17th Gen, 2008

Raffaele Sanzo prova a disegnare la scuola laziale che vorrebbe

 

Quasi un pittore, nell’incontro con i dirigenti scolastici della provincia pontina, il direttore generale dell’U.S.R. del Lazio disegna la scuola che vorrebbe. usr-lazio-raffaele-sanzo-dxcon-gaspare-cecconisx-fto-sergio-andreatta-a.JPG

 

In sella come direttore generale dell’USR del Lazio solo dal 10 novembre scorso, il dr Raffaele Sanzo, anche capo di gabinetto del Min.Giuseppe Fioroni, è venuto a Latina per incontrare i dirigenti scolastici della provincia. Due fruttuose riunioni, dal primo pomeriggio fino a sera inoltrata, presso l’I.T.I.S. G.Marconi di Via Reno. Prima i dirigenti del I ciclo d’istruzione, poi quelli delle superiori anche se, forse, sarebbe stato più opportuno sentirli insieme per la comunanza di molti temi e l’emersione di analoghi problemi pur nella diversa specificità degli indirizzi. Presenti per l’U.S.P. di Latina la dirigente Mariarita Calvosa, il dr Gaetano Lenti e il dr. Andrea Mancinelli. Il direttore generale si è presentato in maniera inconsueta, senza codazzi, per parlare in tutto realismo. Nella sua partenza antiretorica ha esposto l’intento di esplorare e conoscere concretamente il territorio e le sue situazioni scolastiche prima di ogni intervento. Già maestro elementare, poi professore di lingua inglese, poi ispettore, insomma un curriculum dalla gavetta, o di self-made man  come meglio si direbbe oggi con sentire globale, che, proprio per questo, lo ha messo immediatamente in sintonia e reso subito particolarmente simpatico. Nel suo viaggiare “ad lìmina” per il Lazio ha già incontrato e ascoltato tutti i colleghi delle altre province, tranne Rieti, e prima di riunire i dirigenti in una due giorni residenziale a Fiuggi (“nel… mare di Fiuggi” ha detto scherzando per rispondere al desiderio di… mare avanzato dai pontini) ha elaborato un articolato questionario di lettura e monitoraggio delle varie situazioni. La tabulazione dei dati e la valutazione per temi darà l’abbrivio alla costituzione di commissioni di lavoro. Poi il Convegno primaverile nella cittadina termale finalizzato al miglioramento in regione, se non all’ottimizzazione, di un servizio pubblico, malgrado tutto, ancora riconosciuto come significativo e definito molto importante dalle famiglie. Ma sono i ragazzi stessi (non quelli su You Tube) a rendersi capaci di guardare la realtà, di analizzarla, di desiderare una scuola migliore, di esprimere piste per possibili cambiamenti. E del resto il pianeta scuola è da sempre un pianeta in movimento, dinamico, ricco di prospettive, anche affascinante dove, per forza, le positività devono prevalere sulle negatività, la pars construens sulla pars destruens. Fosse per la nostra scuola… Pistorius andrebbe di sicuro alle Olimpiadi perchè la dignità e l’aspirazione alla realizzazione dell’uomo ( e quanto lavoriamo noi per la migliore integrazione sostenibile a scuola e in società dei disabili!) è sicuramente superiore ai limiti o alle potenzialità delle sue protesi. Costruttività che è nel dna dei responsabili delle istituzioni scolastiche non ancora disamorati che sono ancora tanti, per fortuna, come testimonia il decano Sergio Andreatta del IV Circolo di Latina. C’è, oltretutto, da affinare i percorsi di studio e di sperimentazione delle Indicazioni per il curricolo come argomentano le due referenti provinciali Loretta Tufo del I Circolo di Latina e Rita Leli del II di Aprilia. Le indagini 2007 dell’OCSE-Pisa non sono state generose nella valutazione della scuola italiana, collocata in graduatoria, specie quella secondaria, dopo il ventesimo posto. Ma è ora di cambiare rotta, di riguadagnare terreno. In una società che ha perso in gran parte la direzione dei valori condivisi torna di nuovo prepotente il bisogno di ricerca di nuovi e originali orientamenti culturali e formativi. Occorre, quindi, elaborare degli strumenti precisi di rilevazione e ponderazione degli standard per il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza della scuola laziale. E questo non può avvenire che nel nuovo avvaloramento, tra l’altro, dei… valori della pari dignità senza distinzioni, del dialogo e dell’interculturalità, in un clima di continua cooperazione plurale. Di fronte all’apertura di un TG rimango ogni volta sconcertato dalla “religionizzazione” di una politica, per altri versi, a “ping-pong”, dall’invadenza della cronaca peggiore, dal malcontento sociale diffuso ma anche dalla tendenza individuale, oltre che dei gruppi, per il superamento dell’anonimato da “folla solitaria” con un riconoscimento d’identità. Riconoscimento dal quale non può sfuggire, per la stessa valutazione percepita dall’utente italiano, ogni comunità scolastica che tenda a promuovere il successo di una società attraverso il successo dei suoi cittadini. E a questa tendenza, espressa dal nuovo direttore generale Sanzo, non mi sembra voglia sottrarsi oggi la scuola pontina.

Sergio Andreatta, dirigente scolastico a Latina

 

Commenti

Grazie e complimenti per la sintesi “ intelligente”

Raffaele Sanzo
direttore generale USR per il Lazio

Il buon dirigente scolastico, come il buon generale che combatte con le truppe che ha senza temporeggiare su quello che avrebbe fatto se avesse avuto, gestisce l’istituzione con le risorse che ha, ottimizzando il sostenibile. Il buon dirigente scolastico non fa “drôle de guerre”, non srotola come “exsultet”, in ogni circostanza, il suo “cahier de doléances” quasi a scusarsi prima di quello che non farà. Cosa pensare di chi mette sempre le mani avanti già sapendo che cadrà? Applichiamoci, dunque, alla realtà educativa da seri professionisti senza attardarci infantilmente nel libro dei sogni.
Sergio Andreatta

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