I Giardini di Littoria …
I Giardini di… Littoria in questi giorni sono savane lussureggianti dove neanche più i cani possono addentrarsi per le loro deiezioni. Così, finalmenti liberati dai guinzagli dai loro disattenti padroni più amici degli animali che delle persone (ho assistito impotente alla feroce aggressione di un maltese da parte di un pastore tedesco in Via Monteverdi), i cani le lasciano semplicemente sui marciapiedi. I giardini scolastici, inibiti ai giochi dei Bambini delle elementari e più piccoli delle Scuole dell’infanzia, appaiono delle vere esplosioni botaniche, un evviva di flora incolta e di fauna selvaggia animata da varie specie di uccelli e, ahimè, di bisce di palude… No, non può essere questa la Latina dei proclami politici della Destra (“Laboratorio Nazionale” ci si affrettò a dire), la Latina delle più evidenti e squallide rappresentazioni, perfino in uno dei suoi più indicativi simboli, il Parco Mussolini. Purtroppo non di sole… Adunate vive il cittadino pontino e, presumo, neanche dei molti rivoli, ancora non del tutto ben rendicontati di quelle saltuarie, seppur considerevoli risorse. Ed ecco così che il cittadino di buon senso, ma pure quello di cattivo egualmente soggiogato dalle tasse, non può non interrogarsi e chiedersi se, oltre la persuasione occulta della reclame, una politica amministrativa seria sia mai stata programmata, perseguita e praticata in questa negletta Città di 120.000 residenti negli ultimi lustri… O, al contrario, me lo chiedo io: lo è stata? Sergio Andreatta