20th Nov, 2005

Sergio Andreatta, Lettera aperta ai Sindaci della Provincia di Latina

Sergio Andreatta, Lettera aperta ai Sindaci della Provincia di Latina.

tondo-verde.jpgDomenica 20 novembre 2005: ricordando la Convenzione di N.Y. del 1989. Mettersi concretamente dalla parte dei diritti dei Bambini.

 

 

 

Cari Sindaci delle nostre 33 Comunità della Provincia,

 

i diritti dei Bambini ricorrono tutti i giorni e un solo 20 novembre l’anno.

Il 20 novembre è quello della “Convenzione per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” approvata a N.Y. il 20 novembre 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

I diritti non sono la ricorrenza, sono la quotidianità di uno stato di essere, di apparire, di esistere dell’infanzia.

E c’è ancora tanta strada da fare insieme … scrivevo ieri, in anteprima, in un altro articolo.

Ora è giunto il momento che io, come psicopedagogista, dirigente scolastico e autore di saggi sull’educazione anche colpito dall’Appello degli Intellettuali di questi giorni, lanci a Voi, Sindaci della nostra Provincia pontina e non solo, tre semplici sfide, proposte per me concretamente fattibili e che vanno a superare lo stesso limite intrinseco degli appelli, tre provvedimenti di poca o relativa spesa per i Vostri Bilanci che faranno in modo che sia chiaro a tutti il Vostro coinvolgimento di primi cittadini nel discorso e nella collocazione “dalla parte dei bambini”:

 

1) Ritengo necessario che si provveda a nominare in ogni Comune un “difensore civico” (non un politico ma una “figura etica” al di sopra delle parti, un’ ”autorità” che dovrà operare gratuitamente) a tutela dei diritti dell’infanzia con poteri delegati di vigilanza, promozione, tutela su di essa;

2) Ritengo necessario che si costituisca o implementi meglio in ogni Comune il “Consiglio Comunale dei ragazzi” (di Scuole primarie e Scuole Medie, anche Superiori se si crede) non perché si ritiene che possano concretamente risolvere loro tutti o in parte i problemi ma come “luogo altamente simbolico dell’esercizio dei loro inalienabili diritti”, come impulso per una fondamentale educazione civica alla partecipazione, per un’educazione al futuro;

3) Ritengo necessario e imprescindibile per una buona politica che si dia “un sorriso ai bambini”, ai ragazzi e che si facciano “fiorire le scuole” facendole aprire il pomeriggio a “L’Altro Tempo”. Atelier creativi, teatri, attività motorie e sportive in palestra, danza, musica, giornali, fotografia, filmica, … un bouquet di iniziative, insomma, lasciate realizzare liberamente alle Associazioni Socioculturali presenti sul Territorio secondo un Patto interassociativo che miri fedelmente allo sviluppo dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

 

Le Associazioni potrebbero contare direttamente sul contributo finanziario diretto (“calmierato” visto che operano all’interno delle scuole) delle famiglie, mentre il Comune (questa è la novità) nell’ambito del diritto allo studio, alla conoscenza, alla promozione della socialità, nel dovere della rimozione degli ostacoli interverrebbe a sostegno dei bisognosi, per superare ogni discriminazione attuando così “quelle misure protettive che richiede il suo stato minorile”.

L’art. 24 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e i Patti Internazionali che ne sono seguiti dal 10 dicembre 1948 impegnano, infatti, nell’adozione di queste misure “la famiglia, la società e lo stato”. Quindi, attraverso Progetti – obiettivo mirati, impiegando meglio quelle poche risorse già esistenti in bilancio e ricercandone altre, sarebbe secondo me possibile assicurare una maggiore pienezza di diritto all’infanzia e all’adolescenza

che saprebbero di poter contare nel territorio su un loro “Referente” di fiducia cui rivolgersi,

che saprebbero di essere rappresentate in un “Consiglio di pari”,

che saprebbero di poter usufruire di “Luoghi di aggregazione protetti e stimolanti” messi a loro disposizione, oltre i compiti della scuola, nella libertà dell’Altro Tempo libero e ricreativo, (non tempo pieno didattico-assistenziale).

E penso a tutti i vantaggi, a tutte le ricadute positive per lo sviluppo della personalità di una scuola così trasformata in “simpatica”!

I dirigenti scolastici, come me, e i Consigli d’Istituto, anche incapsulati dalla burocrazia delle responsabilità, verrebbero indotti a capire che le scuole e le pertinenze non sono un loro dominio privato ma spazi a disposizione della più ampia Comunità, (non trovo il senso, la necessità e una valida legittimazione sociale per tener chiusi, inibiti o semplicemente sottoutilizzati per poche ore questi edifici, importanti patrimoni dei Comuni e della Provincia ), li convincerebbe certamente a questo una buona polizza assicurativa a favore dell’Istituzione scolastica stipulata dal Comune, tale Atto di Garanzia dissolverebbe tutti i dubbi e le perplessità in ordine alla difesa degli ambienti e alla custodia dei beni, alla responsabilità civile verso terzi.

Le Scuole Libere dell’”Altro tempo” sponsorizzate dalle famiglie e dal Comune e gestite dalle Associazioni, seppur in concordato di fini con il corrispondente Assessorato e l’Istituzione scolastica, dovrebbero offrire al territorio un offerta in rete, differenziata e non ripetitiva, per far un esempio ognuno degli otto Circoli di Latina o IC o SMS si dovrebbe caratterizzare per un progetto originale non ricalcando gli altri e gli utenti in cerca di soddisfazione si sposterebbero sul Territorio secondo i loro interessi, al di là della scuola di appartenenza, della classe, dell’età.

Se gli Amministratori Comunali adottassero un nuovo metodo per sostenere le iniziative, fossero più sistematici nella loro azione, intervenissero a sostegno solo di chi ha veramente bisogno e non è in grado di soddisfarlo garantendo pari opportunità, sottoscrivessero questo contratto assicurativo a favore delle scuole, sono convinto che, non solo idealmente, ma concretamente noi saremmo in grado di promuovere una “rivoluzione positiva” a favore delle migliori condizioni di vita di queste età meravigliose e vulnerabili che sono l’infanzia e l’adolescenza.

Una rivoluzione anche per l’educazione.

E a qualcuno che immagino obietti: “Esperienze e proposte ci sono già nel Territorio!”.

Rispondo:”Bene. Dalle poche passiamo alle tante ma, soprattutto, quei progetti sappiamo sistematizzarli”.

 

e-mail: carodirettore@quartocircolo.it  

Sergio Andreatta, Latina 20/11/2005, Il mio contributo per l’infanzia

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