22nd Mar, 2008

Silenzio… Chi è quell’uomo appeso alla croce?

sergio-andreatta2.JPGNota a riflessione di Sergio Andreatta

 

Silenzio… Chi è quell’uomo appeso alla croce, messo a morte tra due delinquenti, quell’uomo straziato che ha appena imputato a Dio di averlo abbandonato? E’ il Messia come sostengono soltanto i suoi sparuti e sconcertati seguaci? O il più grande impostore della storia, per giunta anche blasfemo, come sostengono i più eminenti ebrei della città per cui la sua fine non è che la sorte conseguente? I.N.R.I., tragica ironia di una didascalia, perchè? Non sarà, quest’uomo, un altro mal tollerato turbatore della quiete pubblica, non infrequente in questa terra di presunti e ricorrenti miracolisti e profeti? Uno dei tanti, da giudicare. Uno che, convintosi di essere diverso (forse anche per un padre che tutti dicevano “putativo”, ritenuto) e superiore agli altri forse per revanche (“chi dicono che io sia?”), ha voluto inseguire, imponendole alla sua suggestionata conventicola, le sue strane idee di salvezza? E perchè, sempre attento e vigile ad ogni movimento di foglia, l’establishment religioso di Gerusalemme, più di quello sociale e politico, lo ha voluto condannato? Perchè politicamente scorretto? Per interessi, di sicuro… Iòshua, Ièsus, Gesù, … le sue convinzioni pericolose, alternative, rivoluzionarie come avrebbero potuto affermarsi in un contesto non conforme, eccitabile e così chiusamente teocratico? Quel Sinedrio, “chiesa di stato” che con i Romani aveva stretto un patto di alleanza, come avrebbe potuto perdonarlo se non mettendosi telluricamente in crisi esso stesso; se non smettendo la sua funzione mediatrice e garante dell’ordine, se non rinunciando ai privilegi ottenuti in cambio? Do ut des ancora una volta. Questa chiesa-sinedrio, blindata nella sua apparente rigorosa ortodossia, molto attenta ai primordi dei suoi miti originari, alla custodia e alla trasmissione della tradizione, alla meticolosità dei suoi riti quotidiani come avrebbe potuto tollerare al suo interno (Gesù frequentava il Tempio) una qualsiasi espressione di libertà e di svincolo? Qualsiasi religione difficilmente tollera svincoli dalla sua ragione, dalla “religio-legame”, come a qualsiasi potere non piace l’indipendenza di chi voglia sottrarsi al suo controllo, al suo giogo. Ma non sono tutti gli organismi a temere una minaccia portata al proprio equilibrio, alla propria sopravvivenza? La libertà,  e di coscienza  e di espressione, non l’avrebbe tollerata in seguito neanche la nostra chiesa cattolica che a contrasto si sarebbe servita della scomunica e dell’inquisizione per secoli, che peraltro, coerentemente, non si è mai vantata di sbandierare idee di democrazia…  Altro, che la dichiarazione dei diritti universali dell’uomo, la sua missione… Silenzio!… Il compreso silenzio è svanito. Dal silenzio di un attonito sgomento si alzano ora alcune laceranti note corali, e clamori e pianti destinati a vagare per millenni da quel maledetto colle della morte, in attesa di essere raccolti da qualcuno. Vagheranno nell’aere di un tramortito Pianeta-Terra dove nulla si distrugge, seppure nulla si crei, per diventare espressioni della più mistica spiritualità, le più variate forme di una patita devozione popolare… Ora senti, ascolti anche tu quelle note ne “La Passione secondo Matteo” di Bach, o nel ”Requiem in re minore” di Mozart; ascolti le voci di uno “Stabat Mater” struggente o il “Pianto della Madonna”di Jacopone da Todi. Ecco i tuoi occhi incontrare le sublimi opere d’arte nate nella diacronia dei tempi da un esplosivo blow-up di immagini che l’occhio e il cuore di un pittore come Cimabue, Giotto o un fiammingo hanno intercettato nel loro secolo e tradotto anche per te nell’immortalità di un capolavoro. E lì davanti stupito, forse mediti, non so… Ed è già questa comunque, nel diverso modello antropologico di una civiltà pluralista e relativista come quella di oggi (che qualcuno qualifica alla deriva dei valori ma che è, in realtà, alla ricerca di altri) dove tu puoi giocare personalmente la tua scommessa sulla fede (le “pari” di B.Pascal) senza il dovere di rendiconti obbligatori, senza… E già questa libertà di coscienza può essere una qualche risurrezione per l’uomo moderno.  (© – Sergio Andreatta, 21.03.2008).

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