11th Giu, 2006

Incontro con il cardinale Tomáš Spidlík

Creato cardinale nel 2003 da Giovanni Paolo II per il suo lungo impegno al servizio della Chiesa. Oltre quaranta persone, tra cui alcuni bambini, provenienti dalla parrocchia S.Chiara di Latina, sono state ricevute ieri dall’anziano cardinale Tomáš Spidlík.
Oltre quaranta persone, tra cui alcuni bambini, provenienti dalla parrocchia S.Chiara di Latina, sono state ricevute ieri dall’anziano cardinale Tomáš Spidlík.
La delegazione era capitanata dal parroco don Daniele della Penna.
Tomáš Spidlík S.J., nato in Moravia nel 1919, ha compiuto gli studi di filosofia e teologia in diverse università europee.
Dal 1954 ha insegnato teologia spirituale patristica e orientale nel Pontificio Istituto Orientale, nella Pontificia Università Gregoriana e in varie altre Università.
Per più di trent’anni è stato padre spirituale al Pontificio Collegio Nepomuceno di Roma.
Se è stato I.Hausherr a gettare le fondamenta scientifiche dello studio della spiritualità dell’oriente cristiano, senza dubbio è Spidlík che ha dato corpo al suo sviluppo in una direzione vitale, tanto che oggi l’opera di Spidlík non è semplicemente un lavoro di storia della spiritualità, ma rappresenta una organica visione teologica.
Dal 1991 vive e lavora al Centro Aletti diretto dal gesuita, grande artista visivo, Marko Ivan Rupnik (Zadlog in Slovenia 1954 – ) di cui abbiamo scritto in occasione della nostra visita, cinque mesi, alla Cappella papale della “Redemptoris Mater” nel Palazzo Apostolico.
Nella quaresima 1995 padre Tomáš è stato chiamato a predicare gli esercizi spirituali al Santo Padre.
Nell’ottobre 2003 è stato creato cardinale per il suo impegno al servizio della Chiesa.
Sono quasi venti le opere di questo facondo autore, esperto di spiritualità di fama mondiale.
Ho tra le mani “Sentire e gustare le cose internamente”, uscito da appena un mese per i tipi dell’Editrice Lipa, con cui egli rivisita i temi e i motivi fondamentali “dall’esperienza cristiana in modo che divengano nutrimento spirituale”.
Sorprende tutti noi la sua affabilità, la profonda cultura del suo eloquio sorridente, il legame con altri pensieri dal buddismo alla filosofia greca, la mancata dichiarazione di supremazia di un pensiero sull’altro, la capacità di rivolgersi ai bambini appagando le loro domande scritte con risposte che ci fanno sorridere, il suo invito (quasi ataràssico) ad ognuno a ricercare e a trovare la propria strada, a non farsi sopraffare dagli eventi.
Detto da lui, che è sopravvissuto ai peggiori, è proprio una bella testimonianza.
In una sintesi esistenziale e accessibile il suo dialogo introduce ai temi fondamentali della vita e della preghiera che può essere breve, ripetuta, non necessariamente orale, soprattutto “del cuore”.
“La preghiera è come la vita.
E la vita infatti non si definisce, si vive.
Ma in un certo modo si cerca di descriverla sotto quegli aspetti che più rendano ragione di quello che è”.
Preghiere “secondo il ritmo che possiamo seguirle senza distrazione” (pag.38 di “Pregare nel cuore”).
In “Conosci lo spirito?” Spidlík scrive: “Viviamo in un tempo nel quale le cosiddette “scienze” hanno raggiunto una perfezione mai conosciuta prima.
Gli uomini “scientifici” godono di una grande stima e l’opinione “scientifica” su qualsiasi cosa viene accettata come infallibile…
Ma ci sono anche altre scienze oltre alle sole “scienze naturali”: Si studia la letteratura, l’arte, la storia del pensiero filosofico, ecc. Ma proprio in questi campi ci rendiamo conto che le scienze hanno il loro limite…
Tanto più si notano questi limiti quando si studia scientificamente la religione… l’autore della Sacra Scrittura e, come crediamo, lo Spirito Santo.
Perciò essa è sacra….
Comprendere e interpretare la scrittura divina lo può autenticamente solo colui che ha lo Spirito di Dio da cui proviene la scienza spirituale… Con questo non si diminuisce il valore delle scienze umane.
Si apprezzano tutti i loro risultati.
Ma si professa che le “scienze umane” sono portate a compimento per mezzo della scienza spirituale che dà il vero senso”.
A ricordo dell’incontro gli viene consegnata da un esponente del Gruppo SPES, a nome di tutta la Comunità parrocchiale, una targa-ricordo con le parole della “benedizione di S.Chiara”.
Il Cardinale si ferma a firmarci autografi e dediche sui suoi libri e, poi, scende in giardino con noi intrattenendosi affabilmente per le fotografie di rito.
Rimaniamo tutti folgorati dalla sua scienza, dalla sua ospitale disponibilità e anche un po’, i bambini, dalla sua statura e dall’…ardimento del suo bel naso aquilino.

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