17th Mar, 2011

150° dell’Unità d’Italia a scuola

Ecco, abbiamo appena vissuto, qualche istante fa, il momento, l’emozione per la bandiera issata della nostra Unità, con canti, parole, inni, poesie e l’Inno di Mameli-Novaro finalmente eseguito al completo di tutte le sue strofe dagli alunni della scuola primaria del IV Circolo didattico di Latina anche con il linguaggio dei segni (LIS) per quel principio di eguaglianza proclamato dall’art. 3 della Costituzione. Ad ognuno dei mille alunni il suo tricolore da sventolare in alto contro ogni serpeggiante idea di… diminutio patriae. Fra 50 anni, per il 200°, i nostri alunni delle sette Scuole pontine del IV Circolo se lo ricorderanno ancora, come io ancora conservo gelosamente nel mio cuore il ricordo del Centenario (1961). E sul sito dell’Istituzione (www.quartocircolo.it) cominciano ad essere pubblicati i loro contributi via via che arrivano, intanto due poesie. La cerimonia, meglio tante cerimonie che si sono svolte ognuna in ogni scuola dei Borghi e della Città, per evitare che cada in negligente e pericoloso oblio il più grande e nobile dei sentimenti, l’amor di patria, e che non si assottigli e frammenti il ricordo e la riconoscenza ai grandi protagonisti del nostro Risorgimento. ‎150° dell’Unità d’Italia: “Gli italiani hanno a cuore il loro Paese e non concepirebbero un’Italia divisa. L’innegabile crisi economica con tutti i suoi risvolti negativi va affrontata stando uniti e non aumentando le divisioni”(Alessandro Andreatta, sindaco di Trento). ‎L’Italia ci chiede di riscoprire una nuova coscienza nazionale, un nuovo Risorgimento. L’Italia costruita con l’ardimento e il sangue eroico dei giovani è stata catturata nel frattempo dalla smania di potere e dalle cricche affaristiche dei vecchi. La politica stessa è in mano a vecchi, non sempre onorabili come il nobile nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella scuola pubblica siamo così impegnati a riscoprire i valori laici dei Principi fondamentali della nostra Costituzione repubblicana, i veri punti cardinali per ogni orientamento civile e democratico del Bel Paese. Come dirigente scolastico ho ricordato ai presenti che non è una storia lontana nel tempo questa, da leggere distrattamente  su qualche pagina di ricorrenza. E’ una storia a noi più prossima di quanto non si pensi. Agli inizi il mio bisnonno, per rifarmi alla storia della mia famiglia, Vittore Andreatta da Paderno d’Asolo, combatté nel luglio del 1866 nella III Guerra di Indipendenza col gen. Cialdini quando dal 14 al 21 la guerra attraversò la pedemontana e anche il suo stesso paese; mio nonno Ambrogio di ritorno da dieci anni di emigrazione negli Stati Uniti nella I Guerra mondiale si trovò al centro del teatro bellico sotto il Monte Grappa “tu sei la mia patria”; mio padre Giulio Camillo e i suoi fratelli Vittore, Aurelio e Corrado, nel frattempo emigrati in Agro Pontino per idealismo di regime e per la Bonifica integrale, si spesero sui vari fronti della II Guerra Mondiale scrivendo belle pagine di ardimento. Io e i familiari della mia generazione (fratello e cugini) siamo stati, invece, davvero fortunati a crescere in un’età di pace e di benessere che speriamo permanga per i nostri figli e per sempre. Se questo accadrà è stato ed è soprattutto per il sacrificio della vita di tanti patrioti, a partire da quello di tanti fra i mille garibaldini. Da non dimenticare. © – Sergio Andreatta – Riproduzione Riservata

 

 

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