E’ uno dei miei “Inni al vino”, scritto per esaltare le proprietà di un raro bianco di Picinisco (FR), il Maturàno, da un vitigno oggi riconosciuto autoctono della Val di Comino.
IL MATURANO FA CANTARE
© di Sergio Andreatta
Asso di cuori
il vino fa cantare…
Lascia
gli studi sradicanti
per un fiorito bicchiere
di Maturano.
A Picinisco lo trovi
il primitivo slogan
scaccia-crisi.
In depressione
non lasciarti andare,
dai vortici del Melfa
ipnotizzare.
Vola, passero, sul tenero
grappolo e pilucca.
Vola e beviti
in un baccanale,
col bianco figlio del sole.
Asso di cuori il Maturano
fa cantare il tavolo
dell’osteria paesana.
Il generoso bicchiere
chiude affanni
e pensieri brancicati
dietro porte di ferro,
sveglia le sensazioni
già dormienti nella rimozione.
La carretta
farai in tempo a tirarla
anche domani…
Il Maturano fa cantare,
riscalda, o filosofo,
con scintille d’estro
le tue orecchie.
Oggi spegni, o professore,
i percorsi della fenomenologia
in questo bianco antico
di collina.
Colleposta fa cantare,
il Maturano fa amare…
La donna-poesia ti scalda,
oggi danza più amata nel letto
di ogni amata filosofia.
Passami accanto, carretta,
lascia bere il mio uccello.
La poesia, con altre (Invito al Cecubo, pubblicata in: Sergio Andreatta,”Eucalyptus”, 1980), fa parte degli “Inni al vino”.
Il bicchiere di Maturano è stato apprezzato, tra gli altri artisti, dal grande pittore rumeno Valentin Timòfte ospite, più volte, nella mia casa di Viale San Martino e che trasse spunto anche da questa poesia per il suo quadro “Donna di cuori” (olio, 0,70 x 100), oggi nella collezione privata di M. de C. di Latina.