28th Lug, 2011

Un pensiero senza bavagli

E sulla stampa un columnist senza bavagli.

di Sergio Andreatta

Sulla stampa: “FATTI, NON PAROLE” proclama ad es. Panorama; notizie, non commenti… Se le notizie provenissero da fonti veramente attendibili e indipendenti e se il lettore sapesse veramente interpretarle si potrebbe in questo modo realizzare l’ideale pienezza dell’autonomia e della libertà personale.

Ma questo presuppone che tutti siano educati fin da piccoli all’intelligenza, a pensare (compito formativo primario della famiglia e della scuola). Non ci sarebbero condizioni di minorità personale da suggestionare o da proteggere. Ma le stesse Agenzie che cercano le notizie, talvolta le fabbricano e spesso le danno ad usum delphini, cioè con una loro inespressa ma evidente intenzione comunicativa.

Per ciò se manca un buon commentatore da un giornale, per me è come mancasse un buon pianista dal saloon.

Verrebbe meno quella certa atmosfera, quella presentazione, quella certa interpretazione, quello sforzo di raccontare le cose secondo… i parametri di un demiurgo, affidabile e pericoloso nello stesso tempo per il potere, quasi subliminale, che esercita.

Un buon giornale, perciò, non rinuncerà mai al suo columnist di talento (al Montanelli, al Biagi, al D’Avanzo,…) anche se può dispiacere al politico di turno. (Il dubbio e la precarietà vengono percepite, però, se non c’è il turno, quell’alternaza tra i politici che è principio fondamentale di ogni costituzione democratica).

E noi, non spariamo quindi sul pianista! Anche se dovesse suonare in quell’ora un pezzo che non ci piace e che non sentiamo di condividere.

A un buon giornalista non si possono mettere mai i bavagli. © Sergio Andreatta

(La questione, cui sono intervenuto, è sorta ieri sera tra giornalisti della Stampa Pontina e portata in discussione su Facebook).

31.07.2011 – Da ieri Pino D’Avanzo de La Repubblica non c’è più. Partecipo al lutto della famiglia e del giornale.

 

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