30th Mag, 2011

“I bambini del bosco” di Omar Protani. Dopo la prima del film…

Post hoc (Dopo la visione del film di Omar Protani e Marta di Nuccio co-regista)

Nell’incalzare di una musica pulsante che riempie il vuoto degli scarni dialoghi, sottoscritti in inglese, si va alla ricerca del tempo perduto della lontana infanzia. Una bambina  di rosso vestita (Martina Fabroni) si perde 

 

in un bosco dove, stanca, si assopisce. Gli occhi del risveglio le consegnano l’immagine di un bambino, un piccolo selvaggetto simile ad un elfo biondo, che la osserva incuriosito dai suoi piedi. Poi la prende per mano, le porge un frutto che la disseta e la invita a seguirlo fino ad una casa isolata abitata da un misterioso uomo dal cappello di paglia. Un uomo rude, enigmatico, insondabile, dalle apparenze  selvatiche, con un inespresso tormento  dentro di sè. Inquietante. Chi è costui e cosa farà di… male ai bambini? Il filo della narrazione sembra aprirsi a sequenze a y con due o più soluzioni, non esclusa quella di una prevedibilità malefica ma tra i due bambini finisce per crearsi intanto uno spontaneo feeling di solidarietà. Un dialogo dei sentimenti. Per curiosità o per un misterioso istinto la bambina, già indotta ad andarsene, quasi inconsciamente attratta ritornerà in seguito sul posto e si porterà via dal bosco, fino alla propria casa in città, il bambino (Matthias Fabroni) con questa fuga restituendoci, comunque, l’idea, non si sa bene perchè, di un’uscita dall’incubo. Ormai ragazza cresciuta ritornerà sul luogo metaforico dell’incipit, nella casa nel bosco a cercare suo padre in una vecchia foto ingiallita del bambino che era. Belle le immagini ambientate in una campagna sui Colli Albani e poi su una strada nei pressi di Villa Fogliano e a Latina città (Area del mercato settimanale o del martedì e Via Cisterna nei pressi della nostra stessa scuola C.Goldoni). Una pagina di psicologia dell’età evolutiva con i risvolti tipici di luci e ombre, con l’ingenuità, la curiosità, il timore, le incertezze e la speranza – come una visione all’orizzonte oltre il buio della siepe – tipica dei bambini. Una vicenda, questa volta, finita bene con il convinto applauso degli alunni della Scuola Primaria C. Goldoni di Latina dove oggi, nell’Aula Pacis, sono state date tre proiezioni seguite direttamente dallo stesso giovane e promettente regista Omar Protani.  (Sergio Andreatta – sergio.andreatta@andreatta.it)

Ricevo dal regista Protani – via facebook: …

A seguire la recensione del film inviatami da un bambino di IV elementare (Francesco Coiro IVA Goldoni) (Leggi)

“Ancora un grandissimo grazie per la sua immensa disponibilta’e per la belissima giornata di oggi, è stato davvero emozionante per me presentare il film ed avere un contatto del genere con i suoi studenti che mi hanno riempito il cuore tra domande, sorrisi, attenzioni, sguardi, curiosita’e tanto tanto altro… Sono quasi commosso davvero, per me è stata un’ esperienza indimenticabile… Domattina saro’ a Latina da lei con Alessandro Talone (l’uomo misterioso), quest’ultimo le porge le scuse per non essere stato presente. Domattina non ho problemi per un’altra eventuale proiezione e tutto quello che comporta… Un caloroso saluto. Con affetto, Omar

Un film veramente speciale

 

Il 30 maggio 2011 siamo andati tutti in Aula Pacis a vedere un film intitolato “ I bambini del bosco” in cui la protagonista era interpretata da una bambina della 4° B della nostra scuola di nome Martina. C’era anche un altro personaggio interpretato da un bambino: Mattias.

Questo film è stato girato l’anno scorso a giugno da studenti della scuola di recitazione di Roma. In parte era ambientato a Fogliano, in parte nei pressi del mercato settimanale di Latina.

Il film non era molto semplice da capire. Il racconto si snodava tra realtà e fantasia.

Parlava di una bambina di nome Clara che vagava da giorni in un bosco e a un certo punto incontra un bambino che la porta a casa sua e lì le fa bere un po’ d’acqua.

Ad un tratto arriva il padre, un contadino che sembra cattivo, ma non lo è perché anche lui ha un cuore e lo dimostrerà nel finale.

Questi due ragazzi rimangano insieme per un po’ di tempo finché Clara non porta il suo nuovo amico nella sua casa. Lì si addormentano insieme e il mattino dopo lei non lo trova più e si accorge che era solo un sogno. Poi fanno vedere Clara da grande che va a trovare il nonno ( che nel sogno era il contadino ) e gli chiede se sa qualcosa del suo papà poiché lei non lo ha mai conosciuto.

Lui le mostra la foto del suo papà da bambino: Clara riconosce il ragazzo incontrato nel sogno. A quel punto il nonno e la nipote si abbracciano e Clara ritorna magicamente bambina.

Né io né i miei compagni abbiamo capito il senso del film e il messaggio che voleva comunicare, comunque è stato lo stesso avvincente ed emozionante.

A me ha colpito profondamente l’ultima parte e mi ha commosso molto.

Nonostante che nel film non si parlasse  molto, si capivano comunque le emozioni e i sentimenti che i personaggi trasmettevano grazie ad una efficace colonna sonora. Francesco Coiro IVA plesso C. Goldoni

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