24th Nov, 2010

Latina. Ancora nessun intervento di ripristino al Mercato manomesso

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Manomesso e non ancora ripristinato.

Per una questione di civiltà e di affermazione del diritto.

 

di  Sergio Andreatta

 

A vederla così da lontano (come nella foto n.1) l’Area del Mercato settimanale di Latina appare come una grande distesa asfaltata di oltre 7 Ha. dove ogni martedì e in occasione delle fiere si posizionano fino a 450 banchi di vendita. E in effetti il Mercato è una delle poche istituzioni che da sempre funzionano nel capoluogo pontino fin dalla sua fondazione (Littoria, 18 dic.1932), specie il settore del cosiddetto “mercato americano” che, per l’economicità delle sue proposte di abbigliamento usato a buon mercato richiama acquirenti da Roma, dai Castelli e da molti altri paesi dei Lepini. Il Mercato, con i suoi dinamismi economici, ha finito però col polarizzare anche forme abusive e subdole di commercio. Nigeriani, cinesi, casertani… nomi che, più di niente, indicano gran parte del mercato abusivo che si svolge parallelamente, fatto di griffes false, di prodotti scadenti e spesso poco sicuri. Su quest’Area gravano poi, nell’arco dell’anno, diversi importanti e affollati eventi festivi e celebrativi, dalle manifestazioni circensi a quelle canore, a quelle sportive, alla festa della birra, alla fiera della lestra… Il Comune di Latina autorizza o semplicemente tollera, non si sa. I residenti nelle strade viciniori, specie del versante nord (Via Rossetti) frequentemente hanno protestato nel passato, e si preparano ad organizzarsi ancora meglio per il futuro, per gli episodi di microcriminalità, di indotto degrado eco-ambientale e, soprattutto, per il frastuono di giostre e altoparlanti che coi loro decibel arrivano a sfondare la soglia di ogni più alta tollerabilità. I vetri delle case vibrano, gli allettati malati terminali sobbalzano come scossi da improvviso elettroshock o miglioramento della… morte. Talvolta succede anche che per far sistemare più saldamente i tendoni, come nell’ultimo caso del Festival Internazionale del Circo 2010, si siano manomessi i luoghi scassando, per proprio egoistico uso e consumo (nel caso il miglior piazzamento dei tendoni) marciapiedi e caditoie (come nella foto 2). Circensis pro domo sua… Al Comune esiste una struttura e un dirigente di  settore che dovrebbe autorizzare o vietare, comunque controllare. E’ nel suo preciso dovere ma non si sa se l’abbia fatto. Così quest’Area diventa vieppiù “terra di nessuno”. Ed è semplicemente folle la pretesa giustificazione data a posteriori, su mia sollecitazione, alla Stampa pontina che i tre marciapiedi siano stati rimossi, cioè tolti completamente o parzialmente per motivi di sicurezza (sic!). Bastava  andarci  soltanto ieri,  giorno di mercato, per sincerarsene, per constatare la pericolosità per i pedoni determinata dal movimento libero delle auto non più condizionate e contenute da cigli e marciapiedi. Insicurezza totale! Ma il dirigente di settore chissà se  può averlo visto questo, mentre dal Commissario straordinario, dott. Guido Nardone, cui mi sono rivolto per ben due volte come cittadino “non indifferente alle sorti di questa nostra Città” la stessa attende ancora le sue giuste risposte alle mie legittime domande. © – Sergio Andreatta (504a news di www.andreatta.it ).

 
 
 

 

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