24th Gen, 2012

“Vaso rotto”, un progetto per aiutare i disabili di Esmeraldas

MADRE CAMILLA ANDREATTA

LETTERA DALLA MISSIONE DI ESMERALDAS

Carissime Amiche e Amici di Custoza, Povegliano e Verona,

un grazie sincero per quanto fate per far sopravvivere i progetti che abbiamo messo in piedi a Esmeraldas in soccorso dei nostri malati. Uno di questi é il “VASO ROTTO”.

Non so se sapete l’origine di questo progetto e il perché di quel nome.

Molti anni fa, Sr. Maria Grazia Faccioli, Vostra compaesana, lavorava come infermiera in questo Centro Medico. Ad un certo punto rimase molto colpita dalla tanta gente diversamente abile che viveva in Esmeraldas. Le segnalavano continuamente dei casi e lei andava a visitarli all’interno delle catapecchie dove i loro familiari li tenevano ben nascosti dalla società. Poco a poco li persuadeva a portarli al nostro Centro dove un “equipe” di medici che ogni mese veniva dalla Capitale, Quito, li avrebbe visitati gratuitamente. Questa esperienza medico-assistenziale durò 10 anni, poi quell’equipe” si ritirò e suor Maria Grazia rimase sola con il gruppo di volontariato che nel frattempo aveva formato per seguire gli epilettici, gli schizofrenici, i sordomuti, i ritardati mentali, ecc… S’impose la necessità di trovare un medico che sostituisse quell’equipe e trovammo la dott.ssa, specializzata in psichiatria, Teresa Cañarte.

Naturalmente ora il servizio non poteva essere più gratuito come prima, aveva dei costi. Ci costava più o meno $ 400.00 al mese e a questo bisognava aggiungere le medicine che noi erogavamo gratuitamente ai malati. Dovevamo, però, contare su qualcuno e decidemmo di contare su di Voi che ci avete accolto e non ci avete deluso.

Il nome “VASO ROTTO” é stato ispirato da una leggenda cinese che parla dell’origine dei vasi Ming, tanto pregiati. Pare che il mastro-artigiano dopo averli cotti al forno salisse su uno sgabello tenendone uno fra le mani e che lo lasciasse cadere al suolo. Ne raccogliesse poi i cocci per saldarli seguendo una particolare procedura e ne coprisse la fessura con un filo d’oro. Il vaso diventava così molto più prezioso e interessante anche agli occhi di un imperatore.

I nostri malati sono come questi vasi rotti che il Signore ci ha messo tra le mani per renderli preziosi con la nostra saldatura, cioè con le nostre cure.

Attualmente abbiamo il Vice Presidente della Repubblica dell’Ecuador paralizzato che si muove su una sedia a rotelle. Tramite lui e grazie alla sua sensibilità si sono sviluppati vari progetti per i diversamente abili. Questo aiuto si dirige particolarmente a chi ha qualche deformazione fisica più che a coloro che sono affetti da problemi di salute mentale. Siamo, comunque, riusciti ad inserirne qualcuno nel programma statale. Ma con noi abbiamo ancora:

  • 25 bambini, 17 dei quali sono inseriti nell’Istituto di Educazione Speciale “Juan Pablo II”. Noi paghiamo la pensione mensile e le medicine se ne avessero bisogno. Gli altri 8 non hanno la possibilità di frequentare una scuola per la gravità della loro malattia. Li aiutiamo con l’assistenza medica e le medicine.
  •  35 adulti. Molti di essi sono epilettici, qualcuno schizofrenico, altri paralizzati, sordomuti, ecc…

Certamente é un opera che fa rifiorire il sorriso sul loro volto e nel limite del possibile offre loro una motivazione in più per affrontare con più serenità una vita già di per sé molto difficile.

(Continua)

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Sempre adorno le mie lettere con qualche vitamina spirituale. Eccovene un’altra:

UNA ZAMBETTA DEFORME

Un bambino entrò in una bottega con tre monete in mano per comprare un cagnolino di quelli offerti in vendita nella vetrina della bottega.

Buon giorno. Cosa desideri?- gli chiese il bottegaio.

– In vetrina c’è un annuncio- rispose il bambino – Vorrei comprare uno di quei cagnolini. Quanto mi costa?

– 50 euro!-

– 50 euro? Ma io…, io ho solo queste! – disse mostrandogli  tre monete. – Posso almeno vederli? Posso?– chiese.

– Certamente, guarda! – gli rispose il bottegaio.

Il bambino entrò dentro nel negozio e gli venne incontro una cagnetta con 5 cuccioli. L’ultimo zoppicava un pò.

-Che cos’ha? – domandò subito il bambino.

– È nato con un difetto alle zampe posteriori e non può né correre né saltare”.

– Allora lo voglio! – disse il bambino deciso.

– Non lo vorrai mica per davvero, questo non potrà mai correre con te. Prendi piuttosto quest’altro – suggerì indicandogli un’alternativa –  che è sano e sta molto bene.

– No, no. Io voglio quello! –

– E perché? – insistette allora a chiedergli il bottegaio.

Il bambino arrotolò allora i suoi pantaloni e mise in evidenza la sua gamba destra che era deforme per la poliomielite: – Neanche io posso correre bene nè saltare e questo cagnolino ha bisogno di uno come me che lo comprenda.-

Il bottegaio commosso gli disse:- Va bene allora te lo do per quelle tre monete.-

– No, non ci pensi nemmeno. Il fatto che sia nato così non lo fa meno prezioso ai miei occhi. Lo pagherò al prezzo degli altri, fino all’ultimo centesimo.-

– Speriamo che anche gli altri cagnolini trovino un padrone come te, che li comprenda e li ami altrettanto- commentò il bottegaio ancora più commosso.

 

Tutti meritiamo di avere qualcuno che ci comprenda e ci voglia bene così come siamo. (Anonimo)

Questa favoletta sembra sottolineare l’importanza di quello che fate! Ci aiutate ad essere quella mano di Dio che sana, quel cuore che comprende e ama. Noi da sole cosa potremmo fare senza il Vostro contributo?  Lo ripeto spesso fino alla noia che “se non ci foste bisognerebbe inventarVi

Grazie, Amici veri che avete il Signore e lo spirito di aiuto nel Vostro cuore.

            Con affetto,

Sr. Camilla Andreatta

 Misionera Comboniana in Esmeraldas (Ecuador)

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