TRA IL DEGRADO CHE AVANZA.
Una situazione indegna di una comunità civile.
Necessario ristrutturare la vasta Area.
di Sergio Andreatta
Questo Mercato di Latina, anche Area di Fiera (di Primavera, della Lestra,…e sede di molteplici eventi: Tenda show, Festa della birra, concerti, raduni motoristici…), una volta tanto decantato come il più grande (7 ha.), moderno e funzionale d’Italia, si è via via trasformato nel luogo dove si concetrano le massime illegalità. Così il bar, già vent’anni fa raddoppiato nella sua superficie con la costruzione abusiva di un locale attiguo in un tentativo di apertura non autorizzata di un locale notturno di dubbie frequentazioni che è stato poi fatto chiudere. Naturalmente nessuno ancora oggi vede (ma penso che finga) quell’immobile aggiunto abusivamente, sconcio e antigenico; nessuno tra i tanti operatori del Comune e delle forze dell’ordine che per varie ragioni lo frequentano o gli passano a fianco che lo segnali in una relazione. “A me non tocca!”, a lui non tocca, a nessuno tocca. Ecco, non esistono forme valide di vigilanza del territorio. Ancora prima non esiste una coscienza per il monitoraggio sistematico dell’ambiente. Sono stati spesi bei soldi, sindaco Zaccheo, per una videosorveglianza elettronica che non è mai entrata in funzione. E per favorire un pò di moto e di pratica sportiva in questa società latinense un pò sedentaria, se non obesa, è stata creata, assecondando le nostre aspettative, una pista rossa per la corsa a piedi o in bici o, più frequentemente a pattini, ma ora anche questo anello appare già tutto deteriorato dai più disparati e sordidi interventi abusivi, pur alla grande tollerati, tra cui quelli per l’impianto dei periodici Circhi (che qui non potrebbero neanche attendarsi con i loro animali per l’incompatibilità igienico-sanitaria con i banchi di vendita degli alimentari). Per ancorarvi i teloni la sforacchiano di continuo con martelli pneumatici e tale e quale lasciano la pista rossa senza porvi alcun rimedio. Il verde originario è stato o tolto o mortificato anche (con le palme aggredite dal punteruolo rosso), e non soltanto, per intervento di alcuni commercianti stessi (spiantatori di alberi per aumentare la loro superficie espositiva). E il custode che da sempre abita in una casetta isolata interna all’area che cosa fa oltre a godere dell’alloggio gratuito? I due cancelli di accesso sono rotti, la bassa recinzione danneggiata e vandalizzata in più passi. Le pareti esterne del locale bar sono indecentemente tappezzate di “artistici” graffiti e scritte, anche oscene (un’accademia della sconcezza!), oltre che essere luogo di scambi e commerci illegali di tutti i tipi, anche di spacci di droghe che pare si svolgano in prossimità. Commerci illeciti, spacci, scippi ai danni di inermi e smemorate vecchiette e non solo. I w.c. della struttura, contigui allo squallido bar, sono indecenti (ancora oggi – martedì di mercato – intorno alle 14 non ho potuto far a meno di vedere una nigeriana che pisciava tra la gente dopo essersi calata con assoluta nonchalance le mutande e, al mio dire cortese e discreto perchè non la facesse nei bagni vicini l’abbiamo sentita rispondere che erano chiusi, come anche quello del bar. E perfino un cittadino rumeno presente poteva commentare allibito, naturalmente escludendosi:“Ah, questi extra-comunitari!” Le fontane sono spesso rotte e pisciano a loro volta i loro umori per giorni, settimane, se non per mesi con grande spreco di acqua prima che AcquaLatina intervenga. LatinaAmbiente che fino a dieci anni fa puliva con una certa accuratezza e regolarità ora lascia ampiamente a desiderare. E “ampiamente” non rispecchia. Non preleva con cura cartacce e buste dalle aree perimetrali, dalle strade esterne adiacenti e dal parco su Via Rossetti dove, per il mancato regolare asporto, si accumula un crescendo di buste di plastica, lattine e tanto altro. Una sedimentazione di immondizie. Questa è la stabile desolazione, signori! E la lista delle illegalità che in quest’area si compiono, delle disfunzioni che si registrano in mezzo ad uno stato di degrado generale, non è naturalmente esaustiva. Eppure al confine sud dell’area si erge la nuova caserma dei vigili urbani che dovrebbe dissuadere malintenzionati e maleducati… Macchèèè! Mai vista la presenza di un vigile, escluso quella saltuaria al mercato del martedì (ma più spesso si vede solo una loro macchina a testimoniare come un monumento vuoto una presenza ed una vigilanza che non ci sono). Insomma, dopo trent’anni di degradante involuzione ambientale, si rende necessaria un’opera di riqualificazione sistematica del luogo basata su parametri di sicurezza e maggiore funzionalità del servizio pubblico. In fondo questa risulta essere da sempre una delle attività economicamente più produttive e gratificanti dell’intera provincia con flussi di persone, espositori e acquirenti, che si muovono da Napoli (“mercato americano”), Caserta, Frosinone, Colli Albani e Roma.