23rd Gen, 2009

Il congedo dei dirigenti scolastici pontini

Cerimonia per i dirigenti scolastici pontini in pensione. Consegnati dall’Amministrazione Provinciale alcuni premi simbolici.

 

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Non so chi, forse Alexander Pope in un passaggio di una sua opera, scriveva che “l’ultima e più grande fra le arti è quella di cancellare, di dimenticare”. E’ quello che non hanno voluto fare, di quelli appena andati in pensione, i loro colleghi ancora in servizio nella Scuola pontina. Nell’atmosfera dell’Aula Magna dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura “San Benedetto” di Borgo Piave, addobbata e profumata da policromi fiori, si è tenuta la cerimonia di commiato dal servizio per gli otto dirigenti scolastici della Provincia di Latina già collocati in pensione dal primo settembre scorso. Ecco la lista dei festeggiati, servitori dello Stato, dirigenti in varie sedi scolastiche di ogni ordine e grado della Provincia, da Aprilia a Cisterna, a Latina, Sabaudia, Terracina e Formia:

prof. Giuseppe Antonelli,

prof. Rocco Barone (dirigente tecnico),

prof. Antonio Cardinali (assente),

prof. Anna De Donato,

prof. Rita Leli (decana, titolare di direzione dal 1979),

prof. Gaetana Mafrici,

prof. Romualdo Patrei,

prof. Antonio Trani.

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Hanno partecipato il sindaco di Latina On. Vincenzo Zaccheo, il vice sindaco del comune, e nipote della preside De Donato, dott. Maurizio Galardo, la dott.ssa Maria Rita Calvosa dirigente dell’U.S.P. di Latina, la dott.ssa Graziella Cannella dell’Ufficio Studi e Programmazione dello stesso U.S.P. e il preside dell’Istituto prof. Nicola Di Battista che ha fatto gli onori del padrone di casa collaborando nell’organizzazione della significante manifestazione. E non è voluto mancare, malgrado un recente infortunio, neanche l’assessore provinciale alle Politiche della Scuola dott. Giuseppe Schiboni che ha conferito le targhe di onorificenza per conto del Presidente dell’Amministrazione provinciale Armando Cusani.

Dotato di un ottimo sound un corposo studente dell’Istituto ha cantato un bel brano di apertura, quindi il duo pianistico composto da Andreina Nascani e Fernanda Raponi, due giovani di talento di Latina ha eseguito la Sinfonia de “L’italiana in Algeri” di Gioacchino Rossini e in anteprima assoluta il “Preludio d’autunno”, breve composizione dell’esordiente Alessandro Barone, scuola DAMS, figlio dell’ispettore tecnico. “La nostra scuola – ha detto il sindaco Zaccheo che ha gratificato i dirigenti di targhe – insieme ai suoi dirigenti è un esempio da esportare… Grazie per tutto ciò che avete fatto in questi anni al servizio dei nostri giovani, per la divulgazione della cultura”. Sono seguiti alcuni brevi ma intensi interventi a cominciare da quello dei ricordi dell’isp. R. Barone, quindi del commosso direttore didattico G. Antonelli di Terracina che ha ricordato i suoi 49 anni di servizio; di A. De Donato tutta una carriera da maestra fino a preside dell’ITC Vittorio Veneto, la scuola di Latina frequentata nella sua gioventù dallo stesso sindaco Zaccheo; di Rita Leli “mitica” direttrice didattica, dal primo all’ultimo giorno dei suoi 29 anni di direzione, titolare del II Circolo didattico di Aprilia. Personaggio impegnato in mille iniziative nella scuola della ricerca e dell’innovazione, ma anche in politica, la combattiva Leli, come assessore all’istruzione del Comune di Aprilia e ancora attualmente, come presidente della Rete rita-leli-no-turbogas-fto-sergio-andreatta.jpgcivica, nella battaglia pacifica a difesa dell’ambiente contro l’installazione di una Centrale Turbogas nel territorio di Campo di Carne. Di lei il dirigente scolastico Sergio Andreatta (a sua volta già portavoce del C.P.U., Comitato Popolare Unitario di Latina contro l’insediamento del termovalorizzatore nella Valle dell’Astura a Borgo Bainsizza – Borgo Montello) ha voluto ricordare brevemente la comune carriera scolastica incominciata nel Collegio dei docenti di Via Montegrappa nel lontano settembre del 1969, quasi un’avventura e una difficile scommessa in un’Aprilia travagliata dai tanti problemi del rapido incremento demografico, della ricerca di un’occupazione, della legalità pubblica, con una scuola locale in espansione e tutta da inventare metodologicamente per rispondere ai bisogni sociali emergenti e a quelli educativi delle famiglie ed ecco, allora, l’originarsi di un significativo “tempo pieno” per strappare dalla devianza della strada tanti ragazzi. Poi la comune carriera direttiva vincendo insieme il concorso ordinario nazionale per direttori didattici del 1977… A ciascun collega, quelli in attività di servizio, hanno consegnato un loro presente. La dirigente territoriale dell’USP di Latina, Maria Rita Calvosa, pur ricoprendo da soli quattro anni la funzione nel capolugo, ha espresso in conclusione i suoi personali apprezzamenti e la riconoscenza del MIUR. Loretta Tufo, dirigente del I circolo di Piazza Dante, ha curato nei dettagli la riuscita manifestazione. E’ seguito un ricco buffet con i gustosi prodotti locali offerti dalla stessa Agraria. Speriamo che questa mattinata di riconoscenza e di ricordi rimanga nei sentimenti e non sia come il rumore che muore nel vento o, meglio, per dirla con due bei versi di Guillaume Apollinaire sui ricordi “les souvenirs sont cors de chasse / dont meurt le bruit parmi le vent”.  Sergio Andreatta

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(Anche le foto sono di Sergio Andreatta, decano dei dirigenti scolastici in servizio nel Lazio).

Commenti

Malgrado qualche… pecora nera come Barsi e qualche raro altro, la categoria dei presidi è una categoria corretta, moralmente esemplare, professionalmente impegnata a migliorare la scuola dal suo interno. Giusto riconoscimento.

Durante la mia normale vita scolastica ho incontrato presidi di tutti i tipi, da quelli autoritari che mascheravano così le loro insicurezze e impotenze (ma non era un limite loro se (per colpa dei sindacati) non avevano in mano gli strumenti giusti per governare, a quelli saggi e moderati (la maggioranza) impegnati nel lento ma costante progresso della loro scuola. E tutto sommato più numerosi i bravi degli… altri.

Francamente non so quanti siano i più o i meno rispetto ad un certo parametro che lei (dar.li) ha in mente. Ogni persona, quindi anche i dirigenti scolastici, ha il suo profilo biografico e il suo curriculum professionale. Inconfondibile. L’uno non è l’altro e i buoni e i cattivi si trovano dappertutto, anche tra noi, come la veccia in un sacco di grano. L’incontro avviene annualmente per salutare chi va via, un incontro normale come si fa civilmente o si dovrebbe fare in tutti gli ambienti di lavoro. Nè è da credere che i regali siano stati qualcosa di più di un pensiero meramente simbolico.

Ce n’è uno tra questi 8 in lista che non lascia proprio niente di buono.

Ognuno, in fin dei conti, è e rimane sempre se stesso. La dignità è nel corredo personale, nello stile di conduzione di una comunità dove non sempre si può scendere a patti con tutti. Non lo può un leader, ne andrebbe della sua stessa autorità (da intendersi “autorevolezza”). Una sanzione disciplinare, magari troppo in fretta irrogata, non può terremotare, credo, una solida reputazione professionale.

Alle superiori io ho avuto un preside che era letteralmente una pippa, non ho un buon ricordo di lui. Qualche professore poi (che ci offriva i suoi spinelli) te lo raccomando

Ho diretto per trent’anni, e continuo, soltanto direzioni didattiche. Non ho esperienze, se non sporadiche, delle superiori (invito per qualche performance letteraria o dibattito pedagogico in aula magna;presidenza di commissione di esami). Non saprei risponderle, quindi, sul preside-pippa.

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