Agli Amici e Sostenitori della Missione di Esmeraldas (Ecuador)
Varie Sedi – Italia
Carissimi/e in Cristo,
verso il termine della mia giornata desidero scriverVi ancora una volta ed esserVi grata per la vicinanza dimostrata in tanti anni alla Missione. Sono fiduciosamente aggrappata alla speranza e mi faccio stringere dalle braccia del Signore.
Dopo quattro anni sono rientrata in Italia alla fine di aprile per una visita alla famiglia e per sottopormi ad uno screening medico. E da lì è diventata più chiara la mia tribolazione. Potrò ancora rientrare in Missione, dove sento di aver ancora tanto da dare, mi chiedo, o i disegni del Signore per me sono altri? Ricordo i miei primi tempi sugli Altipiani di Eritrea e alla Scuola di Asmara, l’isola di Limones sperduta nel Pacifico e le cime delle Ande che mi facevano entusiasmare per la loro altezza perché toccavo il cielo. Così l’Ecuador, con le missioni sulla Costa di San Lorenzo del Paillon prima e di Esmeraldas dopo, sarebbe diventato la mia seconda patria. In questi giorni la Croce che splende sul campanile della Chiesa nuova di Santa Chiara a Latina sembra accendersi più vivida per proiettare nella notte i suoi raggi di speranza sulle tenebre della vita e sul deserto che ci circonda.
Dopo la parentesi a Città del Messico e l’incarico alla Procura Generale di Roma, ho chiesto, e mi è stato accordato, di rientrare 26 anni fa nella Missione Comboniana di Esmeraldas dove mi sarebbe stato affidato dal Vescovo l’incarico della Pastorale Educativa diocesana. Sostenuta da tanti Benefattori di ogni parte d’Italia, ho potuto attivare qui vari Progetti di sostegno alla popolazione ma soprattutto di aiuto ai niños, come il Progetto Educamy con numerose adozioni a distanza, per accompagnarli nello studio e avviarli ad una vita più dignitosa. Con l’Hogar Campesino abbiamo potuto ospitare in una casa in città, sostenendoli nei loro percorsi di buona crescita, i ragazzi poveri provenienti da villaggi anche estremi. Tra tanti gravi problemi quotidiani non sono mancate molteplici iniziative a favore dei più bisognosi e delle famiglie. Successivamente una quindicina di anni fa sono stata chiamata ad occuparmi di Sanità, a dirigere lo storico Centro Medico Madre Anastasia… E in questa veste mi sono adoperata per migliorarne le prestazioni fino a qualche mese fa quando l’età e le condizioni cliniche mi hanno consigliato il passaggio di testimone. Rimarrebbe ancora tanto da fare soprattutto per venire incontro all’incerto futuro dei ragazzi ma non possiamo che affidarci ai disegni della Provvidenza. In tutti questi anni ho sentito sempre vicino le Vostre preghiere, le vostre premure e il vostro perdurante sostegno economico senza il quale ben poco avrei potuto fare da sola. Ma è la nostra stessa esistenza che non può far a meno della teoria del Bene e neanche… della pratica. Molti dei ragazzi presi in carico alle elementari si sono nel frattempo diplomati o laureati potendosi incamminare per una buona strada di vita malgrado i contesti socioculturali deprivati e a volte molto contraddittori delle loro famiglie.
Ringrazio il Signore per avermi dato l’opportunità di conoscerVi e la forza di spronarVi alla solidarietà e alla condivisione cristiana dei progetti.
Grazie, grazie e buon Natale.
Un caro abbraccio,
Sr. M . Camilla Andreatta
missionaria comboniana
P.S. Devo scusarmi con Voi per la mancata risposta alle Vostre numerose e-mail ma, oltre la grave malattia, ora non ho più un ufficio e un PC a disposizione. Chi volesse continuare nella sua meritoria opera di aiuto all’infanzia ecuadoriana può continuare a farlo utilizzando il C/C N. 86731361 intestato alla: FONDAZIONE COMBONIANE NEL MONDO – ONLUS C.P.12341 ROMA BELSITO 00135 ROMA specificando contributo per il “Progetto Istruzione” o “offerta libera”. E la nuova referente è ora sr. Piedad Aldaz, comboniana come me (e-mail: piedialdaz@hotmail.com).