da Agenzia ASCA.(ASCA)Rende (Cs), 15 gen – L’Italia soffre per la mancanza di un uomo politico come Beniamino Andreatta. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo all’Universita’ della Calabria, ad Arcavacata di Rende in provincia di Cosenza, in occasione della cerimonia di intitolazione dell’aula magna del complesso universitario ad Andreatta, fondatore e primo rettore dell’universita’ calabrese, nata nel 1971.
”Sono troppi per poterli ricordare – spiega Napolitano – i motivi e gli aspetti per cui il Paese, la sua vita democratica, la sua capacita’ di ripsosta alle sfide del nostro tempo, soffrono della mancanza di una personalita’ come quella di Beniamino Andreatta. Non solo – continua il Capo dello Stato – sentono acutamente la sua mancanza quanti di noi lo hanno conosciuto e ne hanno condiviso gli affetti familiari, quanti come me hanno coltivato la sua amicizia traendone indimenticabili frutti. Tutti quanti sentiamo la sua mancanza”. Per quanto ”ci riguarda – continua il Capo dello Stato – sentiamo la sua mancanza come persona di prorompente talento, di forte carattere, di straordinaria generosita’ e finezza umana”. Per Napolitano c’e’ da sottolineare ”quanto sarebbe prezioso per l’Italia sarebbe oggi il suo contributo”, la ”sua compostezza della sua fantasia”, la ”sua passione, il suo coraggio”, il ”suo senso dell’interesse pubblico al servizio di visioni anticonvenzionali dei problemi dell’economia e di scelte limpide e rigorose”. Napolitano sottolinea i motivi essenziali che stanno alla base dell’intitolazione dell’aula magna al professore trentino. ”Il primo e’ l’esempio che piu’ di ogni altro ha concorso a dare – spiega Napolitano – di come si possa far nascere in condizioni ambientali difficili una universita’ campione di eccellenza per qualita’ culturale, per proiezione internazionale, serieta’ degli studi e anche per la capacita’ di autogoverno e di uso oculato delle risorse”. Il Capo dello Stato invita, riferendosi alla nascita’ della prima universita’ calabrese, a ”non fare di tutte le erbe un fascio quando si parla criticamente del sistema universitario italiano. Non si confonda in particolare – chiede Napolitano – il fenomeno che purtroppo si e’ verificato, e che e’ stato deleterio, della proliferazione delle sedi con la formazione della prima universita’ che abbia avuto la Calabria e con la quale si e’ colmata – assicura il Presidente della Repubblica – una penalizzazione storica di cui soffriva la regione. Non nello spirito di una concessione al localismo ma della dotazione di un ateneo di avanguardia come fattore di avanzamento economico, sociale e culturale”. Il secondo motivo va ricercato, sostiene Napolitano, nella ”passione di un uomo del Nord per il Mezzogiorno”, una passione che Andreatta ”portava avanti con il sentimento di un dovere nazionale”. fdv/cam/lv |