2nd Nov, 2007

Conosco il mistero che canti

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Dal “Libro de Poemas” di Federico Garcia Lorca

   
 Conosco il mistero che canti, cipresso …
 
Conosco il mistero che canti, cipresso:
sono tuo fratello nella notte e nella pena;
abbiamo viscere cariche di nidi,
tu di usignoli e io di tristezza!
Federico Garcia Lorca,
Libro de Poemas, Invocacion al laurel, 1919.

Il dialogo col cipresso e le altre piante è, in realtà, un dialogo con se stesso.
Di quelli che usiamo fare noi poeti per rientrare in noi stessi e per uscirne.
In esso traspaiono i volti della permanente inquietudine di Lorca.
Ma nel complesso del Poema anche il cosciente impegno della sua poesia, il suo esser sempre “dalla parte di coloro che non hanno nulla e ai quali si nega perfino la tranquillità del nulla” (15.12.1934, intervista a “El Sol”).

Ma, hic et nunc, questo frammento vuole essere oggi un omaggio, oltre che ai cipressi del 2 novembre, alla ricerca di elevazione che è in ognuno di noi.

Ai due cipressi di Sergio Andreatta

(Lassù al Montello…)

“Nella stanchezza

di battaglie perdute e di armistizi

da vinto sfogherò tra un padre e un figlio

la mia tristezza”

Da “Eucalyptus” di Sergio Andreatta, Lucania Editrice, 1980, pag.113.

di: Sergio Andreatta

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