26th Feb, 2009

Alpini, perchè a Latina?

andreatta-giulio-camillo-i-fila-iv-da-sx-banda-alpini-1934-s-candido.jpg

Perché Latina.

A proposito della 82^ Adunata Nazionale del 9/10 maggio 2009 nel capoluogo pontino.

alpini-a-latina-2009.jpgA Latina, per molte ragioni. Per non dimenticare. Perché Latina è stata costruita dal nulla da tanti veneti, lombardi, friulani, piemontesi, emiliani che avevano combattuto nei reggimenti alpini durante la Grande Guerra che questa città commemora con i suoi quartieri: Borgo Carso, Borgo Pasubio, Borgo Monte Grappa, Borgo Bainsizza…, luoghi della nostra memoria che sono stati mantenuti dai figli dei bonificatori dell’Agro pontino, di coloro che trasformarono un territorio da paludoso a provincia vivibile nella quale l’uomo ha avuto il sopravvento sulla natura infida.

Una bonifica avvenuta negli anni Trenta, durante un regime (testimoniato ancora da una architettura razionalista, sfumata nei quartieri moderni) la cui condanna non impedisce di andreatta-giulio-camillo-1934.jpgriconoscere i sacrifici di quanti furono chiamati a colonizzare una terra malsana per ricostruirvi città e paesi, creando nel contempo un modello d’unità nazionale fatto da lavoratori di regioni diverse per idiomi e abitudini, uniti da un unico obiettivo: il lavoro e la costruzione d’una famiglia.

Latina come omaggio al Centro-sud, alle nostre Sezioni e ai nostri Gruppi del Quarto Raggruppamento, ma soprattutto ai volontari di queste regioni che con professionalità, serietà e passione portano il cappello alpino in testa e fanno tanto onore al nostro Paese con il loro impegno in Patria e nelle missioni all’estero. Esiste una tradizione alpina della “linea delle palme”, come chiamava il Meridione Leonardo Sciascia, che nel comune sentire e nella condivisione dei valori fondamentali si avvicina sempre più alla “linea degli abeti”.

Lo testimoniano il sacrificio delle eroiche batterie siciliane, cadute sul posto senza cedere un metro di terreno, in Africa, e l’esempio di tanti alpini il cui idioma non ha mai costituito una barriera all’alpinità. E che dire dei sardi, dei campani, dei calabresi: oggi come ieri sono inquadrati nei nostri reggimenti; siamo fieri di loro semplicemente perché sono alpini. Andiamo dunque a Latina in centinaia di migliaia per un evento che sarà storico non solo per noi ma anche per la gente del territorio, per la maggior parte della quale sarà un momento familiare.

Non è certo una rivalsa del nord: nella rotazione dei luoghi dell’adunata nazionale il centro-sud mancava dalla splendida adunata di Catania, i cui cittadini sono scesi per le strade per far festa con gli alpini. Era da tempo che Latina chiedeva l’adunata, ma è stata la scansione del calendario a far preferire altri luoghi della memoria: Asiago ai piedi dell’Ortigara, Cuneo culla degli alpini e, nel 90° della fine della Grande Guerra, Bassano città del Grappa, sede del Comando dell’Armata dell’Ortigara negli ultimi mesi di guerra, finita con l’armistizio di Villa Giusti mentre i nostri soldati venivano accolti trionfalmente a Trento e a Vittorio Veneto.

Le adunate, si dice, sono tutte uguali e tutte diverse. Questa che ci prepariamo a celebrare a Latina sarà particolare, perché molti alpini troveranno cittadini con gli stessi cognomi, vedranno gli stessi volti delle proprie vallate, dei propri paesi. Sarà come ritrovare la stessa gente in una città sorta da una palude. E gli stessi abitanti di Latina non più giovanissimi, ritroveranno abitudini, suoni e colori delle origini. Latina città del Mezzogiorno d’Italia che vive una seconda identità, moderna; ma anche Latina città del Nord.

Tratto dal numero di febbraio 2009 de L’Alpino.

latina-aspetta-gli-alpini-fto-sergio-andreatta.jpg

Il Consiglio dei Ministri in data 27.02.2009, in considerazione dell’alta valenza dell’evento e in accoglimento delle motivate richieste del Sindaco di Latina, ha assunto l’impegno di deliberare la spesa di 5 milioni di euro (ma ne sarebbero arrivati in seguito soltanto 3,5) per favorire lo svolgimento dell’Adunata nazionale degli Alpini, programmata nel Capoluogo pontino per i  giorni 8/10 maggio p.v. Altri consistenti contributi sono stati erogati dalla Regione Lazio e dall’Amministrazione Provinciale di Latina mentre alcuni Soggetti privati per il successo della manifestazione hanno garantito varie forme di sponsorizzazione.

www.andreatta.it – blog statistics

At present here there are 357 original articles

and 627 comments in 15 top tags.

ANDREATTA ALPINI

Da Littoria a Latina la presenza dei “coloni veneti” è da considerare storicamente “fondamentale”, nel vero senso etimologico del termine, sia per numero che per sostanza dei plurali contributi socio-economici. Senza mai dimenticare le proprie origini ventimila persone hanno scelto di creare il proprio futuro su questo territorio, allora palude, dando vita a più città, borghi e contrade. E tra queste famiglie di coloni veneti, detti anche più retoricamente “pionieri”, dotati di grande spirito di sacrificio e di dedizione ai valori del lavoro (principalmente alla madre Terra) c’erano molti alpini provenienti principalmente dalle province di  Belluno, Treviso, Verona, Vicenza e Padova. La Famiglia Andreatta da Paderno accasata a Borgo Bainsizza era una di quelle che poteva annoverare nei suoi ranghi alpini, bersaglieri e sanitari… In queste due foto d’epoca (1934) Giulio Camillo Andreatta mio padre, alpino, multimprenditore, musicista, pioniere della Bonifica integrale, migrato nel 1933 con la sua famiglia (il padre Ambrogio Andreatta di Vittore, la madre Luigia Filippin di Costante, zio di Mons. Erminio Filippin nel 1924 fondatore degli omonimi Istituti e in seguito protonotario apostolico di Papa Paolo VI) da Paderno del Grappa (già d’Asolo, Treviso) a Borgo Bainsizza (Littoria) dove sarà il primo consigliere comunale espresso dai Borghi, co-fondatore nel 1946 del MSI pontino, sindacalista della CISNAL che il giorno del suo 44esimo compleanno sacrificherà la sua stessa vita (7.5.1957), in un tragico incidente stradale, per la nuova Città di Latina. A lui si devono le prime organizzazioni sociali dei Combattenti e Reduci degli Alpini pontini. Insieme con lui al Pod. 769 dell’O.N.C. un altro alpino, il gladiatorio Aurelio (in foto-copertina nel libro “Testa tera” di Andrea Zanzotto e Marco Delogu) e il pugnace… bersagliere Vittore (Ino) le cui audaci gesta sul fronte greco-albanese (conquista di cima Monastir) sono ampiamente descritte nel libro “Ad ogni costo” di Ajmone Finestra… E bisogna, tuttavia, confutare la tesi (circolante a Latina) che gli Alpini siano di destra. Gli Alpini non sono nè di destra nè di sinistra, ma sono semplicemente Alpini, gente italiana autentica (anche se nelle valli lombardo-venete votano in maggioranza per la Lega) che vive la dimensione della montagna con spirito di comunità e di solidarietà, gente disposta a tutto pur di vivere e proclamare i suoi ideali, tra cui fulgono quello di Patria e di tutela del loro ambiente da ogni tipo di aggressione.

Si ringrazia Alex Andreatta, nipote e … “alpino virtuale” per la segnalazione del significativo articolo.

Commenti

GRAZIE ZIO X AVER PUBLICATO L’ARTICOLO
CIAO ALEX

Si ringrazia Alex Andreatta, nipote e … “alpino virtuale” per la segnalazione del significativo articolo.

IL CLARINETTO DEL NONNO CAMILLO C’è L’HO IO
CIAOOOOOOOOO

Nel forum dell’adunata chiedono del perchè é stata scelta Latina.
Gli ho linkato la pagina qui sopra.

http://www.ana.it/index.php?name=PNphpBB2&file=posting

Oggi 07-05-09 come primo giorno di questa manifestazione ho portato mio figlio di 12 anni con me per vedere gli alpini è rimasto stupefatto che ha voluto mangiare con loro, io dopo tanto tempo ho risentito a Latina tante persone italiane che ormai Latina ha perso, tutti i canti dei miei genitori mi hanno portato indietro nel tempo. è stato un giorno bellissimo GRAZIE.

Lascia un Commento

Devi essere loggato per lasciare un Commento.

Categorie