DIMENSIONAMENTO / ULTIM’ORA
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Dimensionamento et voilà tout!… Per quanto riguarda il Piano di dimensionamento scolastico della Provincia di Latina, benchè ancora in attesa della delibera formale che sarà adottata a giorni dal Consiglio Regionale e della successiva pubblicazione del decreto sul B.U. del Lazio, siamo in dirittura di arrivo e, per quanto riguarda le Scuole Superiori (Istituti di II grado) filtrano notizie ufficiose, ma accreditate al massimo livello, sulle seguenti istituzioni (nuovi indirizzi): il Liceo delle Scienze Umane c/o il Liceo Meucci di Aprilia e a Latina: 1) IPA San Benedetto: Istituto Professionale dei Servizi per l’enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera. 2) Einaudi: Socio – Sanitario generico; 3) Galileo Galilei: Articolazione di automazione per indirizzo Elettronica e Elettrotecnica, articolazione di Energia indirizzo meccanica, meccatronica ed Energia, indirizzo Grafia e Comunicazione; 4) Liceo Artistico: indirizzo Liceo Coreutico.
Su richiesta motivata dell’Amministrazione Provinciale di Latina sarebbero state, inoltre, ottenute ben 11 nuove istituzioni scolastiche in più rispetto ai parametri fissati (minimo 1.000 alunni) dalla Legge n.111/2011 e cioè l’autonomia in deroga per Ponza (omnicomprensivo), per San Felice Circeo, Castelforte (omnicomprensivo), SS Cosma e Damiano, Itri, Monte San Biagio, Maenza – Roccagorga, Sonnino, Pontinia (+ 1), Gaeta, Priverno (+ 1). E’ ormai questo il quadro, frutto di mille alchimie e limature, che non dovrebbe cambiare più in nulla malgrado l’estremo tentativo del “beffato” V Circolo di Latina di raddrizzare diversamente la barra. Per fare scelte più coerenti con i criteri annunciati dall’Atto d’indirizzo regionale sarebbe bastato che i politici, prima di ogni loro deliberazione, si fossero letta la mappa topografica del capoluogo pontino per procedere poi all’aggregazione, senza grossi sconvolgimenti, di Piazza Dante (SP) con Via Tasso (direzione del V Circolo) con la previsione di istituire una scuola media nuova, funzionale all’I.C., in uno dei due plessi e conseguentemente aggregare per territorialità viciniore Col di Lana (E. De Amicis) e plessi satelliti di S.I. alla SMS G. Cena. Con queste due semplici mosse sulla scacchiera tutto sarebbe apparso più coerente ed accettabile. Da rilevare, in ogni caso, la provvidenziale boccata d’ossigeno per l’occupazione a vario titolo del personale scolastico stimata in 70/80 unità lavorative in più. (Continua)
ISCRIZIONE: IN PDF I MODELLI DI DOMANDA
SCUOLA INFANZIA MOD. ISCRIZIONE 2012-13
SCUOLA PRIMARIA MOD. ISCRIZIONE 2012-13 classe 1^
Questo il definitivo dimensionamento scolastico nel Comunicato dall’Osservatorio regionale del Lazio.
di Sergio Andreatta (587)
Salvata l’autonomia dell’omnicomprensivo di Ponza. Imminente la delibera finale e la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale. | ||
Scuola e società: Riunione nel pomeriggio a Latina per individuare le sedi degli uffici dirigenziali. Nuove problematiche all’orizzonte senza una nuova e rinforzata alleanza interistituzionale tra Scuola ed Enti locali e territoriali. Ma se si parte bene sarà anche un’occasione straordinaria per una maggiore unitarietà del progetto educativo (P.O.F.) e una più forte valorizzazione delle risorse professionali.
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“Quando i politici decidono peggio dei tecnici“, potrebbe cominciare sconsolatamente così, con una certa fondatezza, la prima considerazione sul dimensionamento scolastico definitivo dei nuovi I.C. a Latina. Ma agli agenti della scuola non è lecito lasciarsi travolgere dal pessimismo o dall’ipercritica ma adoperarsi senza riserve. Dobbiamo coltivare una visione olistica, direbbe il fisico di Harvard Nicholas A. Christakis, considerare cioè fondamentale “una sinergia tra le parti che solo se unite riescono a produrre una forza nuova e migliore, assente nel caso in cui fossero analizzate singolarmente“. Saranno 12 i nuovi Istituti. La comunicazione è stata data ufficialmente dall’ass. Marilena Sovrani, nel corso di una riunione di dirigenti scolastici del capoluogo che si è tenuta oggi pomeriggio al PalaCultura nelle stanze dell’Assessorato alla P.I. Erano presenti tutti i dirigenti del capoluogo pontino. Entro 48 ore la Sovrani è stata impegnata a comunicare in Regione la sede legale (cioè l’indirizzo fisico) dei 12 nuovi Uffici dirigenziali. Per il dimensionamento definitivo sono state operate scelte semplici e logiche in alcuni casi ma discutibili, controverse e problematiche in altri. L’impronta politica, ardendo dire per spinta clientelare in alcuni casi, appare evidente e decisiva, basterebbe confrontare l’ultimo documento con tutti gli studi precedenti. Oggi a Latina si è proceduto all’individuazione di quasi tutti gli Uffici di presidenza, le ultime riserve saranno sciolte entro domani mattina al massimo. Gli Istituti autonomi saranno, quindi, 12. Ma sbaglierebbe chi volesse continuare a parlare secondo la vecchia logica del salvataggio del 7° Circolo o della dannazione del 2° o dello smembramento del 5° (perché i Circoli didattici per la Legge n. 111/2011 non esisteranno più, come non avrà più giuridica ragione di esistere la vecchia Scuola Media a se stante). Quello che la Legge n.97/1994 aveva istituito come possibilità organizzativa del servizio scolastico in particolari condizioni, soprattutto di montagna, che la Legge Finanziaria n.622 del 23.12.1996 prevedeva come tipologia ordinaria, la Legge 15.07.2011, n.111 (art.19, c.4) impone d’imperio come realtà organizzativa istituzionale obbligatoria dall’anno scolastico 2011/2012. La scuola dell’infanzia, la scuola primaria e secondaria di primo grado si dovranno configurare come Istituti Comprensivi, con la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente. Una “rivoluzione“. La scelta di 12 istituzioni asseconda sicuramente le istanze delle Organizzazioni Sindacali che, in un momento di grave crisi occupazionale, a ragione si sono preoccupate della salvaguardia del maggior numero di posti possibile, una quindicina in più alla fine soltanto a Latina tra DS, DSGA, Assistenti amministrativi e Collaboratori scolastici. La decisione che, fuori termine, la Regione si appresta a formalizzare by-passa le precedenti delibere della Giunta Comunale (10 I.C.) e del Consiglio Provinciale (11 I.C.). A differenza della Commissione tecnica mista che nei suoi lavori si era dovuta attenere rigidamente al vincolo di almeno 1.000 alunni imposto dalla legge nazionale (ma ridotti a 500 per le istituzioni scolastiche funzionanti nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche), la Giunta Regionale e l’Assessore Gabriella Sentinelli hanno concesso alcune deroghe alla Provincia di Latina tra cui, in nome dell’insularità, il mantenimento di una peculiare autonomia all’Istituto omnicomprensivo di Ponza con i suoi 350 alunni, la costituzione di quattro I.C. a Formia anzichè tre, l’omnicomprensivo a Castelforte, la convalida di qualche altro Istituto qua e là con un’anagrafe di 800/1000 studenti. Nel capoluogo pontino la S.M.S. Alessandro Volta di Via Botticelli si vede aggregare la scuola d’infanzia di Via degli Aurunci e la Scuola Primaria di Piazza Moro. La direzione dell’ex V Circolo, smembrato dei plessi precedenti, acquisisce le scuole d’infanzia di Via Ezio e Pantanaccio e la Scuola Primaria del Gionchetto ma anche i Plessi di Scuola d’infanzia di Via Pasubio e di Sc. Primaria (ex II C.D.) di Via Col di Lana ove, per gli spazi esistenti, si progetterebbe l’istituzione della nuova indispensabile S.M.S. Le Scuole di Piazza Dante (ex I Circolo) e la SMS G. Cena, nel cuore della città vecchia, si fondono con sede ancora da decidere tra la storica Piazza Dante e quella più spaziosa, decentrata e dotata di comodi parcheggi della Cena. L’ex III C.D. “O. Frezzotti” di Via Quarto si unisce con la S.M.S. Pier Marcellino Corradini di Via Amaseno, le scuole dell’ex 7° C.D. con la Sc. d’Infanzia di Via Aniene e la Sc. Primaria di Via Po (“casa madre” dell’ex II C.D. anche dotata d’ingresso su Viale A. Vespucci) che dispone di ampi spazi idonei ad accogliere sia l’istituzione della nuova S.M.S. sia la dislocazione di classi di scuola primaria da Via Polonia. L’ex 8° C.D. “Gianni Rodari” di Via Fiuggi si interfaccia ed unisce con la S.M.S. Leonardo da Vinci. L’I.C. Don Lorenzo Milani aggrega plessi viciniori. Tra gli altri Istituti Comprensivi, trovano validazione nei Borghi gli storici Istituti di B.go Podgora (Natale Prampolini) e B.go Sabotino (Vito Fabiano) che si estende verso i B.ghi S.Maria, Bainsizza e Montello (solo infanzia) ma in Regione hanno anche pensato di istituire un altro I.C. (il 12°), non immaginato prima, nei Borghi ad Est di Latina, tra Borgo Isonzo e Grappa, Borgo S. Michele (per centralità topografica ideale per gli uffici dirigenziali se non fosse carente di locali), Borgo Faiti e Tor Tre Ponti. A Latina Scalo l’ex VI Circolo (Camillo Caetani) si fonde con la S.M.S. Aldo Manuzio. Abbiamo detto di tutti i nuovi I.C. escluso di quello che, come dirigente scolastico, potrebbe riguardarmi più direttamente, cioè del nascente dalla fusione dell’ex IV C.D. Carlo Goldoni con la SMS Giuseppe Giuliano comprendente la Scuola d’Infanzia Giovanni Paolo II. Questo I.C. avrà gli Uffici di presidenza in Via Sezze 25 (ove funzionano attualmente quelli della Direzione didattica), per ottimale centralità, e risulterà alla fine essere l’istituto dal punto di vista funzionale più omogeneo della città, insistendo tutto all’interno dello stesso grande parco verde che si estende tra Via Sezze e Via Cisterna, e il secondo I.C. più numeroso dopo quello che si forma dalla fusione della Gianni Rodari (ex 8° C.D.) con la Leonardo da Vinci di Via del Lido. Tutto bene quel che finisce bene, allora? Forse… Secondo questo disegno politico regionale dovranno essere istituite ex novo due scuole medie nell’ambito dei nuovi Istituti Comprensivi: una lungo l’asse di Viale Kennedy (Latina Est anche da me, come reggente del II C.D., più volte auspicato e sollecitato a beneficio di quel Quartiere), l’altra probabilmente all’interno della Edmondo de Amicis di Via Col di Lana ma in proposito, come per la scelta delle stesse sedi dirigenziali (uffici), l’ultima parola spetterebbe ai Consigli d’Istituto, considerato che le scuole sopravvivono ancora come Enti autonomi con mantenimento delle proprie prerogative di legge non abrogate nella circostanza. E logicamente, per questa rifasatura e rimodellamento generale, si impone anche un ripensamento degli Organi collegiali (costituiti con i Decreti delegati del 31.05.1974) finalizzati al nuovo governo delle scuole e ad una nuova partecipazione alla gestione degli I.C. E’ evidente che la riorganizzazione della rete scolastica, seguita alla nuova mappatura, è il risultato delle nuove logiche economiche pauperistiche dello Stato e dalla necessità di “far cassa” più che della contrabbandata ricerca di una superiore livello di qualità del servizio basato su uno stringente processo di continuità didattica. In ogni caso questa vasta, profonda e incisiva azione presuppone una trasformazione culturale nel modo di intendere e di far scuola ma anche la fondamentale sinergia d’intenti con gli Enti locali, senza la quale i problemi e le scontentezze delle Comunità degli utenti sarebbero destinati ad aumentare. Intanto il MIUR ha pubblicato nei giorni scorsi, in data 29 dicembre, la Circolare n.110/2011 sulle Iscrizioni scolastiche di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2012/2013. Per la prima volta questa Circolare introduce il “Piano di utilizzo degli edifici scolastici predisposto dagli Enti locali” attraverso “ogni utile forma di razionalizzazione e di indirizzo a livello territoriale“. Un’occasione, più importante delle precedenti, da non perdere assolutamente per la ricerca di una grammatica operativa comune e di quel coordinamento funzionale tra le scuole che è un pò scarseggiato nel passato a causa di visioni egocentriche e di alcuni eccessi nella concorrenza per l’ingaggio degli alunni. Ora “le domande di iscrizione sono accolte entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella singola istituzine scolastica, limite definito sulla base delle risorse di organico e dei piani di utilizzo degli edifici scolastici predisposti dagli Enti locali competenti”. E il giusto piano non può prevedere e legittimare più classi rispetto alle aule previste dagli standard di costruzione, 24 per una scuola media. © – Sergio Andreatta – Riproduzione riservata
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