1st Apr, 2008

Scuola in Ospedale, la scuola imolata

www.quartocircolo.it,  ho ricevuto tantissime richieste di aiuto da parte dei genitori dei bambini ricoverati in Ospedale.

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Latina. In questi mesi, come dirigente scolastico del IV Circolo didattico,  

A Latina, con il “Progetto sociopsicopedagogico di aiuto al bambino degente e a supporto del genitore” da me attivato nel 1994, si era instaurato un ottimo servizio di “scuola fuori della scuola“. Una tradizione di accoglienza, assistenza, animazione, proposta educativa e didattica per i bambini e i ragazzi malati per metterli in condizione di distrarsi dall’evento patologico e di sopportare meglio la loro malattia. Una buona pratica, monitorata e finita col diventare un’apprezzata e irrinunciabile tradizione, con i suoi 13 anni di eccellente funzionamento. Ormai si era creata una catena di solidarietà, anche più ampia, grazie all’implementazione del progetto da parte delle due Insegnanti (Daniela Neroni e Luigina Bellini) operanti all’interno dell’area pediatrica. Catena di solidarietà spezzata, però, con un atto di imperio della ASL di Latina, come spesso succede quando le cose vanno bene e si suscita qualche invidia e quando, soprattutto, la loro gestione non costa nulla e non si può maneggiare. Non una lira, non un euro speso dalla ASL di Latina esclusiva beneficiaria di un servizio erogato dal Ministero della Pubblica Istruzione (Network delle scuole in ospedale). Ero riuscito  a catalizzare la solidarietà esterna di tanti, soggetti privati e associazioni, con ricorrenti donazioni per i bambini, rimaste ovviamente lì in ospedale. E questo è bene che loro stessi lo sappiano, che lo sappiano i genitori di Angelica De Carolis, la bambina cardiopatica di sette anni e mezzo poi deceduta durante un intervento, che hanno quasi voluto esorcizzare il loro immenso dolore donando… Ancora un anno fa io, Sergio Andreatta, mi stavo battendo come un leone ferito davanti alla annunciata prospettiva di chiusura, il mio codice etico non poteva ammettere l’idea che non fosse mantenuta la Scuola in Ospedale all’interno di un Santa Maria Goretti proiettato a DEA di II livello. Cercavo alleanze strategiche sull’obiettivo, anche promesse ma non date, per salvarla, per andare ad un nuovo Protocollo d’intesa con la dirigenza della ASL (Ilde Coiro e Carlo Saitto, specie il secondo tutto preso dal nuovo setting). I politici locali, impegnati in pratiche certamente più utili e vantaggiose, non si sono mossi come avrebbero dovuto. E così tutto il castello è stato lasciato precipitare come, forse, doveva. A me è rimasto, oltre il mal di cuore che mi hanno fatto venire, un profondo ed inestinto rammarico per i bambini e per i loro diritti non pienamente tutelati, se non violati. Chi ha unilateralmente deciso di chiudere non ha fatto un personale dispetto… “politico” a Sergio Andreatta, ha fatto un grave torto ai bambini malati. Così, la nostra Latina, si è dimostrata ancora una volta soltanto apparentemente una “città solidale”. Questo evento grave lo documenta. A distanza di un anno ripropongo così, come si fa nel primo anniversario per un caro estinto, un articolo pubblicato dal quotidiano Il Territorio e rilanciato dallo stesso sito-web dell’ Ordine dei Medici di Latina.

Commenti

Conducendo una ricerca mirata sul web si possono leggere alcuni dei molti articoli che ho scritto e pubblicato in merito. Anche centinaia di commenti dispiaciuti, irritati, polemici o… come volete o potete immaginare nel sentimento comune. Purtroppo non è servito a nulla e anche questo è diventato segno di mala politica, questa volta sanitaria.
Sergio Andreatta

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