22.10.2011. La Giunta Comunale di Latina approva. Comunicato dell’ass. M. Sovrani.
“Concordia discors” sul Piano del dimensionamento scolastico per gli under 14 a Latina. Necessario evitare soluzioni personalistico-clientelari prive di una visione d’interesse generale. Ma la Giunta Comunale, andando ben oltre i termini concessi dalla Provincia, tarda ancora a deliberare (Aggiornamento del 16.10.2011).
(13.10.2011): Sconcerto al termine della riunione appena conclusa al PalaCultura. Dopo tre ore di intenso dibattito tra tutti i dirigenti scolastici e dell’Assessorato alla P.I. da un lato e la dirigente della S.M.S. Volta dall’altro non è stato raggiunto l’accordo, condivisa una soluzione per superare l’impasse. La dirigenza della S.M.S. Volta, cui era stata offerta ieri dalla Commissione Mista all’unanimità la possibilità di un’integrazione numerica, non necessaria ma da essa stessa sollecitata a consolidamento della propria autonomia, ha rigettato la proposta di aggregazione con la Scuola Primaria del Gionchetto (+ 110 alunni con conseguente elevazione dell’anagrafe studenti a 1.345), mirando più ambiziosamente e senza giri di parole all’accorpamento delle Scuole di Piazza Dante (+ 432 di SP e + 83 di SI). La Commissione si è, però, dichiarata indisponibile alla riapertura del tavolo di lavoro non sembrandole equo di dover sottostare ad un’istanza individuale dell’ultimo minuto, che altri sarebbero legittimati a presentare, dopo un mese di estenuante lavoro ribadendo le argomentate decisioni già messe a verbale ieri, in presenza dell’assessore Marilena Sovrani, in conclusione di seduta. La S.M.S. Volta, pure in contraddizione con la sua precedente richiesta e senza plausibili e condivise motivazioni, facendo ricorso ad un imprevedibile coup de teatre, ha fatto allora verbalizzare la rinuncia ai seguenti Plessi di Scuola dell’infanzia di Via Ezio e di Pantanaccio e di Scuola primaria del Gionchetto (- 260 totali) e di volersi (se non altrimenti compensata con Piazza Dante) autodimensionare sui soli Plessi di Via Botticelli 33 e di Borgo San Michele (826/SMS + 179/SP + 80/SI= 1.085) con ciò andando a restringere immotivatamente e pericolosamente, ad avviso dei Membri di Commissione, la propria platea operativa. La Commissione, all’unanimità, ha ritenuto di dover respingere anche questo emendamento in autoridimensionamento, considerato autolesionistico per la sopravvivenza dell’autonomia dell’Istituto messa così a repentaglio e, comunque, fuori da ogni canone e da ogni metodo seguito in precedenza. La Commissione Mista ha ritenuto incomprensibile tale presa di posizione, mirata a non-si-sa-bene-che-cosa. Oltretutto i tempi tecnici dell’azione di dimensionamento riservata al recepimento di proposte e bozze erano ormai scaduti. “L’arte di programmare – ha commentato Sergio Andreatta (audio di RADIOLUNA) – non è l’arte di inseguire le soluzioni”. “I Genitori stiano tranquilli, – si fa sapere dal Comune – non si facciano strumentalizzare alzando inutili polveroni, continueranno ad avere le scuole che già avevano (ne cambierà semplicemente la gestione) e nessuno potrà, comunque, tarpare le ali alla loro autonoma e sovrana libertà di scelta”. Dovrebbero a maggior ragione e per primi star tranquilli, però, i Dirigenti scolastici, funzionari dello Stato, se solo sapessero dimostarsi scevri, più che dalle ingerenze esterne, dalle proprie personalistiche pulsioni. La Commissione nominata ha esaminato, poi, attentamente ma ritenuto inidonea un’ultima proposta di arbitrato avanzata sul filo di lana dalla Segreteria del Sindaco prevedente l’addentellamento del Plesso di Col di Lana con Via Tasso (cui veniva richiesto di cedere in cambio Piazza Moro alla Volta) e Borgo Faiti perchè pluri-incoerente con tutti gli omogenei criteri seguiti nel Piano. In tale documento si ribadisce la coesistenza legale di due I.C. nella stessa area di Latina Est/Borgo San Michele (in rapido sviluppo urbanistico e incremento demografico*)/Borgo Faiti per la incontestabile sussistenza di uno “score” di 2500-2700 studenti, lungo l’asse di Via don Torello con garanzie per quel “processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione” (3-14 anni) che la legge indica come unico obiettivo da raggiungere. “Nello stesso ciclo“, si afferma, non nello stesso plesso. Si stenta a ravvisare in questo provvedimento di legge un’apprezzabile idea-tipo di I.C. che presieda, quale premessa, al progetto pedagogico (nel rispetto di un curricolo verticale su misura dei bisogni formativi e di apprendimento
significativo delle varie fasi di crescita del bambino/ragazzo) e la costruzione di un edificio scolastico su misura (ma a Latina, città moderna, la situzione edilizia, se non ottima, è sicuramente dignitosa. NdR). Robe da altro pianeta! Noi italiani amiamo, non si sa bene perchè, le discordanze e le discontinuità. Nell’orientamento di un percorso scolastico verticalmente più interconnesso diventa invece essenziale praticare ancor più una cultura coerente con il processo di sviluppo delle personalità infantile e adolescenziale e con l’apprendimento in continuità didattica (didattica della continuità). Alle scuole viene chiesto, tout court, di allinearsi, adattandosi alla meglio, alle incombenti esigenze di bilancio dello Stato, ciò malgrado la Commissione non si è fermata solo a questa implausibile e quasi barbara richiesta (fare comunque Istituti Comprensivi di 1.001/1.999 studenti) ma ha cercato di fondare, per quanto sostenibile, il percorso progettuale (Plan Act) e organizzativo-funzionale su una molteplicità di fattori relativamente positivi e tutti tra loro coerenti. Qualche dato in evidente squilibrio potrà essere corretto col tempo puntando non soltanto all’entità sommativa ma al riequilibrio numerico interno di ogni Istituto (sulla falsariga della virtuale, e quasi inapplicabile, formula (3-5-3)x4 = 1.100 alunni con 44 classi di 25 alunni) fra i tre ordini di scuola (infanzia-primaria-media), essendosi invece posto in questa fase innanzitutto l’obiettivo dei minori movimenti possibili (evitando così di “spacchettare” le maxi-scuole-medie Volta, Giuliano, Leonardo da Vinci causa di problemi per l’alto numero dei frequentanti, ben oltre i limiti di sicurezza loro consentiti) per non elevare alla terza potenza i disagi nell’utenza e per non esasperarene gli animi… Bisognerà regolare le iscrizioni (già le prossime) con un efficace buona politica condivisa con un patto di corresponsabilità tra i D.S., pur non trascurando di considerare attentamente la realtà effettiva di ogni singolo plesso… La Giunta Esecutiva deciderà, dunque, in autonomia (così si spera) in esercizio delle proprie prerogative. Ma se gli esiti dovessero essere diversi da quelli contenuti nel Piano (Plan Act), studiato e chiuso con parere unanime dei Membri della Commissione Mista, la Giunta agirebbe e delibererebbe a sconfessione dell’operato e senza il sostegno dei dirigenti scolastici. Apparirebbe grave all’opinione pubblica un avallo dato alla proposta di un singolo dirigente in evidente distonia con tutti gli altri e con giustificazioni arrampicate sugli specchi. La ragione pubblica interistituzionale esige la sua soddisfazione. Così non fosse, chi potrebbe andar a spiegare poi agli elettori di Latina Ovest (Quartiere Nicolosi e Via Po) la precostituita rinuncia ad un 11° I.C.? Quale la logica, se non anche la
giurisprudenza, alla base di una risposta evasiva delle loro legittime, valide ma inascoltate aspettative per un’autonomia scolastica da insediare in loco su una delle tante sedi disponibili? Se al politico che decide sfugge il dato tecnico addotti almeno, in “docta ignorantia“, l’approccio di chi sa di non sapere. Poche ore e avremo da Palazzo la fumata bianca o… grigia. Si tratta solo aspettare ancora un pò. Sergio Andreatta (570)
* Tanto da rendersi necessaria e improcrastinabile, per il prossimo a.s. 2012/’13, la programmazione di un ampliamento della Scuola Primaria G. Mazzini di B.go San Michele. Indifferibile per l’accoglienza di un’altra classe in più rispetto alle attuali.
A R T I C O L I C O R R E L A T I