Il Rhynchophorus ferrugineus, meglio conosciuto come punteruolo rosso,
ha aggredito e assassinato palme in tutto il Mediterraneo e in Italia, oltre a Latina e Formia (i cui sindaci Vincenzo Zaccheo e Sandro Bartolomeo sono stati costretti ad emettere due severe ordinanze), ha già infestato le piante di città come Catania, Roma, Palermo, Napoli, Marsala e Salerno e su su in Toscana fino alla Liguria. Tra i tanti metodi in prova uno promette di essere più efficace degli altri.
E’ il metodo del dottor Nabawy Metwaly (Green World Consulting s.a.s.), di origine egiziana ma cittadino italiano, che dalle analisi di laboratorio sarebbe risultato efficace nel 95% dei casi trattati.
Questo trattamento, già certificato dal ministero della Sanità, comporta, l’applicazione di una flebo nella parte bassa della palma, al costo di circa 80 €. per pianta l’anno.
Anche con questo metodo si usa una miscela di prodotti biologici e chimici studiata per un uso endoterapico sulla palma. Il principio attivo utilizzato esplicherebbe la sua efficacia all’interno della pianta per un periodo di tre mesi proprio in coincidenza con il ciclo vitale dell’insetto (da larva a individuo adulto). “Tree Vital” è denominato il macchinario utilizzato per il trattamento endoterapico. Funzionerebbe mediante un sistema a pressione controllabile, ecocompatibile con la struttura fisica della pianta. Naturalmente dovrà seguire un periodo di monitoraggio del processo curativo della durata di due anni. Dopo che il metodo Metwaly è stato presentato in Commissione Lavori Pubblici dal consigliere Andrea Palombo pare che il Comune di Latina, che non sa più a che santo votarsi, sia orientato a testarlo. Provando e riprovando può darsi che si arrivi a soluzione.
Noi lo speriamo vivamente. Sergio Andreatta
Piazza della Libertà, Piazza S.Marco, Largo Palos de la Frontera, Borgo di Fogliano (questa foto documenta lo stato al 26.12.2011) luoghi-simbolo della città di Latina sono stati aggrediti dal punteruolo rosso e conquistati, senza neanche un apprezzabile tentativo di difesa. Una battaglia persa subito, senza neanche combattere per un efficace contrasto, un’azione pure dovuta ma mancata con responsabilità politiche e amministrative evidenti per il guasto causato all’immagine della Città e al senso di benessere che ogni equilibrio persistente dona invece (ma il patrimonio ambientale è anche un diritto) in chi ci vive. Un vero scandalo minore, forse, sottaciuto. Una dimostrazione di affezione amministrativa al degrado urbano. Un abitudinario scivolamento verso il basso della condizione esistenziale della Comunità pontina. (Sergio Andreatta, 26.12.2011)