30th Nov, 2006

Elogio di olio e olive

Olio novello e bruschette nelle piazze di tutt’Italia. Elogio antico di quello dei poeti di Venafro.

E si è festeggiato l’evento, col favore del bel tempo in molte piazze non solo pontine, da Priverno a Itri, a Sonnino, dalla Sabina a Venafro.
Intanto il consorzio olivicolo italiano dell’Unaprol, pur avendo stimato quest’anno un lieve calo della produzione dell’extravergine di oliva delle colline pontine, ne ha attestato la qualità superiore, a dispetto della quantità.
La poca umidità e la forte ventilazione hanno limitato l’attacco dei parassiti consentendo di produrre un olio monovarietale dalle peculiarità uniche e che cerca, come già successo col Kiwi IGP Latina, consensi oltre i confini territoriali pontini e laziali e l’assegnazione del marchio Dop (denominazione di origine protetta).
Alla Mostra “Exolea 2006” di Foligno gli oli pontini sono andati alla grande e il fruttato intenso dell’Azienda Cetrone è stato certificato tra i migliori cento del mondo. E non dimentichiamoci dell’extravergine di Oliva Maggiara Impero e del biologico di Marco Carpineti. Molti trovano eccellente anche il commerciale extravergine Genesio Mancini di Itri. Qui feste e balletti si sono svolte intorno al Castello nella orgogliosa e identificativa memoria di Fra’ Diavolo, il colonnello borbonico Michele Pezza che con le sue truppe raccogliticce, la sua ghenga o “grenga” si mise a fronteggiare e a dar fastidi molti agli … invasori piemontesi. Storie di interessi, di difese impossibili ed eroiche e di brigantaggi che dovevano finire male.
Festa dell’olio laziale, dalla Tuscia alla più rinomata Sabina, da quello ciociaro a quello pontino e a sud, entrando nella già “Campania felix”, a quello di Venafro.
Dell’ulivo, non solo quello molisano, non si conosce l’esatta origine. Si dice che molto anticamente, partendo dall’Asia Minore, si sia diffuso nel paesi mediterranei. Possiamo solo dire con certezza che il suo nobile prodotto, l’olio extravergine di oliva, fa ormai parte della cultura, delle tradizioni, del regime alimentare e del sapere gastronomico di noi italiani.
Dopo migliaia di anni, durante i quali le virtù dell’olio sono state considerate un dato empirico, la moderna scienza dell’alimentazione si è definitivamente espressa sulle caratteristiche nutrizionali dell’olio d’oliva, per l’azione di contrasto dei radicali liberi svolta dall’elevato contenuto in fenoli, per la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e di trombosi ma anche di prevenzione di diversi tipi di tumore, come confermano alcune ricerche epidemiologiche.
Ma, per fare un omaggio all’amico editore (Edizioni Eva) e poeta venafrano Amerigo Iannacone, torno a parlare dell’oro verde di Venafro.
“Quale olio potrei paragonare con quello di Venafro?”. “Quod oleum compararem venafrano?” scrive Marco Terenzio Marrone nel II capitolo del I libro del “De re rustica”.
E Plinio il Vecchio in “De oleo”, cap.II del libro XV:”Per pubblica ammissione anche in questo bene di natura (l’olio) l’Italia ha conseguito il primato, specialmente per l’agro venafrano e per la spremitura dell’olio Liciniano, grazie al suolo adattissimo agli ulivi”.
Ma c’è pure Orazio a citare questo oro di Venafro nelle sue “Satire” (IV e VIII del II libro) mentre in “De Agricoltura”, capitolo 45, Catone il Censore consiglia di commercializzare le olive adottando le regole in vigore a Venafro: “Olea pendens hac lege venire oportet. Olea pendens in fundo Venafrano venibit”. Strabone non vuole essere da meno quando scrive: “Laudem habet totus Venafranus ager, unde oleum optimum”. Quindi “merita particolare elogio lutto l’agro venefrano da cui proviene un olio ottimo”.
Che dire dell’epigramma di Marziale (101 del XIII libro)? “Questo lo trasudò per te la bacca della campana Venafro, ogni volta che ne formi un unguento, odora anche questo”.
E Giovenale (satira V) che dice “Egli di persona cosparse il pesce con l’olio venafrano” ci invita, caro Amerigo, a fare altrettanto con le nostre bruschette, magari accompagnando con un buon bicchiere di rosso.
E, così, buon appetito tra letteratura e antiche tradizioni paesane.

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