20th Mag, 2007

Madonna di Lourdes a Latina

Per vincere i contrasti sul dogma dell’Immacolata Concezione Papa Pio IX impose il suo piede, spingendolo con forza a terra per schiacciare il capo di alcuni cardinali renitenti.

Madonna di Loudes.

di  Sergio Andreatta


La statua, quella più fedele all’apparizione di Bernadette, tutta bianca con la fascia celeste e due rose giallo-oro sui piedi, è nella Chiesa di S.Domitilla a Latina posta in alto davanti all’altare.
La gente che non sta seduta in preghiera sui banchi le si avvicina incessantemente per vederla meglio in prossimità, per pregare, per implorare, per accendere una candela ai suoi piedi di madre, o anche semplicemente come si fa ora per scattare una foto col telefonino.
Per toccarla.
E’ la statua della “Bianca Signora”, come abbiamo detto, scelta da Bernadette Soubirous come “quella meglio riuscita” tra le quattro realizzate dallo scultore interprete delle sue parole, la statua incoronata l’11 febbraio scorso (nel 149° anniversario della prima delle diciotto apparizioni alla pastorella francese) dal S.Padre Benedetto XVI.
Il simulacro proveniente da Fondi e Sezze, dopo la sosta a Latina di due giorni, partirà questa sera stessa per Cisterna e poi per Frascati proseguendo la sua “peregrinatio Mariae” per l’Italia nelle regioni dell’UNITALSI.
UNITALSI che a Latina opera ormai da 40 anni.
Il testamento che ci ha lasciato Bernadette è un testamento di umiltà e preghiera, che non ha bisogno di manipolazioni, di orpelli retorici…
Quando all’epoca si seppe delle apparizioni i teologi, già da alcuni anni, stavano discutendo tra loro con contrastanti pareri del dogma dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria “Tota pulcra es Maria et macula non est in Te”.
E il dogma era stato appena definito da papa Pio IX, il senigalliese Giovanni Maria Mastai Ferretti (1792 – 1878) l’8 dicembre 1854, avendo anche egli dovuto imporre per costringere all’obbedienza il suo santo piede petrino sulla testa, schiacciata a terra, di alcuni cardinali renitenti.
Ora quelle apparizioni venivano a mettere le cose a posto, a sottolinearne una veridicità, a imporre il superamento di ogni diatriba religiosa intestina.
Il giorno 11 febbraio 1858 era un giovedì grasso e dei presunti, e comunque clamorosi, fatti erano accaduti a Lourdes, destinati a suscitare subito grandi polemiche.
Con il grande scrittore Émile Zola che, nella sua razionalità, li combatteva come oscurantisti scrivendo che “Bernadette n’était qu’une pauvre idiote!”, mentre lo stesso vescovo di quella diocesi, Mons.Pierre-Marie Théas, notando strani movimenti e quasi un po’ intimorito doveva ammettere che “Lourdes non ha bisogno che di verità!”.
Chi vuole ancora oggi saperne di più può leggere di René Laurentin il libro:”Lourdes:”Cronaca di un mistero”, Mondadori, 1998.
Venerdì sera per l’arrivo della statua c’era qualche migliaio di persone per le strade, tra Via del Lido e Via De Chirico.
I fedeli, quasi accogliendo non la mera statua ma la vera Madonna, la accompagnavano nella processione tra intonazione di canti e fiaccole accese in mano.
Il parroco don Gianni Toni presiedeva poi alle funzioni religiose.
Nella giornata di ieri la statua veniva anche tradotta quanto mai propiziamente al Carcere di Latina, su richiesta degli stessi detenuti, e quindi per una breve sosta fino all’interno del Monastero della Clarisse.
Ieri sera, poi, il popolo delle numerose Corali che si sviluppano intorno alle parrocchie di Latina ha tenuto un Concerto polifonico. Erano presenti oltre la storica Corale San Marco, il Coro Polifonico Pontino, il Coro Nova Cantica, il Coro dell’Abbazia di Valvisciolo.
Ora è in corso l’ultima funzione religiosa ma, poco prima, il parroco don Gianni mostrava ai presenti una piccola roccia della Grotta delle apparizioni, staccata quando per la statua si rese necessario installare un piedistallo più stabile del precedente.
Nella mia vacillante razionalità, seguendo quell’impulso medioevale che sapeva muovere le folle forse anche condizionandole, non ho potuto trattenermi dall’andare anch’io a toccarla.
Poi il mariologo, scostando la coltre di fiori che me ne impediva la visione, mi mostrava le due rose mistiche giallo-oro poste ai piedi della Vergine: “Ave. Ave, Maria!”.

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