5th Apr, 2007

Madre Camilla, Nastri gialli sull’albero di Dio

Quell’uomo non aveva dubitato dell’amore di sua moglie. Neanche noi dobbiamo dubitare di quello di Dio. I nastri gialli ondeggiano sempre sul suo albero quando decidiamo di tornare a casa…

Madre Camilla Andreatta
Pastoral Educativa
Apartado 08-01-0065
                                        Esmeraldas – Ecuador

Nastri gialli sull’albero di Dio
BUONA PASQUA A TUTTI VOI

Carissimi della Provincia di Latina,
Amiche e Amici della mia grande Famiglia Missionaria di Esmeraldas,

dovrei parlarVi di Pasqua, della gioia che riempie il nostro cuore quando pensiamo alla certezza della Resurrezione di Cristo.
Questo è il punto focale della nostra Fede, che cadrebbe a brandelli se non fosse fondata sulla Resurrezione.
In Italia parlare di Pasqua é parlare di primavera, di un mondo che si risveglia e fiorisce.
E anche se le stagioni non sembrano più le stesse a causa del cambiamento climatico, sulla terra si nota sempre il risveglio della natura.
Io vedo qui, grazie a Voi, una Pasqua diversa.
In queste settimane, il 2 aprile inizia in Ecuador l’anno scolastico ed è tutto un accorrere di genitori e niños che vengono a portarci la pagella dell’anno scorso e a ritirare becas, i soldi necessari alla nuova iscrizione scolastica e all’acquisto di libri e quaderni: un mondo in cui esplode la speranza, la gioia di chi non si sente abbandonato nelle sue miserie.
E fiorisce sempre spontaneo sulle loro labbra un grazie sincero per Voi che gli garantite la possibilità, con il vostro aiuto economico, di una educazione serena e degna. Ve lo ripeto, anche se Ve l’ho già confidato altre volte:”Se non ci foste bisognerebbe inventarVi”.
E sempre più frequenti si fanno i casi di altri niños che bussano da noi aspirando, pure loro, di andare a scuola ma che non possono perché anche le scuole statali qui hanno un prezzo… e, allora, mi ritorna in mente una poesia di Antoine De Saint-Exupery:

Il senso della vita

Signore, stasera,
mentre passeggiavo immerso nel deserto del mio amore,
ho incontrato una bambina che piangeva.
Le ho sollevato il capo per leggere nei suoi occhi
e il suo dolore mi ha sconvolto.
Signore, se io rifiuto di conoscerlo,
rifiuto una parte del mondo,
e non avrò terminato la mia opera.
Non che io voglia distogliermi dai grandi fini,
ma quella bambina deve essere consolata.
Perché soltanto allora il mondo andrà bene.
Anch’essa é il contrassegno del mondo.

Sì, tutti i bambini hanno sempre il diritto di essere consolati, soprattutto se il loro dolore è originato dal desiderio fortissimo di un’esistenza migliore… Grazie a Voi di Latina, quindi.
E grazie anche alle attività dell’Associazione “Arcobaleno” di Borgo Bainsizza e alla Scuola Top Dance che con il loro “darsi una mossa” mi permettono di asciugare le lacrime di altri bambini che non hanno avuto qui la fortuna di un’adozione a distanza.
Mi accorgo ora quanto sia importante la possibilità di poter disporre di un fondo sempre aperto all’aiuto dei casi emergenti.
In questi giorni ho visto piangere di gioia una mamma che, rimasta senza lavoro, non avrebbe saputo dove trovare altrimenti i sostegni economici necessari per mandare a scuola i suoi tre bambini piccoli.
Sono drammi che, forse, non capiamo a fondo ma che per me sono segni palesi di risurrezione.
E voglio condividere con Voi anche un altro segno di resurrezione:

NASTRI GIALLI SULL’ALBERO DI DIO

“La corriera viaggiava diretto al sud e una signora non aveva non potuto osservare che l’uomo del sedile affianco al suo si stava innervosendo sempre più. Guardava ogni momento fuori dal finestrino, incapace di concentrarsi nella lettura del giornale che aveva fra le mani e che sembrava fingere soltanto di leggere. La signora prese coraggio e, senza neanche sperare in una risposta, provò finalmente a chiedergli se qualcosa lo preoccupasse e lui… Lui si aprì, allora, per raccontarle la sua storia.
” Sono in libertà condizionata, appena uscito dalla galera, dopo aver commesso un assassinio. Mia moglie vive nel Sud dell’Ecuador e non ho più notizie di lei da molto tempo. Spero che lei voglia accogliermi ma non so… Per questo ho incaricato un amico di scrivere una cartolina per comunicarle che questa settimana sarei ritornato in autobus. Perché, se ancora mi ama, leghi un fazzoletto giallo su un ramo dell’albero del nostro giardino. Se no, continuerò il viaggio sulla corriera e mi rifarò un’altra vita da qualche altra parte. Ora ci stiamo avvicinando e sono molto nervoso per questo. Non ho il coraggio di guardare… Guardi le, signora,i e mi dica se vede qualcosa dopo la curva.
Appena l’autobus fece la curva, molto incuriosita la donna cercò con gli occhi quel segno. Le sembrò di non vedere nulla. Ma all’improvviso i suoi occhi s’illuminarono e le venne da abbracciare quel pover’uomo. Che gioia, quell’albero era pieno di nastri di seta gialla che danzavano su ogni ramo scossi dal vento. La pianta sembrava un enorme mazzo di fiori. Gli occhi dell’uomo si riempirono tutti di lacrime. La commozione aveva sopraffatto anche il suo grave senso di colpa. “Allora, mi vuol bene!… Mi vuol, ancora, bene!” esclamò. Poi ancora incredulo di quanto gli stava accadendo corse con speranza verso le braccia aperte di sua moglie”.

Quell’uomo non aveva dubitato dell’amore di sua moglie. Neanche noi dobbiamo dubitare di quello di Dio. I nastri gialli ondeggiano sempre sul suo albero quando vogliamo tornare a casa e a Lui non importano le nostre azioni e neanche i nostri errori perché Lui, Lui ci ama così, proprio così come siamo.

Con questo augurio Vi abbraccio tutti con affetto,
Madre Camilla Andreatta
Missionaria comboniana in Esmeraldas – Ecuador
(Lettera Aperta n.º 43)

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