Il ”caso Trento”: quando il centro-sinistra non si suicida vince ancora le elezioni.
Alessandro Andreatta sindaco con più del 64% dei voti. Il candidato del Polo al 20%.
Trento è una città importante, ma troppo piccola per poter rappresentare “tendenze” nazionali. Eppure un “caso Trento” esiste e dovrebbe far riflettere i partiti del centro-sinistra. Quando amministrano senza risse, quando fanno le alleanze giuste, quando tengono conto delle esigenze locali riescono ancora a vincere. E alla grande. Lo confermano i risultati definititvi delle elezioni comunali.
Il nuovo sindaco della città è Alessandro Andreatta, che gli elettori riportano in trionfo sul seggio che, negli ultimi anni, aveva occupato in qualità di “reggente”, dopo che il precedente sindaco, Alberto Pacher, era diventato vicepresidente della Provincia.
Andretta è eletto, infatti, col 64,42% dei consensi, una percentuale che si è profilata fin dall’inizio dello scrutinio e che è rimasta elevatissima fino alla fine, facendo finire nel nulla l’ipotesi di “ballottaggio” su cui l’opposizione aveva puntato tutte le sue carte in campagna elettorale, sperando di potersi unificare al secondo turno, dopo che si era divisa nel primo.
Un centro-sinistra autonomista e con l’appoggio dell’Udc
Sindaco reggente dall’autunno scorso, quando l’allora primo cittadino Alberto Pacher era stato eletto alle provinciali, Andreatta si è presentato con una coalizione definita di centro-sinistra autonomista, composta da Pd, Upt, Di Pietro-Idv, Patt, Udc, Verdi, Socialisti democratici e Leali.
I votanti a Trento sono stati 53.797, il 60,15% degli elettori, secondo quanto risulta dai dati forniti dalla Regione Trentino Alto Adige-Sudtirol ed elaborati dalla Informatica trentina spa con la Insiel spa.
I voti validi sono risultati 51.955, le schede bianche 847, quelle nulle 990 e i voti contestati e non attribuiti 5.
Andreatta col 64,42% dei voti, il candidato del Pdl al 20,64
Alessandro Andreatta ha ottenuto 33.468 voti col 64,42%, il suo antagonista, Pino Morandini (Pdl), ne ha avuti 10.725 con il 20,64%, terza Bruna Giuliani (Lega Nord) con 3.951 voti e il 7,60%. Segue Francesco Porta (Rif.-Comunisti) con 1.198 e il 2,31%.
Il primo commento del neo-sindaco
“Ero fiducioso, avevo la sensazione di potercela fare anche in modo piuttosto sicuro al primo turno. Certo ora prendo atto che è un risultato davvero importante”: è così che il nuovo sindaco di Trento commenta la vittoria ottenuta con il 64,42% dei consensi.
Andreatta poi spiega: “Il successo premia la continuità politico amministrativa e la novità. La continuità è con le due Giunte di Lorenzo Dellai (ora presidente della Provincia autonoma, ndr) e con le due di Alberto Pacher (dall’autunno vicepresidente della Giunta provinciale, ndr). Quanto a novità, sono nuovo io e lo è la coalizione: otto forze politiche, di cui tre prima non erano nel centrosinistra, che è diventato centrosinistra autonomista, con l’ingresso del Patt, Partito autonomista trentino tirolese, Udc e Idv”.
Quanto al 29,79% di consensi del suo partito, il Pd, “mi pare una conferma di quanto ottenuto alle provinciali a Trento – commenta Andreatta – in un momento in cui a livello nazionale ha un pò sofferto. È il Pd del Trentino, certamente legato a quello nazionale, anche con la sua specificità, in una terra autonoma, e probabilmente un’ottima lista di candidati. Sarò comunque garante di tutta la coalizione”.
Quanto all’obiettivo dei partiti di centro-destra di portarlo al ballottaggio, “non penso fosse davvero una strategia – è convinto Andreatta – e se lo era è fallita. Credo piuttosto non abbiano trovato un accordo su una persona da candidare e chi arriva diviso, col sistema bipolare in cui siamo, seppure imperfetto, non viene riconosciuto”.
I commenti soddisfatti dei democratici
E già arrivano i commenti soddisfatti degli esponenti del Pd. “La netta affermazione di Alessandro Andretta come sindaco di Trento con più del 60% dei voti, lasciando il suo avversario del centro-destra a 40 lunghezze di distanza, premia la tradizione ormai ventennale di buongoverno del centrosinistra autonomista trentino, avviata da Dellai e proseguita da Pacher: il voto dei cittadini è un riconoscimento alla personalità innovativa del nuovo sindaco ed è una importante conferma dell’utilità del metodo delle primarie, caparbiamente voluto dal Partito Democratico”, ha detto Giorgio Tonini, responsabile formazione del Partito Democratico.
Franceschini: “I trentini non si fanno condizionare dalla tv”
“I trentini sono persone con la testa sulle spalle, gente che lavora, gente concreta che non si fa condizionare dalle favole della tv”: è il commento di Dario Franceschini. “I trentini – ha aggiunto il segretario del Pd – scelgono in base alla qualità dell’azione di governo, ai programmi e hanno scelto un giovane sindaco che darà continuità al buongoverno di Trento che ha dato al Pd un risultato importantissimo che lo conferma di gran lunga il primo partito della città”.
Ultimo aggiornamento: 05/05/09