1st Feb, 2006

Giorgia Eloisa Andreatta,Danza la vita” nella Cappella vaticana mosaicata da Marko Ivan Rupnik

Contemplare il mistero attraverso l’arte di Marko I.Rupnik che “danza la vita” nella Cappella vaticana…

di: Giorgia Eloisa Andreatta  

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Solo oggi, a distanza di tempo, riesco a comprendere meglio l’esperienza che qualche settimana fa ho vissuto visitando la Redemptoris Mater, lamarko-i-rupnik-cappella-rm-vaticano.jpg cappella all’interno degli appartamenti papali dove Giovanni Paolo II si ritirava in preghiera. Se non mi fosse stato chiesto di scrivere questo articolo (da www.parrocchiasantachiaralatina.it ) forse non avrei recuperato dentro me lo stupore, la gioia e la ricchezza suscitati da tale esperienza. Ringrazio perché me ne è stata data l’occasione. Oh, si… perché mi è stato detto: “Scrivi un articolo sull’esperienza della Redemptoris Mater”, ma ci ho riflettuto solo dopo… non sulla cappella ma sulla esperienza… Ed il punto è proprio questo: la cappella non è una visita ma un’ esperienza! Entrarvi non è come visitare un museo qualsiasi o guardare un’opera d’arte come spettatore, entrare nella cappella è vivere in prima persona un’esperienza di incontro con Dio e con il suo mistero che improvvisamente si svela e si rende comprensibile attraverso la luce, le forme ed i colori degli splendidi mosaici, di cui è autore in gran parte il padre gesuita, ed artista, Marko Ivan Rupnik. Varcare la soglia della Redemptoris Mater è come oltrepassare la porta di accesso di uno spazio altro, non tanto uno spazio fisico quanto uno spazio interiore. Si ha la sensazione di entrare in punta dei piedi nel luogo del Silenzio, dove Dio ci parla personalmente, ad ognuno all’interno del proprio cuore e della propria storia. All’improvviso il tempo sembra dilatarsi all’infinito e si ha la percezione, l’intuizione di addentrarsi nell’eterna Memoria di Dio… Colui che sempre è stato… che sempre è… che sempre sarà… Si entra così nella dimensione della Memoria che custodisce il vero senso di tutti gli eventi, di tutte le esperienze e di tutte le cose … La dimensione della Rivelazione, dove l’ombra che offusca gli sguardi e separa da Dio inaspettatamente si dissipa e rivela la luce… Luce che si muove e rimbalza su superfici di tutti i tipi… smalti, pietre, marmi… Luce dorata che si sprigiona e si spande da un arcobaleno di colori, quella luce divina e danzante che tutto illumina e trasfigura, che trasforma gli sguardi ed effonde nel mondo un’energia vitale e creatrice. Luce che illumina lo spirito. Luce come sintesi, esperienza dell’unità che permette di riconoscere tutte le cose in Cristo e di cogliere il significato spirituale ed eterno dell’umanità e del creato, il vero senso di tutte le cose in Dio. Grazie a questa luce tutto diventa occasione di contemplazione. Contemplazione del disegno di Dio nella sua completezza, dall’origine alla fine, attraverso la sua, la nostra storia… La storia di un Dio che si fa uomo e si incarna per permettere ad ogni uomo di tornare a Lui, la storia di un Dio che insegna a vivere il mistero dell’Amore che è il mistero della comunione e della relazione. Quell’Amore trinitario più forte di ogni conflitto o separazione, che genera la capacità di creare relazioni sane contro la tentazione della chiusura e del rifugio nell’opinione individuale, nella propria visione delle cose e delle persone. L’Amore che, rendendoci simili a Cristo, vero Uomo e vero Dio, ci salverà e ci ricongiungerà al Padre quando a Lui torneremo ricchi di ciò che abbiamo saputo donare e con tutto ciò con cui avremo amato. E così, contemplando il mistero divino, l’anima si libera e si innalza a Dio mentre dal profondo del cuore sgorgano la gioia e la speranza, unite ad un senso di pienezza e di profonda gratitudine. Un’esperienza troppo bella per tenersela per sè… Giorgia Eloisa Andreatta  (per il sito web: www.parrocchiasantachiaralatina.it e per www.telefree.it ). 

Sullo stesso argomento puoi anche leggere su www.telefree.it :“Marko Ivan Rupnik: il colore della luce nell’arte e l’espressione di una “teologia a due polmoni” di Sergio Andreatta (15.01.2006)  

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