16th Apr, 2008

Sergio Andreatta, Per “glocal news” cosa intendo

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Glocal news from… Sergio Andreatta

Per “glocal news” cosa intendo 

L’accezione culturale di “glocale” e la relativa interpretazione per analisi e commento dei fatti, pontini o italiani o internazionali che siano, non vengono da me usati in questo blog culturale (www.andreatta.it ) o in altri siti web come forzata e paradossale sintesi fra “local” e “global” ma come tentativo di lettura/scrittura in chiave culturale nuova, capace di appartenere sia allo spazio della comunità locale che, contemporaneamente, a quello della globale. Se il mondo è un villaggio globale (per l’interpretazione visionaria di Marshall McLuhan, 1964, degli effetti prodotti dalla comunicazione mass-mediale sulla società nel suo complesso), un villaggio può diventare inevitabilmente il mondo, l’uno legato al cordone ombelicale della comunicazione dell’altro. Come l’ego non è indifferente all’alter così la farfalla dell’Amazzonia, per un feed-back di effetti,  non è indifferente all’atmosfera pontina. Il fatto locale viene lanciato così in una logica mondiale, come l’effetto farfalla del metereologo Edward Lorenz (*), andando a prospettarsi a livello cognitivo su soggetti, anche fisicamente distanti fra loro, con effetti di interazione politico-sociale.

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Quindi, nella rete globale di comunicazione istantanea, ecco un tentativo on-line di informazione glocalizzata.

Di conseguenza una news locale, culturalmente selezionata su fatti per me più significativi del micromondo in cui vivo (Latina- Italia), prima del suo lancio viene antropologicamente reinterpretata con l’intento di tradurla in comunicazione ideata per una platea globale (es. il precedente articolo: “Alpini a Latina”). Sono convinto che nel particolare si possa sempre ricercare, enucleare e valorizzare un elemento o una presenza universale. 

L’aspetto globale e locale di un fatto esaminato sono visti così come le due facce coesistenti di una stessa medaglia. Ecco strutturarsi, allora, la natura duale, dialettica e senza forzose sintesi, della notizia… glocale. Il termine “Glocalisation”, coniato negli anni ottanta in Giappone, negli anni novanta è stato importato nella lingua inglese dal sociologo inglese Roland Robertson ma si deve soltanto al sociologo Zygmunt Barman lo sviluppo del concetto di glocalizzazione. Secondo lui il fondamento della società, in ogni epoca, è stato ed è la comunità locale, nell’interazione degli individui, organizzati in gruppi sempre più allargati, presenti su un territorio.

Si dice sempre, come esempio, che la famiglia è un sottosistema del sistema quartiere ma il quartiere è un sottosistema del sistema città e così via. Così una scuola è un sottoinsieme di una rete di scuole, di un territorio regionale, di un territorio nazionale scolastico, di una scuola europea che interagisce con la nostra del piccolo villaggio.

La mia glocalizzazione pone al centro del contributo scritto la persona nel suo modo di essere, di apparire e di esistere ma nel contesto del suo gruppo di appartenenza. Pages about “ways of being, appearing and existing”.  Non ignora e non vuole perdere mai di vista questo suo legame antropologico.

Questo nell’attuale accelerazione nei processi di comunicazione tra individui e gruppi collocati in spazi e tempi diversi, anche ad evitare il rischio di un’informazione distorta, vuol dire essere sempre coscienti della necessità di sottoporre a un vaglio preliminare i contenuti di una comunicazione prima di immetterla per pubblicazione in rete www.

Attraverso il riferimento culturale “locale” alla notizia (geopolitica, geoeconomica e geoculturale) si fornisce un’interpretazione molto simile all’esecuzione di un brano musicale destinato a restare occulto e quindi inesistente senza l’opera di un valido interprete.

E nel ribaltamento logico di uno slogan oso affermare:”Act local, think global” come dialettica tra l’agire locale nella peculiarità e particolarità storica del contesto in cui si vive e opera e il pensiero globale influenzato dalle dinamiche planetarie di interrelazione tra  popoli, culture e mercati che, comunque, se non ci determina in qualche modo ci influenza. Quindi nell’informazione erogata da  www.andreatta.it , di cui sono primo responsabile, si rispetterà la caratteristica socioculturale del “genius loci” seppure ambientata in uno scenario interpretativo più vasto, se non necessariamente planetario.

© – Sergio Andreatta , Teoria della comunicazione glocale – www.andreatta.it  

(*) Edward Lorenz, padre della teoria del caos, è morto proprio oggi all’età di 90 anni. Il suo celebre paragone: “Può una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?” voleva significare che anche i minuscoli cambiamenti possono talvolta portare a conseguenze colossali. E’ questo il famoso “effetto farfalla“.

Commenti

I tuoi articoli, alcuni fascinosi, sono sempre molto interessanti. Sanno cogliere le dinamiche anche meno apparenti. Su questa teoria, poi, offri degli stimoli anche agli stessi studiosi della comunicazione… Ma perchè non lasci la scuola e non ti dedichi a tempo pieno al giornalismo colto?

La notizia è come una clessidra, quella locale fluisce in quella globale e questa in qualche modo ritorna al villaggio (M.Mc Luhan). E’ la comunicazione g-locale.
Sergio Andreatta

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