L’unione fa la forza
Cosa spinge tre costumiste in erba ad intraprendere un’avventura facendo affidamento soltanto sulle loro forze?
La prima stesura de L’Avaro risale al 1668, si tratta quindi di una commedia molto antica e più volte portata in scena, ma per tre giovani neocostumiste può rappresentare una nuova impresa per mettersi alla prova, saggiando le proprie conoscenze e capacità e sperimentando il proprio saper fare, un trampolino di lancio per iniziare una carriera insieme.
L’unione fa la forza, questa la massima che meglio identifica Annamaria Fischetti, Giorgia Eloisa Andreatta e Silvia Fantini
che proprio dall’unione delle loro diversità hanno saputo trarre un costruttivo e reciproco vantaggio. Annamaria, con la sua rassicurante tenacia e le sue conoscenze sartoriali, Giorgia, con la sua particolare attenzione ai dettagli ed all’armonia dell’insieme e Silvia, con la precisione e l’abilità decorativa che la caratterizzano. Scopo ultimo: rendere tutto perfetto ed impeccabile.
Così è iniziata la loro avventura.
“Ce la faremo? Riusciremo a finire tutto nel tempo stabilito?”. Durante la lavorazione queste domande le hanno talvolta preoccupate, ma i momenti divertenti, lieti e a volte buffi hanno alleggerito il peso del lavoro rendendolo piacevole. Alla fine lo scroscio di applausi ed i ripetuti complimenti per lo splendido lavoro svolto hanno ricompensato dubbi e fatiche, oltre ogni aspettativa. © 2007 Tutti i diritti riservati
www.inuovistrioni.com
La prima stesura de L’Avaro risale al 1668, si tratta quindi di una commedia molto antica e più volte portata in scena, ma per tre giovani neocostumiste può rappresentare una nuova impresa per mettersi alla prova, saggiando le proprie conoscenze e capacità e sperimentando il proprio saper fare, un trampolino di lancio per iniziare una carriera insieme.
L’unione fa la forza, questa la massima che meglio identifica Annamaria Fischetti, Giorgia Eloisa Andreatta e Silvia Fantini
Così è iniziata la loro avventura.
“Ce la faremo? Riusciremo a finire tutto nel tempo stabilito?”. Durante la lavorazione queste domande le hanno talvolta preoccupate, ma i momenti divertenti, lieti e a volte buffi hanno alleggerito il peso del lavoro rendendolo piacevole. Alla fine lo scroscio di applausi ed i ripetuti complimenti per lo splendido lavoro svolto hanno ricompensato dubbi e fatiche, oltre ogni aspettativa. © 2007 Tutti i diritti riservati
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Scritto da : Sergio Andreatta
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