4th Dic, 2010

Latina. Scuole di Borgo Isonzo: quando l’abuso e l’indecenza entrano a dar cattiva lezione

Latina. Quando l’abuso e l’indecenza entrano a dar cattiva lezione. Nel cortile delle Scuole di Borgo Isonzo (PDF).

507. Di Sergio Andreatta

 

Quattro foto per dimostrare un abusivismo edilizio e una discarica a cielo aperto nel cortile di una scuola pubblica. Ci troviamo nelle pertinenze delle Scuole statali di Borgo Isonzo (scuola dell’infanzia “C. Collodi” e Scuola primaria “A. Manzoni”) nel IV Circolo didattico di Latina di cui sono il dirigente. Scuole in stato di criticità perché strutturalmente vetuste (dell’epoca della fondazione la ex – elementare, degli anni ’70 la scuola ex – materna) che di per sé già denunciano, malgrado i periodici interventi di manutenzione, qualche problema di funzionalità e di sicurezza.

Soltanto nell’estate di due anni fa è stato operato un intervento di adeguamento a norme di sicurezza nella Manzoni ma, purtroppo, sbagliando le pendenze di alcuni pavimenti per cui l’acqua piovana anziché defluire si immetteva per 30 cm. nello scantinato dell’edificio. L’umidità, malgrado la correzione successiva, invade ancora oggi le pareti delle aule al piano terra mettendo in condizione di insalubrità, allergia e sofferenza le persone, tra cui gli alunni di I e II elementare, che le frequentano. Il 2 novembre scorso alcuni genitori, come misura di contrasto e a proprie spese, provvedevano a spalmare del cemento osmotico.  Misura tampone, però, quasi inutile.

 

Alla interrogante Sabrina Marangon Sem, madre di un alunno attenta alla tutela della salute, per iscritto e al consigliere nel Consiglio di Circolo Marco Tozzato in Giunta ho potuto rispondere che: ”L’edificio scolastico risale all’epoca della fondazione della città e, come le case coloniche degli anni trenta, è stato costruito con il tufo che per sua natura è igroscopico e s’impregna di umidità. All’epoca non c’era la SS Pontina (Mediana) che (oltre all’apportato inquinamento acustico – atmosferico) è andata a costituire una sorta di diga/tappo verso sud. In prossimità della Scuola crescono numerosi pioppi cipressini che già di per sè sono indice botanico della presenza di notevole umidità nel terreno. Due anni fa è stata fatta la messa in sicurezza, con adeguamento, a norma, dell’edificio. Dal Registro Protocollo della Direzione risulta che l’ultima sollecitazione al Comune (per verifica ambientale per muffe in aula) è stata inoltrata il 21.10.2010 – n/s prot. n. 4930/A4a con Racc.ta A/R n. 10840945686-5, anticipata via Fax)”.

 

Per quanto riguarda le 4 foto, scattate l’1 dicembre alla presenza di alcuni funzionari comunali, documentano a loro volta un abuso e un’indecenza, cioè la costruzione senza concessione nel cortile della scuola di un enorme gazebo a beneficio del Centro Sociale frequentato dagli anziani del Borgo. Tale Centro opera in una porzione del fabbricato della scuola dell’infanzia data soltanto in concessione d’uso temporaneo in quanto in caso di necessità, es. per espansione del servizio scolastico, tale ala del plesso deve tornare all’ originario uso istituzionale scolastico. E’ accaduto, invece, che per proprio maggior comodo alcuni anziani spalleggiati da un discusso assessore, ora sotto inchiesta, hanno provveduto a tirar su un ingombrante manufatto. L’intesa iniziale di una scuola con sguardo empatico e benevolo verso la socialità degli appartenenti alla terza età era che fosse previamente autorizzato dal Comune, nelle dimensioni e nelle regole d’arte, che avesse il minore impatto ambientale possibile e certamente non andasse ad incidere sulla sicurezza. E’ sorta sveltamente, invece, durante la pausa estiva 2009 una struttura lignea travata, anche enorme nelle sue misure, troppo vicino alla mensa della scuola dell’infanzia di cui va a costituire ostacolo parziale alla via di fuga in caso di emergenza, rivestita da inguardabili plastiche “da serra agricola”, infiammabili, con la porzione di giardino in uso trasformata in discarica a cielo aperto. Una struttura, così com’è, che anche per il poco apprezzabile punto di vista estetico costituisce per gli alunni una lezione quotidiana di arrangiamento e di precarietà. Quasi un simbolo del momento generale. Il Comune di Latina, l’Amministrazione Zaccheo prima e il Commissario straordinario poi, doverosamente investito della questione di sua competenza non ha saputo finora risolvere il problema. Anzi, come detto, i vetri del gazebo, alla ricerca di una giustificabile privacy, sono stati rivestiti con plastiche da serra e il prato antistante si è via via ingiustificabilmente trasformato in una piccola discarica a cielo aperto. Non l’abbellimento con le promesse ciotole di fiori ma il degrado con la sgradevole disseminazione di scarti di materiale. Cose che, né la scuola né il dirigente Sergio Andreatta che le rappresenta, possono far finta di tollerare.

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In merito la Direzione didattica statale del IV Circolo di Latina ha inviato una Lettera raccomandata A/R (prot. n.5670/A4a dell’1.12.2010) al Commissario straordinario del Comune di Latina, dott. Guido Nardone, e al Presidente dal Centro Sociale Anziani di B.go Isonzo sollecitando il rientro nelle regole della legalità e della pacifica convivenza democratica.

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