28th Apr, 2008

Patrizia Testa, un contributo sul tema del bullismo a scuola

Una giornata di approfondimento e di confronto sul tema del bullismo

Contributo di: Patrizia Testa   

 

Il 22 aprile 2008, presso il liceo Scientifico Tecnologico “G. Marconi” di Latina si è tenuto il seminario “Riflessioni, metodi e interventi per la prevenzione del bullismo a scuola”, organizzato dall’Osservatorio Regionale Permanente sul Bullismo per la Regione Lazio. L’Osservatorio, costituito nel 2007, opera in collaborazione con le agenzie educative del territorio e si pone come obiettivi il monitoraggio sul bullismo, l’aggiornamento degli operatori scolastici, la lotta a questo fenomeno sempre più diffuso e la prevenzione attuata per mezzo di percorsi di educazione alla legalità.

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La partecipazione a questo seminario è stata occasione di approfondimento delle tematiche socio-psicologiche ed educative sul bullismo, ma principalmente ha rappresentato un momento di confronto tra insegnanti, genitori, dirigenti e tra tutti coloro che vivono direttamente e in prima persona la realtà scolastica e le problematiche connesse alla crescita individuale.

Dal punto di vista teorico, il primo contributo importante è scaturito dalla riflessione su ciò che realmente è bullismo e ciò che effettivamente non lo è.  

Si può definire bullismo un comportamento relazionale caratterizzato da intenzionalità, da persistenza nel tempo e da ciò che viene definita asimmetria nella relazione, ovvero dalla differenza di potere che è presente tra chi esercita una pressione psicologica o fisica e chi la subisce. In relazioni di questo tipo si possono osservare episodi di bullismo diretto fisico o verbale, rappresentati da percosse più o meno pesanti e da minacce, insulti, offese e ricatti, e da comportamenti indiretti, psicologicamente non meno dannosi, costituiti da esclusione dal gruppo di amici, dalla diffusione di pettegolezzi persistenti che sviliscono la vittima e la relegano in posizione di isolamento. La presenza di queste caratteristiche aiuta a definire la presenza di atti di bullismo e a differenziarli da altri comportamenti che sono solo manifestazione di aggressività esercitata tra ragazzi che hanno tra loro una relazione simmetrica, e quindi uno stesso livello di potere, o rappresentano invece vere e proprie condotte antisociali classificabili come reati. E’ quindi necessario procedere ogni volta ad una valutazione degli episodi che si verificano nel loro contesto di sviluppo, il quale non è mai solo scolastico, ma va piuttosto inquadrato in una logica relazionale ben più ampia che coinvolge anche le famiglie e l’ambiente sociale nel suo complesso.

La scuola è quindi una parte del contesto di vita e di sviluppo di un bambino e, avendo come la famiglia e come altre agenzie educative del territorio anche un compito educativo non può fare a meno di interrogarsi su questo fenomeno e di studiare dei percorsi atti a prevenirne l’insorgenza e a fronteggiarne la diffusione. I primi interventi da sviluppare sono sicuramente di tipo curricolare, quali temi o discussioni, ma vanno affiancati da attività specifiche di educazione alla legalità mirate alla promozione della cooperazione e al potenziamento delle abilità sociali, quali il circle time o il role playing.

Il confronto e la discussione tra i partecipanti al seminario sono scaturiti proprio da una di queste strategie per lo sviluppo delle abilità sociali realizzate durante i lavori di gruppo del pomeriggio. Ogni gruppo è stato infatti chiamato a simulare una comune situazione scolastica incentrata sulla relazione genitore/insegnante e sulla comunicazione rappresentante di classe/insegnante/Dirigente Scolastico. Nella simulazione ogni attore era invitato a seguire una traccia data dal coordinatore e a rivestire un ruolo che non gli apparteneva nella vita reale, per cui i genitori si sono trovati a impersonare insegnanti e dirigenti e gli insegnanti hanno rappresentato i genitori. Al di là delle situazioni di ilarità e di scherzo utili anche per vincere l’iniziale imbarazzo dei coraggiosi “attori”, queste simulazioni sono state molto importanti per calarsi nei vissuti e nel ruolo dell’altro, troppo spesso vissuto come antagonista, e per stimolare la riflessione sull’importanza delle diverse funzioni che ognuno esercita nella costellazione scolastica, funzioni che vanno sì rispettate, ma principalmente rivendicate ed esercitate in sinergia con le altre, affinché non si verifichino comportamenti di delega delle proprie responsabilità, i quali hanno come solo esito l’insuccesso nei confronti dell’azione formativa che siamo chiamati ad assolvere come insegnanti, genitori ed educatori.

Dott. Patrizia Testa, insegnante e psicologa del IV Circolo Didattico di Latina  

PER APPROFONDIMENTI:

         C.M. n.16 del 05/02/2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo” – www.pubblicaistruzione.it

         Il Fenomeno del Bullismo Conoscerlo e Prevenirlo”, I Quaderni – Telefono Azzurro – www.azzurro.it

         Atti del seminario “Riflessioni, metodi e interventi per la prevenzione del bullismo a scuola”, reperibili nel sito dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio da maggio 2008.

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