22nd Apr, 2008

Bullismo, quando si preferisce non affrontare la questione

Un Consiglio di Circolo per la chiarezza

Dall’I.T.I.S. G.Marconi dove sono per un Seminario dell’Osservatorio regionale permanente sul bullismo. Con me c’è l’insegnante psicologa, dott.ssa Patrizia Testa, che opera nello Sportello psicologico. I temi qui trattati, davanti al Prefetto di Latina dott. Bruno Frattasi (in foto Sergio Andreatta), a Maria Rita Calvosa dirigente dell’U.S.P. e alle tante Autorità intervenute oltre le rappresentanze di tutte le istituzioni scolastiche della Provincia, mi richiamano alcuni brutti episodi accaduti quest’anno, per la prima volta, anche nelle aule del IV Circolo didattico di Latina.

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Ne abbiamo trattato animatamente ancora venerdì scorso in Consiglio di Circolo. Lì alcuni consiglieri hanno, però,  ritenuto troppo… severa e puntualizzante la “Lettera aperta” inviata a tutti gli utenti, in realtà un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Collegio dei docenti. “La responsabilità educativa del genitore, si scriveva, e quella dell’insegnante”. Due azioni complementari seppure diverse nelle competenze, che hanno bisogno di… “riconoscersi” e di integrarsi se si vuole traguardare insieme su un buon risultato. Ognuno deve poter operare con pari dignità nella diversità e nel rispetto dei ruoli degli altri, senza ingerenze sulla didattica. In realtà i docenti hanno voluto, come mai prima, richiamare l’attenzione dei genitori sulla significatività condizionante del contesto familiare nell’imprinting dei comportamenti dei fanciulli. “Talis familia, talis aula” anzi peggio per le variabili che si introducono con le dinamiche di gruppo. Sindromi ed episodi di precoce bullismo, anche al femminile in alcuni casi, che i docenti non hanno voluto sottovalutare… Negare, minimizzare, sviluppare sensi di colpa: queste in successione le reazioni e gli stati d’animo che si sono manifestati in alcuni genitori convocati in direzione per un colloquio. Sentirsi riferire certi fatti non è mai piacevole per nessuno, immaginarsi quindi per un genitore la cui identità educativa oscilla spesso, però, tra un atteggiamento di iperprottetività e uno di lassismo. Poi, un po’ alla volta abbiamo visto subentrare la giusta autoconsapevolezza di dover recuperare il  ruolo, un’autorevolezza, una responsabilità significativa e, allora, ecco via via migliorare i rapporti con gli insegnanti. E, con vero piacere, abbiamo registrato, come per causa-effetto, i miglioramenti sperati nel comportamento dei figli/alunni. Ma se non fossimo intervenuti a decondizionare, anche con la dovuta sanzione repressiva, a ripristinare la legalità e il diritto allo studio leso ad alcuni, ora staremmo qui, probabilmente, a fasciarci la testa per gli imprevedibili effetti di un’escalation già in moto. E invece se quei genitori, che ci sembrano ora così diversi nella qualità della loro partecipazione, se non è effimera apparenza di “buon viso a cattiva sorte“, sapranno continuare nella loro opera di attenta vigilanza, non avranno da attendersi per gli anni del tumulto puberale e adolescenziale quei risultati nefasti che, pure, noi stavamo loro preannunciando come incombenti. Genitori con qualcosa di sbagliato, per definirli col titolo del famoso libro di A.Berge, che sono stati coinvolti nell’impegno, opportunamente messi in guardia. Ma ci siamo dovuti riciclare e impegnare diversamente nell’azione educativa noi stessi. Non basta e non assolve da colpe, infatti, limitarci a fare soltanto da spettatori o da segnalatori. Dobbiamo dimostrarci “capaci sul terreno”, professionalmente, di saper ascoltare, accogliere, aiutare di più chi vive nel disagio, con ansia ma anche, spesso, in uno stato di più o meno latente aggressività… Il dibattito in Consiglio di Circolo è stato davvero animato, anche animoso e un po’ surriscaldato come poche altre volte nel passato, per le continue puntualizzazioni… ma alla fine, grazie anche ad alcuni ottimi contributi tra cui quelli dell’ex presidente Aniello Landi e dell’insegnante Anna Maria De Angelis, tutti si sono ritrovati nell’unanime riconoscimento dei valori di civile convivenza e costruttiva formazione che devono sempre presiedere allo sviluppo di una personalità in crescita e alla vita di una comunità scolastica tra l’altro, come la nostra da sempre, ispirata ad un Piano dell’offerta formativa il cui motto è “Per regola e progetto”.

(Sul Seminario “Riflessioni, metodi e interventi per la prevenzione del bullismo a scuola” segue contributo della nostra psicologa dott.ssa Patrizia Testa).   

Sergio Andreatta, psicopegogista e dirigente scolastico

Commenti

Questa politica non è riuscita in tutti questi anni ad aggiornare la riforma degli Organi Collegiali della Scuola, ancora fermi ai Decreti n. 416, 417, ecc. del 1974. Organi pletorici, velleitari (per l’idea in sè di chissà quali vaste partecipazioni) e oggi, dopo il processo dell’autonomia scolastica del 2000, neanche più tanto centrati per le competenze. Il solito andamento lento, le solite sconnessioni di sistema. Qualcuno saprà porci mano? A prescindere dal partito saprò dirgli grazie.

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