4th Ago, 2009

Civiltà antica alla foce del fiume Astura

       

A Torre Astura (Nettuno), al confine tra le due province di Roma e Latina, un sensazionale ritrovamento paleo-archeologico.

Che il sito alla foce del fiume Astura, al confine tra la provincia romana e quella pontina (raggiungibile percorrendo a piedi 2 Km. dalla provinciale su uno stradone che taglia in due una bella pineta), fosse abitato fin dall’antichità più remota non c’era alcun dubbio, era una questione già accertata dagli studiosi. sergio-andreatta-torre-astura.jpgAncora oggi l’area è dominata dal pittoresco castello a pianta pentagonale eretto a difesa della costa nel 1193, collegato alla terraferma da un suggestivo ponte, dove dopo la sconfitta nella battaglia di Tagliacozzo (1268) trovò riparo e tradimento, ad opera del signore del luogo Giovanni Frangipane, il nipote di Manfredi di Svevia Corradino, ultimo degli Hohenstaufen, che venne consegnato, insieme ad altri duchi e conti suoi alleati, alla giustizia (impiccagione in piazza a Napoli) dell’avversario Carlo D’Angiò. Una pagina di storia del XIII secolo che suggestionò, anche per l’idealismo libertario che il giovane e bel principe incarnava, il sommo Dante Alighieri di simpatie ghibelline che così lo ricorda nel XX canto del Purgatorio: “Carlo venne in Italia e, per ammenda, / vittima fe’ di Curradino”. E’ risaputo che Cicerone e altri politici del jet set della Roma imperiale avessero qui, dove sarebbe passata la Via Severiana, ma facilmente raggiungibile anche per mare da Ostia, la loro sontuosa villa patrizia. Tracce di insediamenti ben più antiche, risalenti all’età del ferro, erano state, però, trovate sia lungo la costa sia risalendo all’interno lungo il corso del fiume Astura,

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un tempo di più vasta portata idrica, fino (nella attuale Valle d’Oro) all’importante città volsca di Satricum o, per altri, latina di Suessa Pometia, presso l’odierna Le Ferriere (Latina). Già alcuni paleontologi e archeologi olandesi (Petter Attema del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Groningen e Marijke Gnade dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Amsterdam) e italiani (dell’università S.Orsola borgo-bainsizza-casale-nuovo-fto-sergio-andreatta.jpgBenincasa di Napoli e il ricercatore locale Michelangelo La Rosa) si erano occupati di un’ indagine paleo-archeologica sui siti di Casale Nuovo ( Borgo Bainsizza – Latina) e a Quarto delle Cinfonare (Tre Cancelli – Nattuno) dove lo studio stratigrafico aveva rivelato e documentato presenze di primaria importanza insediativa e poi anche di scambio commerciale con i micenei e gli etruschi. Sui risultati provvisori venne così organizzato nel 2006 un convegno di studi al Palacultura di Latina Ora, nell’estate 2009, questo scoop clamoroso che ci consegna, molto ben conservato tranne i piedi asportati dal mare, un guerriero di 5000 anni fa con il suo corredo funerario, un uomo che parrebbe contemporaneo, se non antecedente, dell’alpestre uomo di Similaun (Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio) conservato al Museo Archeologico di Bolzano. Il merito del ritrovamento non è, però, di un paleontologo, come si potrebbe credere, ma di alcuni carabinieri che stavano sorvolando quel tratto di costa a bordo di un elicottero quando….  Sergio Andreatta (segue, 2).

 

Commenti

🙂 Una notizia forte 🙂 Mi piace leggerla.

Posto bello, ancora di più se si sa che era apprezzato già migliaia di anni fa. A chi non lo conosce ancora, come noi nettunesi, lo invito ad una passeggiata e mi dirà.

Uno squarcio per conoscere meglio la nostra storia. un invito a tanti a venire .

Complimenti per le sue osservazioni, molto acute.

Mi affascina il suo modo di interpretare e di scrivere della realtà.

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