Nella Giornata Mondiale dei Poveri istituita nel 2017 da Papa Francesco una Lettera di Madre Camilla dalla Missione di Esmeraldas.
Carissimi Amici e Benefattori
della gioventù esmeraldegna e dei suoi poveri, anziani e ammalati.
Ecco avvicinarsi il Natale e tutti vorrebbero che i sentimenti volassero sulle ali dell’Amore. Così il mio pensiero arriva fino a Voi.
Se la povertà fosse segno di benessere, Vi dovrei dire subito che qui stiamo bene.
E invece no, non è così. A gennaio, di ritorno alla Missione, ho trovato una situazione economica disastrata, neanche lontanamente immaginabile e paragonabile a quella appena lasciata in Italia. Il SIISE, che è il Sistema integrato di Indicatori Sociali dell’Ecuador, é venuto a certificare il peggioramento delle già precarie condizioni di vita, particolarmente per gli afroecuadoriani. Costoro sono i discendenti degli schiavi che ancora a distanza di cinque secoli vivono un’esistenza di marginalità e di esclusione. La nostra Esmeraldas viene segnalata come uno dei 3 luoghi con il più alto indice di miseria del Paese, l’indice più basso di sviluppo umano e un indice di vulnerabilità sociale elevatissimo, ben al di sopra della media nazionale: 32,7% quello della media nazionale, contro il 44,5% di Esmeraldas.
Il Governo fa quello che può, cioè poco, e i suoi dirigenti, pure lasciati a se stessi, non riescono a portare avanti nessuna apprezzabile organizzazione dei servizi.
Spesso ci sembrano perfino incapaci di farlo. Ma non tocca certo a noi cambiarli!
La società si è andata ulteriormente impoverendo, le risorse si sono assottigliate, i soldi non si sa come sono spariti anche dalle tasche degli esmeraldegni.
Così il nostro Centro Medico, che ha garantito e continua a garantire un servizio missionario e sociale essenziale semigratuito, si è visto venir meno le entrate che gli permettevano di estendere solidarietà e assistenza alla fascia di poveri che proprio nessuno aiuta mai, agli ultimi.
Per fortuna le adozioni a distanza, alimentate dalla Vostra generosità, ci permettono di alleviare la frustrazione di molti e di sovvenire 129 bambini delle elementari, 49 ragazzi delle medie, 42 giovani liceali e 10 universitari.
E di questo Dio ve ne renderà merito!
Sulla stampa leggo che anche in Italia la situazione economica è andata, purtroppo, deteriorandosi.
Ma malgrado l’imbarazzo che provo, non senza speranza, oso lanciare anche a Voi il mio ultimo appello:
S.O.S.
per non chiudere il Centro Medico
Sono andate da poco in pensione l’infermiera e la farmacista del Centro “Madre Anastasia”. E lo Stato ci obbliga a riconoscere loro, oltre alla legittima liquidazione già corrisposta, ora anche un’ulteriore “liquidazione patronale” che assorbirebbe per anni tutte le nostre possibilità economiche.
Ma prima di arrivare a chiudere un Centro, vitale per la salute dei poveri, mi permetto di lanciare uno S.O.S. di aiuto.
L’Associazione Alito di Ancona, ci é venuta generosamente in soccorso con 10.000,00 €. e questo ci permette di guardare avanti con un filo di fiducia.
E qualcun altro, non so, forse ci potrebbe dare la sua di mano.
In questi mesi ho pregato tutti i Santi del cielo, particolarmente S. Giuseppe economo della sacra Famiglia, e mi è sembrato che loro m’invitassero a rivolgermi al buon animo e alla generosa solidarietà dei cristiani.
Così è a loro che noi missionarie ci affidiamo.
Non so se qualcuno, e ora anche Voi, potrà fare qualcosa per il Dispensario.
In ogni caso il Signore Vi benedirà sempre e con Lui i più bisognosi di Esmeraldas.
A nome dei Vostri adottati e dei nostri malati e mio, un sentito grazie per
avermi ascoltata e per quanto vi fosse possibile fare.
Vi auguriamo un buon Natale e un Nuovo Anno pieno di fiducia, buona
salute e liete sorprese.
Sr. Camilla Andreatta
Missionaria Comboniana in Ecuador