1st Gen, 2006

XXXVIII Giornata Mondiale della Pace.

XXXVIII Giornata Mondiale della Pace.

Il primo appuntamento voluto da Paolo VI.   

“Nella verità la pace” proclama Papa Benedetto XVI riprendendo un tema non solo caro ai suoi predecessori ma a tutti coloro, qualsiasi sia la condizione, che la amano e la ricercano.Dopo la benedizione dell’Angelus in Piazza S.Pietro un affettuoso ringraziamento al Presidente della Repubblica C.A.Ciampi che sta per concludere il suo mandato settennale, un saluto agli italiani e, anche, un ricordo per il Bambinello di Giulianello di Cori. Piazza San Pietro oggi é più gremita del solito, molti i turisti di ogni parte del mondo malgrado la pioggia battente. Dovunque ombrelli aperti multicolori, tanto da suggerirmi l’idea di una estemporanea e singolare bandiera della pace, che conferiscono alla piazza vivacità e brillantezza sullo sfondo del grigio-bianco colonnato berniniano.All’appuntamento voluto trentotto anni fa da Paolo VI il primo giorno di ogni anno per sottolineare con un messaggio l’importanza della pace Papa Benedetto XVI propone quest’anno il tema:”Nella verità la ‘pace”: Già la Costituzione conciliare “Gaudium et spes” affermava che l’umanità non sarebbe riuscita ad “edificare un mondo veramente più umano per tutti gli uomini su tutta la terra, se tutti non si volgeranno con animo rinnovato alla verità della pace” (n.77).La pace, il suo desiderio e i suoi valori, sono universali, transnazionali, transculturali perché vivono indistruttibili come sentimenti nel cuore di ogni uomo, perché la pace giusta possiede in sé una sua intrinseca ed invincibile verità.La pace, secondo la “Gaudium et spes” è il “frutto dell’ordine immesso nella società umana dal suo Fondatore e che deve essere attuato dagli uomini assetati di una giustizia sempre più perfetta” (n.78). Gli uomini hanno delle esigenze profonde, chiedono che i loro diritti siano attuati, la loro dignità rispettata, “il diritto naturale delle genti e i suoi principi universali” (n.79) esigono di essere rispettati e questo significa dare a ciascuno il suo.La pace è la “tranquilitas ordinis”, la situazione che permette il pieno dispiegamento all’uomo della verità.Quando Benedetto XVI si affaccia al balcone del Palazzo Apostolico, accolto dal più caloroso degli applausi possibili in una giornata fredda come questa, mi pare un po’ più pallido del solito in faccia, sembra abbia freddo.Il Papa apre, in questa giornata che avrebbe bisogno del sole, ricordando “lo splendore della verità” è il bisogno di aprirsi ad essa, “la verità è artefice della pace”. Ricorda l’enciclica di Giovanni XXIII “Pacem in terris”, e tutti gli uomini di buona volontà che operano sulla terra.La verità è “l’unica strada che conduce alla pace” e il “metodo della pace è l’amore”. “La via della pace: il dialogo, il perdono, la solidarietà”. Questa è l’unica strada e quanto da essa abbiamo da imparare e su essa da edificare noi educatori, anche laici.Un pensiero rivolto alla Madonna prima dell'”Angelus Domini nuntiavit Mariae” e, quindi, la benedizione che apre un nuovo anno e che viene accolta sempre come beneaugurate da credenti e non credenti, da presenti e da chi è raggiunto soltanto dai mass media, tv, radio e internet.Un pensiero grato di riconoscenza viene rivolto al Presidente Ciampi che lo ha ricordato nel suo tradizionale messaggio di fine anno, ieri sera, e alle diocesi che fanno pace e ai movimenti e tra questi ricorda la Comunità di S.Egidio di Roma e la “Marcia della Pace” promossa dalla CEI e dal Movimento Pax Cristi, svoltasi nella giornata di ieri a Trento. Un pensiero va anche al Bambinello della nostra Giulianello di Cori, pargoletto ligneo del XV secolo simile, ma alcuni dicono anche prototipo, di quello ritenuto miracoloso rubato qualche anno fa all’Ara Coeli in Campidoglio e di cui si sono perse le tracce.Poi il diluvio che imperversa… e il fuggi-fuggi che svuota rapidamente la immensa piazza del mondo. ©  Sergio Andreatta    

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