10th Mag, 2009

Latina, la sfilata degli Alpini

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Alpini, “Hut ab vor den Alpen”

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Ideali, valori, condivisione…

Lo ha opportunamente ribadito, a Latina dalla sua postazione in tribuna d’onore, il presidente della Camera. L’on. Gianfranco Fini presiedeva alla sfilata della 82^ Adunata Nazionale degli Alpini, insieme al ministro della difesa Ignazio La Russa, all’ex-presidente del Senato, e alpino abruzzese, Franco Marini, al sottosegretario Carlo Giovanardi, ad altri parlamentari e ai vertici militari del Corpo. “I valori degli Alpini non sono di parte, ma di tutti” ha proclamato Fini nel suo breve ma significativo intervento. Presente anche un colpito e inorgoglito presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. A Latina dove serpeggiavano strane e singolari voci, dove peraltro non si dimentica ancora la figuraccia fatta nell’Adunata di Reggio Emilia, davanti al ministro della difesa Nino Andreatta, quando un Gruppo di Latina  rovesciava all’improvviso uno striscione esibendo uno slogan di protesta e capovolgendo la faccia dalla tribuna d’onore. Voleva così lanciare il suo provocatorio motto di sfida contro l’ipotesi dell’abolizione della leva e della riduzione delle truppe. La strumentalità dell’episodio era destinata a suscitare rumore e ne nacque anche un’inchiesta… La sfilata continua delle nove ore sulla distanza dei tre chilometri, dei 60.000 tra “veci” e “zòvani“, delle varie ragioni di corpo e associative sta terminando in questo momento e tutto è andato alla perfezione secondo il protocollo dell’ANA e le migliori aspettative di tutti, a cominciare dal meritorio Sindaco Vincenzo Zaccheo che si è tenacemente adoperato perchè la macchina organizzativa non avesse a subire défaillances. Un grande successo per l’intera Comunità pontina che ha partecipato al simpatico evento facendosi letteralmente travolgere, anche una eccezionale vetrina per la promozione turistica, fin dalla prossima e incombente stagione balneare, del nostro suggestionante territorio davanti ai 300.000 accorsi da tutta Italia e dall’Estero, davanti agli spettatori delle TV. E devo ammetterlo, a certi passaggi, io mi sono commosso. E, più che le pur belle parole dei discorsi della tribuna, mi ha commosso la significativa presenza corale, quella di certe immancabili querce centenarie, di certi iconografici barbuti bianchi, la silenziosa testimonianza degli invalidi, il pensiero delle ferite dell’Abruzzo e le azioni, più che i progetti futuri che pure continueranno ad esserci, di solidarietà da “vecchi consumati scarponi” dove continua a pulsare dentro, non avulso, un grandissimo cuore montanaro. Sergio Andreatta

Commenti

Sono del comune di Paderno del Grappa.
Siamo stati in Latina per l’adunata.
Mi sarebbe piaciuto incontrare il Sig Andreatta
in questo nostro viaggio. Mi sono ricordata solo durante il viaggio e il nostro hotel non aveva il servizio internet per poterlo contattare.
Magari anche Lui faceva piacere incontrare persone del suo luogo di orgine.
Andreatta un cognome prestigioso, assieme a Brunello sono i primi emigranti x Catamarca Argentina. Entrambe le persone portavano lo stesso cognome “Angelo”. Cari saluti

Gentilissima Marisa Bernardi,
può vedere alcune foto della sfilata e dei giorni dell’adunata sul sito : https://www.andreatta.it (altre continuerò a pubblicarle).
Le è piaciuta Latina? Mi ha fatto molto piacere la Sua, dia i miei saluti a tutti gli Amici del Gruppo Alpini di Paderno e di Crespano (che ho fotografato in giro per la città su una pittoresca cinquecento). Tra quelli di Paderno c’era anche, ospite a casa di parenti a Borgo Bainsizza, Tarcisio Andreatta (quello dell’albergo S.Giacomo), cugino di mio padre Giulio Camillo figlio di Ambrogio Andreatta, emigrante negli USA, non in Argentina, e di Luigia Filippin di Costante, zio di mons.Erminio, emigrato a Montevideo. Com’è piccolo il mondo!
Cordialità, Sergio Andreatta

Leggendo i commenti su Facebock a quello che lei scrive ho visto che alcuni vorrebbero fare una distinzione tra ideali e valori alpini…

* PADERNO DEL GRAPPA:
Alle falde del Monte Grappa (TV), 2002 abitanti nel censimento del 2001 ma con demografia in interessante incremento statistico. Il nome del paese (più anticamente Flecta, Fietta…) Paderno divenne nel 1867, dopo la III Guerra d’Indipendenza con cui venne acquisito il Veneto all’Italia, Paderno d’Asolo per distinguerlo da altri Paderno e quindi Paderno del Grappa nel 1919/1920, come Bassano e altri, dopo la vittoriosa I Guerra Mondiale per tramandare ai posteri l’eroico patriottismo di quel martire teatro di guerra. Si può capire e condividere, quindi, il viscerale, profondo attaccamento agli Alpini che di quelle pagine di battaglia e sacrificio ne furono i protagonisti. A Paderno (740 famiglie) il cognome Andreatta è il cognome assoluto o “cognome di villaggio” (ben oltre 100 persone), precedendo esattamente nell’ordine e a notevole distanza: Reginato, Basso, Morosin e Prevedello.

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