I giardini di… Littoria (continua, II)
Confortante notizia: rasa l’erba alta dei giardini scolastici.
I giardini sono… Non so bene che cosa rappresenti un’idea di giardino e quale pensiero coltivi l’immaginario collettivo dei latinensi su di esso. Forse l’idea di qualcosa di superfluo (foto 3-4), di non essenziale alla vita quotidiana delle persone. Eppure non fu Abraham Cowley (Il giardino) a scrivere:”Dio fece il primo giardino, Caino la prima città”? Là dove, prima della bonifica integrale, c’era la selva (qui la Selva di Cisterna) essa è quasi ritornata prepotentemente a riappropriarsi degli spazi sottratti al suo regno fino ad addentrarsi, con le sue erbe alte oltre il metro, per le vie della città. Senza dire delle siepi delle ville che, senza contenimento, straripano dappertutto, invadono i marciapiedi e insidiano con i loro speroni acuminati il transito sicuro dei pedoni e perfino dei ciclisti su Via del Lido. I miei alunni delle elementari saprebbero ben descrivere, e lo descrivono meglio di altri nei loro temi, l’importanza di avere dei giardini curati nel quartiere, praticabili per le loro aspettative di gioco all’aria aperta, per la loro salute, per una sana crescita. Ad essi si aggiungerebbero le severe critiche degli anziani privati dell’ombra e del confort di una panchina… Dopo la mia prima denuncia niente o quasi è cambiato in città. “Non ci sono i soldi”, si insiste a dire, seppure un vicepresidente dell’Amministrazione provinciale avesse gettato là al Commissario prefettizio l’offerta di 50.000 €. Ma non ci sono soldi, e si finge di ignorare, perché la politica dissennata di questo governo ha privato i Comuni dei minimi trasferimenti con gli esiti per questo e ben altro che ormai sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Questo è il risultato – lo dice anche l’ANCI – della più sottile demagogia elettorale mai vista in Italia. E mi verrebbe da proporre allora con un po’ di fantasia, e se questo fosse sostenibile con un Progetto del tipo “Cura la bellezza del viso della tua città”, il lancio di una campagna pubblicitaria per la raccolta del 5/1000 tra i miei concittadini. Sarei il primo di Latina a destinare la mia quota. Ma quest’anno è ormai tardi… Immaginate, o meglio andate a vedere (foto 5) il Parco San Josemaria Escrivà intitolato in pompa magna dal sindaco Vincenzo Zaccheo al fondatore dell’Opus Dei soltanto pochi mesi fa: una savana. Vedessero ora i proseliti della potente opus l’incuria totale e vandalica in cui esso versa sarebbero portati alle più desolate considerazioni e, chissà, taglierebbero dal loro sito ufficiale anche il mio articolo, corredato di foto, pubblicato puntualmente per l’occasione. “… il faut cultiver notre jardin” , bisogna coltivare il nostro giardino (Voltaire, Candide). Peraltro devo dar atto al Commissario prefettizio, che non ha nessuna colpa della deriva in cui navighiamo, che dopo la pubblicazione dell’articolo su www.andreatta.it , pure ripreso dalla Stampa Pontina, l’erba dei giardini dell’istituzione scolastica del IV Circolo didattico che dirigo è stata tutta rasa. Sollecitamente, già il giorno dopo, si presentavano alla Goldoni, alla Giovanni Paolo II, alla Manzoni (foto 1-2) e alla Collodi (foto 6) i mobilitati operai di una nota ditta vivaistica sulla Mediana. E di questo anche i genitori adirati, cui avevo spiegato di chi fosse l’esclusivissima competenza (il Comune), gli sono ora grati. Sergio Andreatta