18th Mar, 2007

Cosa pensano gli Italiani

Ma il 74,2% degli italiani, secondo un sondaggio, non accetta volentieri l’ingerenza e vorrebbe che i parlamentari, sia pure cattolici, anche sui Dico votassero “liberamente secondo coscienza”.

Da ieri sera in tutte le parrocchie di Roma e Firenze vengono distribuiti ai fedeli volantini che riproducono una lettera del cardinale di Firenze, Ennio Antonelli, a difesa dell’istituto familiare. La lettera è accompagnata da una breve presentazione del cardinale vicario Camillo Ruini.

“La famiglia – si legge nel testo di Ruini – è da tempo al centro dell’attenzione pastorale della diocesi di Roma oltre che di un ampio confronto sociale e culturale. Ho ritenuto perciò di fare cosa utile offrendo alle famiglie romane, tramite i sacerdoti impegnati nelle benedizioni pasquali, un testo scritto dal cardinale Ennio Antonelli per la diocesi di Firenze”.

Nella lettera, scritta da Antonelli per i suoi parrocchiani, si legge che “la famiglia sta venendo privatizzata, ridotta a un semplice rapporto affettivo, senza rilevanza sociale, come se si trattasse soltanto di una forma di amicizia”.

E ancora: “La famiglia fondata sul matrimonio è non solo una comunità di affetti, ma anche un’istituzione di interesse pubblico; e come tale va riconosciuta, tutelata, sostenuta e valorizzata dalle pubbliche autorità che hanno la responsabilità specifica di promuovere il bene comune. Non vanno confuse con la famiglia altre forme di convivenza, che non comportano l’assunzione degli stessi impegni e doveri nei confronti della società e si configurano piuttosto come un rapporto privato tra individui, analogo al rapporto di amicizia, per il quale nessuno si sogna di chiedere un riconoscimento giuridico. Le esigenze private possono trovare risposta nei diritti riconosciuti alle singole persone”.

Si preannuncia poi per il prossimo Consiglio permanente della Cei, programmato per il 26 marzo, la discussione sulla Nota “impegnativa” per i cattolici italiani sull’atteggiamento da tenere nei confronti del ddl sui Dico.

Intanto secondo l’ultima inchiesta sul ddl per le unioni civili, commissionata da Repubblica e curata dalla Demos-Eurisko, il paese risulterebbe diviso esattamente a metà.
Se a ottobre del 2004 il 61,0% degli intervistati rispondeva, infatti, di essere favorevole ad una legge che avesse previsto “di estendere alle coppie di fatto alcuni diritti di cui godono le coppie sposate”, ora la percentuale dei favorevoli sarebbe scesa al 50,3%. Compare, quindi un abbattimento della soglia del relativismo e, al contempo, una maggiore intransigenza su questo e su altri temi etici rispetto al passato. Viene singolarmente affermata, peraltro, in maniera netta una volontà di non ingerenza da parte delle sfere ecclesiastiche sulla vita politica del paese se ben il 74,2% degli intervistati dichiara, ancora oggi, che anche sui Dico i parlamentari, sia pure cattolici, dovrebbero “votare liberamente secondo coscienza”.

Resta, in ogni caso, il problema della attendibilità scientifica di tutti questi questionari condotti col metodo Cati (Computer assisted telephone interviewing), sondaggio tramite telefonate ripetute due volte a distanza di tempo ad un campione di 1445 persone di età superiore ai 18 anni e che si presume rappresentativo della popolazione italiana.

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