Gli studenti liberi di avvicinarlo e di porgergli le loro domande…
Ricordata al PalaCultura anche la bellezza delle MiniOlimpiadi e l’importanza di salvaguardare il progetto de “La Scuola in Ospedale”.
Quello che colpisce un dirigente scolastico e un cronista attento come me è l’estrema differenza di comportamento tra il precedente ministro Letizia Moratti e l’attuale Giuseppe Fioroni.
Elusiva e aristocratica la prima; popolare e democratico il secondo.
Sempre accompagnata da bodyguard armati e circospetti la prima; senza scorta e fra le gente il secondo. Con l’idea di un pensiero forte, “a priori” la prima; consapevole di un pensiero debole, concreto, per problemi e soluzioni da affrontare via via “con il cacciavite” il secondo (per problem solving). Piena di retorica consapevolezza di essere entrata nella “storia della scuola” con la sua riforma (L.n.53/2003 e successivi decreti attuativi) dopo quella di Gentile del 1928 la prima; consapevole di essere al servizio dei cittadini in un posto “da difficile scommessa” il secondo. E le antinomie non sarebbero finite qui…perché prima di esse conterebbe il pensiero e gli indirizzi organizzativi e funzionali dati a un ministero, la linea di navigazione e l’avvicinamento agli approdi…
Certo, però, che rimane indimenticabile nella memoria di tutti i dirigenti scolastici del Lazio (un decimo del totale nazionale) quell’incontro con la Moratti del 2001 nel Salone della Confindustria all’EUR. Gli ingressi erano sorvegliati da uno scudo di poliziotti, per accedere all’interno occorreva che gli “sfiduciati” dirigenti transitassero sotto i varchi elettronici attentamente vigilati dal metal detector, subito dopo i potenziali “criminali” non potevano procedere senza aver depositato prima un documento di riconoscimento ed essersi registrati su una scheda. E una volta convenuti nell’aula magna dovettero aspettare un bel po’ che la Moratti facesse il suo trionfale ingresso, dando a tutti l’impressione di una giraffa nel suo elegante incedere, contornata da quattro guardie del corpo con il filo della radio nell’orecchio e dalla cui cinta emergeva il gonfiore delle armi. Eppure l’accompagnava nella circostanza, come sottosegretario l’Aprea, una nostra collega di Salerno prestata alla politica, l’unica cui si potesse riconoscere qualche buona competenza tecnica. Ma se “il mezzo è il messaggio”, vero e unico, come ebbe a scrivere Marshall Mc Luhan negli “Strumenti del comunicare” ecco, allora, emblematicamente ben rappresentata tutta la differenza di impostazione culturale e politica tra i due ministri. Tutte le parole pronunciate dall’una o dall’altro in varie circostanze si potrebbero, quindi, anche tralasciare perché tutta la sostanziale differenza di filosofia sta nel loro diverso modo di essere, di apparire e di esistere che influenza gli atti conseguenti.
Abbiamo visto ieri al Liceo Scientifico Grassi di Latina i “temibili” studenti avvicinarsi senza remore al ministro, porgergli le loro anche critiche domande cui egli non si è sottratto, esprimergli le perplessità sul loro futuro di studi, per una qualificazione degli stessi, sul collegamento tra superiori e accesso universitario. E lui a riprendere sul bullismo, sull’uso dei cellulari, sull’illegale soppressione degli istituti tecnici e professionali operata dal precedente governo, sulla reintrodotta serietà per l’esame di maturità, sul contrasto all’evasione e alla dispersione, sull’estensione di un anno dell’obbligo scolastico, sull’attenzione accentuata sui diversamente abili, sull’assunzione a tempo indeterminato in tre anni di 150.000 insegnanti titolati ed esperti ma ancora precari dopo quasi vent’anni di servizio, sulla razionalizzazione, non taglio, delle spese e sulla semplificazione nella gestione del budget scolastico. A battere il tasto sull’autonomia delle istituzioni scolastiche, perfino inserita nel tit.V della Costituzione riformata, che devono imparare ad usarla al meglio sapendo da protagonisti dipingere con la loro creatività progettuale la tela a disposizione comprendendo come al ministero competa solo fornire la cornice. Altro che aspettarsi, come manna dal cielo, continue minute circolari che dicano questo per fare quello! Purtroppo la gerarchizzata e burocratizzata istruzione italiana ha abituato da sempre all’aspettativa dei passaggi a cascata, alla responsabilità da appoggiare, anche la propria, sempre su altri. Penoso! All’incontro con studenti e insegnanti pontini è presente anche il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale dr.Bruno Pagnani. Il ministro accenna, poi, a quel riscatto funzionale che tutti desiderano che si verifichi con la riforma dei nuovi organi collegiali della scuola e con la valutata dirigenza scolastica messa, finalmente, in grado di governare più efficacemente i processi, dalla progettazione dell’offerta formativa, all’implementazione e alla sua valutazione su cui, pure, dovrà avere significativa importanza il ruolo delle famiglie chiamate dalla direzione della scuola a sottoscrivere all’inizio, con efficacia anche legale, il contratto formativo. E, allora, cambierà fin da settembre prossimo la modalità della farraginosa chiamata dei supplenti, mentre già dalla prossima settimana dovrebbe cambiare l’impostazione delle sanzioni disciplinari da recepire, come esempio, nel proprio Regolamento scolastico, nell’idea di ripristinare il rispetto per le regole della convivenza civile e democratica. Quelle regole chissà quanto rispettate dagli studenti di quel folkloristico e sparuto gruppetto di manifestanti di “Azione Studentesca” che ieri pomeriggio protestavano sul marciapiedi opposto all’ingresso del liceo tra uno sventolio di bandiere vagheggianti i simboli illiberali di un passato. Ma anche quella loro giovanile libertà di espressione deve trovare diritto di cittadinanza in una società pluralistica.
Il Ministro della P.I. Giuseppe Fioroni ha concluso, poi, il suo incontro con Latina, questa volta politico-partitico, intrattenendosi fino a sera nella Sala Conferenze del PalaCultura.
E in questo contesto mi ha fatto un particolare piacere, in quanto Sergio Andreatta autore di entrambe le iniziative, sia sentir elogiare a così alti livelli da un politico di razza il progetto, ormai alla X edizione, delle MiniOlimpiadi, sia perorare la causa de “La Scuola in Ospedale al S.M.Goretti” a tutela dei diritti dei minori ammalati.
12th Mag, 2007
Il ministro Fioroni al Palacultura
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