20th Mag, 2009

Madre Camilla Andreatta, comboniana, da Borgo Bainsizza

 

 Secondo Sören Kierkegaard “La fede è la più alta passione di ogni uomo… Nessuno va oltre”… Sembra questo il caso della missionaria comboniana con mandato di “missio ad gentes” che si appresta a ritornare in Italia dopo quattro anni di assenza.                                 

 

MADRE CAMILLA ANDREATTA wpit88x31

 

 

madre-camilla-andreatta-hogar-campesino-esmeraldas-ecuador.JPGL’attiva religiosa veneto-pontina,

 

 

oltre quarant’anni di missione in varie parti del mondo, dall’Africa al Centro America, al Sud America, rientrerà a Roma dall’Ecuador ai primi di giugno. E’ in programma, prima delle vacanze in famiglia, una sorta di “G8” (o meglio di “G22” data la provenienza da altrettanti paesi esteri) delle madri econome-provinciali (lei per la Provincia religiosa dell’Ecuador-Colombia-Perù) della Congregazione delle Pie Madri fondata da San Daniele Comboni a Verona (Montorio) il 1 gennaio 1872.

bertilla-andreatta-madre-camilla.jpgDa ragazza al Borgo, anche piuttosto carina, fidanzata e già con un suo lavoro in una fabbrica di Aprilia, sente sorgere dentro di sé una potente voce interiore: è il preludio a un’impetuosa vocazione. Impressionata dalla lettura di un servizio foto-giornalistico sull’Africa prende contatti prima con la rivista “Famiglia Cristiana” e poi il treno per il consigliato Istituto Comboniano di Verona.

Entra così nel noviziato del Cesiolo (1963) dove perfeziona il suo percorso vocazionale, studia per l’insegnamento e per prepararsi all’esercizio di quello che sarebbe diventato il carisma prevalente della sua vita, la pastorale educativa. Al termine dei due percorsi  (in realtà al superamento di un raggiunto traguardo intermedio di tappa) prende i voti religiosi perpetui. Da Verona a Roma, nella nuova Casa Generalizia di Via Boccea 506, per un corso di specializzazione in africanistica e quindi si apre velocemente anche per lei la tanto desiderata terra di missione con l’atterraggio (dic.1967) negli Altipiani dell’Eritrea.

Qui attende all’evangelizzazione delle famiglie e all’insegnamento nella scuola elementare “Sacra Famiglia”. Il cambio di regime, alla caduta del negus Hailé Selassié I nel 1974, e la proclamazione di un repubblica socialista impongono però la chiusura della casa e dell’Università Cattolica comboniana di Asmara. Ma già da due anni, fin dalle prime avvisaglie della montante rivoluzione, Suor Camilla Andreatta era stata trasferita nei nuovi orizzonti sudamericani dell’Ecuador. E nella rarefazione dell’aria di Sìchos, in quella limpidezza celeste davvero singolare, c’è molto tempo per pregare e per meditare. Dopo qualche anno di missione trascorso lassù, in sperduti villaggi a 4.000 metri di quota sulle Ande, viene destinata alla comunità di San Lorenzo del Pailon sulla costa del Pacifico.

s-lorenzo-pailon-ecuador-10-08-1979-inaugurazione-collegio-fiscomisional.jpgQui, come direttrice degli istituti scolastici esistenti, si adopera per l’apertura dopo qualche anno di un nuovo istituto “fiscomisional”, il “10 de Agosto”. Una vita intensa giocata nell’impegno religioso e in quello sociale sempre dalla parte degli ultimi, degli oppressi in una nazione dove politicamente contano solo pochi grandi e illiberali latifondisti. Una vita anche sufficientemente avventurosa nel risalire i fiumi che scendono dalle inesplorate foreste amazzoniche e nel raggiungere le piccole isole nell’Oceano, come Limones, per portare o confermare il Vangelo alle sperdute genti dei lontani villaggi raggiungibili soltanto, tra mille pericoli e continue sorprese, con la navigazione su fragili canoe. Ed eccola guidare una villaggi-intorno-san-lorenzo-del-pailon-sr-camilla-andreatta-porta-aiuti-della-croce-rossa23121980.jpgdelegazione della Croce Rossa e con una teoria di barche ricolme del necessario accorrere in aiuto delle popolazioni della confinante Colombia, nei dintorni di Tumaco, colpite il 12 dicembre 1979 dal terremoto e da una successiva ondata di tsu-nami… Ma è il ben più terrificante terremoto di Città del Mexico (magnitudo 8,1) del 19 settembre 1985, con palazzi e grattacieli letteralmente sfaldati, con 10/20.000 morti non si saprà mai con esattezza e ampie zone della capitale devastate per cui il presidente di quella repubblica piangendo dice che “Il Messico è cambiato per sempre”,  che Madre Camilla vive in spaventosa diretta, trovandosì lì impegnata a presiedere già da qualche anno alla formazione spirituale di una folta schiera di novizie. Tutte scampano al pericolo e riescono a mettersi in salvo ma il noviziato subisce i suoi danni.

Dopo un pò Madre Camilla è richiamata dal Mexico e restituita alla missione ecuadoregna di ecuador-missioni-comboniane.jpgEsmeraldas che lei sente come più sua. Ma non passa molto tempo che viene nominata procuratrice generale della Congregazione e designata all’ufficio di Roma.

Per gli otto anni successivi dovrà occuparsi delle più disparate esigenze, non soltanto economiche, delle consorelle della rete missionaria operante in tutto il mondo. Un’occasione unica per ampliare il suo know-how e, soprattutto, il suo infaticabile spirito di servizio. Ma  lei preferirebbe adoperarsi in concreto, dialogare con i poveri con la sua voce, usare per la carità le sue stesse mani anzichè limitarsi ad orientare quelle degli altri, potersi consumare utilmente per i bambini del caleidoscopio multietnico di Esmeraldas che ben conosce. Così chiede di continuo, e infine ottiene dalla generale, di ritornare tra gli amati morenitos della sua terra di elezione, quella Esmeraldas dalle difficili latitudini multiculturali e climatiche sull’Equatore. Ed eccola tornare con una luce di speranza per i barrios dei più poveri, afrodiscendenti e non solo. Agisce dall’interno del Vicario apostolico dove Mons. Eugenio Arellano le ha affidato l’incarico della pastorale educativa di quella vasta diocesi coincidente con il territorio della omonima provincia.

In questa fase, Madre Camilla, adotta con alacrità varie iniziative, promuove la formazione degli insegnanti nella religione cattolica, a seguito di un nuovo concordato Stato-Chiesa, collabora a Quito nella segreteria della C.E.E., attiva alcuni significativi microprogetti, dall’ “hogar campesino” alle adozioni a distanza dei “niños” di strada che diventano, grazie ad una platea sempre più vasta di benefattori italiani, ogni giorno più numerose. Sovviene molte famiglie diseredate, in quel contesto sociale disfatto promuove e agevola, come àncora di salvezza non soltanto personale, l’accesso agli studi anche universitari a tanti ragazzi con l’erogazione di borse di studio e con le mirate adozioni a distanza (Progetto Educamy). Un missione-esmeraldas-2009.JPGimpegno attento e costante il suo che suscita l’interesse della comunità di Esmeraldas e della stampa (La Hora) perchè non frammentario e non episodico ma tendente, dopo la soddisfazione del primo bisogno, allo sviluppo di un ethos sociale e cristiano tra la gente che può anche ascoltare le sue parole dai microfoni dell’emittente “Antena Libre” dove tiene le sue seguite rubriche radiofoniche.

 

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Da oltre una anno, a seguito del forzato rientro in Italia di una consorella (Suor Maria Grazia), ha assunto la direzione del “Centro Asistencial Madre Anastasia”, dispensario e esmeraldas-centro-asistencial-madre-anastasia.JPGpoliambulatorio per i poveri dove operano come volontari numerosi medici e parasanitari. Tanti altri sono i progetti studiati, in corso o già portati a compimento, attivati da Madre Camilla Andreatta, ma soprattutto meritevoli quelli che introducono serenità nelle famiglie e proiettano gioia ai bambini, gratificati dal soccorso di tanti sostenitori di ogni regione italiana e non soltanto di Latina o del natio Borgo Bainsizza (con il meritorio  “Datti una Mossa” dell’Associazione “Arcobaleno”). Donare grazie al cuore generoso di altri, farsi tramite, far brillare gli occhi dei ninos, muovere le loro labbra al sorriso perchè sanno di contare sulla gratificazione e su un minimo di benessere, diventa ogni giorno di più questo, insieme all’assistenza agli ammalati, il suo imperativo categorico cristiano. Ma l’impresa è immane per le sole sue forze…

L’anziana, ma instancabile e sempre sorridente missionaria, fra quindici giorni sarà fra noi e, dopo l’intensivo mese di summit (giugno) previsto dai lavori in Congregazione, potrà incontrare durante l’estate tutti i suoi magnifici benefattori italiani che lo desiderino, comunità per comunità, gruppo per gruppo e, chissà forse potendolo, anche uno per uno.

(Mail per comunicazioni e prenotazioni d’incontro: educamy@libero.it ).

Rosamaria Pirri, del Gruppo Missionario Parrocchia S.Chiara di Latina e referente di “educamy”.

Commenti

Sono felice di aver conosciuto una sorella così piena di Gesù, e come Gesù ha vissuto per salvare tutti noi, Lei vive per salvare tante creature dalla strada e sfamando tutti quelli che ricorrono a lei con una fame materiale e spirituale.
Grazie madre Camilla per l’esempio che ci dai con la tua vita che ci sprona ad essere più generosi e pronti ai bisogni altrui.
Grazie Suor Alda

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