Sensibilizzare al “ben… essere”, promuovere a scuola la cultura della prevenzione e della sicurezza.
Prove tecniche di evacuazione antincendio a scuola secondo il Testo Unico sulla Sicurezza (D.M. n. 81/2008) ed il Piano di evacuazione di ogni Istituto dipendente dalla giurisdizione di Circolo. L’importante pratica si è svolta contemporaneamente oggi, appena dopo le ore 11, in tutte le 7 scuole statali dell’infanzia e della primaria del IV Circolo didattico “C. Goldoni” di Latina diretto dal prof. Sergio Andreatta. Questa buona pratica (the best practices) è prevista se vogliamo, ancora prima che dal Decreto citato o da quelli precedenti, dal buon senso, dallo spirito di educazione e di previdenza al fine di apprendere significativamente (cultura della sicurezza basata su principi di prevenzione e protezione) come sapersi sempre autoregolare in caso di pericolo, a tutela della propria vita e della propria integrità fisica (“ben… essere“). E per orientare i suoi alunni a raggiungere questo importante obiettivo l’istituzione scolastica, attraverso i suoi insegnanti, si impegna in una didattica continua per la sicurezza.
Hanno partecipato gli 891 alunni del Circolo di diverse età e scolarità, dai 2 anni e mezzo agli 11. Diverse, quindi, sono state necessariamente le modalità e gli approcci alla prova, prevalentemente ludici per i bambini più piccoli. Tutto si è svolto sotto la guida attenta delle insegnanti, del dirigente scolastico, degli addetti antincendio e del responsabile del coordinamento. Gli alunni sono così ordinatamente defluiti dalle loro aule per trasferirsi nei sicuri punti esterni di raccolta (cortili). E’ seguito l’appello e sono state richiamate alcune utili raccomandazioni. Bambini e ragazzi hanno partecipato con grande interesse e tutto, anche favorito dal bel tempo, si è svolto nella massima regolarità come attestano i verbali redatti. Altre prove, senza preavviso, seguiranno periodicamente in seguito. Ogni volta immaginando l’origine del fuoco (rappresentato dai collaboratori scolastici che hanno la divisa rossa) in punti diversi sì che le persone siano indotte, non ad una pratica di abitudine, ma a pensare daccapo ogni volta trovando, se necessario, anche vie di fuga alternative a quelle ritualmente stabilite nel Piano di Evacuazione.