedemontana del Grappa ben oltre i colli asolani. Le cime sono increstate di neve e oltre, in Valle San Liberale, si respira già l’aria frizzante dell’Alpe Madre. Domani, ospiti di Antonio Canova, ci faremo catturare da Possagno (Gipsoteca e Tempio) e da Asolo che continua a vivere nei sogni protratti delle sue tre regine. A sera ci dedicheremo a Bassano fino a notte fonda.
2nd Dic, 2015