3rd Feb, 2008

Morte a Latina

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Prima l’aggressione ai pini da parte della processionaria, ora la morte delle palme determinata dal punteruolo rosso.

 

 

  

Morte a Latina 

                                                              di Sergio Andreatta

Per le palme di Latina è in atto una tragedia mortifera, senza pari, una devastazione inopponibile del patrimonio botanico, della scenografia urbana. Ho già descritto il grave fenomeno nell’articolo “Chi ha rotto il vaso di Pandora?”.  E nessuno sa oggi, neanche le università, come contrastare efficacemente il rhynchophorus ferrugineus. Tutti inutili sono risultati, finora, gli interventi tentati con i fitofarmaci sperimentali. Ma qual è la causa di questa rapida, mortale diffusione? Solo il commercio di esemplari infetti provenienti dall’Africa e non riconosciuti come tali, oppure…? Oppure si tratta di un’azione, sfuggita ai controlli, di bio-terrorismo alquaidista?   

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La prima segnalazione del coleottero venne dalla Melanesia, dove si rese responsabile di seri danni alle coltivazioni di Cocos lucifera e in Italia, si suppone tardivamente per una qualche prevenzione, se ne constatò la presenza nel 2004 grazie ad un attento vivaista di Pistoia che aveva importato delle piante dall’Egitto dove era stata segnalata per la prima volta nel 1992. Nel  2005 il micidiale curculionide, originario dell’Asia sudorientale, parassita di molte specie di palme, venne segnalato in Sicilia, dove non identificato pare già insistesse, però, da qualche anno, e da lì ecco partire tutta una veloce diffusione verso il Nord, la Campania dove porta a morte centinaia di palme secolari in parchi pubblici e nei giardini privati, il nostro Lazio,

la Toscana e su su fino alla Liguria, dove ha incominciato a divorare le palme di Sanremo e poi, inarrestabile, anche quelle della Costa Azzurra francese (2006). Quale palma sopravvivrà domani?…

In quanto a Pandora perchè sia noto a tutti, anche a chi ignora l’antica mitologia greca, si narra che Epimeteo fu felice di prenderla in sposa per la sua beltà. Prometeo le aveva vivamente raccomandato di star attenta ai regali di nozze, anche al vaso donatole da Zeus. Giunta, però, fra gli uomini Pandora, la cui curiosità era incontenibile, aprì il vaso dentro il quale erano stati racchiusi tutti i mali del mondo: ne uscirono così innumerevoli sventure che afflissero gli uomini nel corpo e nello spirito. Terrorizzata, Pandora tentò, allora, di richiuderlo prima che potesse uscire anche la Speranza, l’unica cosa buona contenuta nel vaso, che avrebbe così potuto, almeno, confortare l’afflitta umanità. 

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