Sfilano i partecipanti al XIX Raduno Nazionale dei Carabinieri
50.000, forse 65.000, tra carabinieri e familiari in cammino tra due ali di folla entusiasta.
Si è appena conclusa la sfilata lungo Corso della Repubblica a Latina delle circa 50.000 persone, qualcuno stima 65.000, convocate dall’A.N.C. dei Carabinieri. Una fiumana interminabile, dalle 9,30 alle 13,30 ma solo grazie al reiterato invito dello speaker a serrare le fila, composta da militari in servizio e in congedo, dai loro familiari, da mogli, figli e, perfino, da nipotini piccolissimi messi in lustro di divisa e da qualche vezzoso cagnolino col distintivo dell’Arma. Ma questa è una grande, antica e anche variopinta famiglia, si sa. Ci sono carabinieri in antica uniforme (della Marca Trevigiana) e “Benemerite” in costume popolare che offrono simbolici omaggi, gerbere rosse e azzurre nei colori dell’Arma, alle Autorità. Ci sono i Corazzieri con le moto di scorta all’auto del Presidente della Repubblica. E ci sono tanti cittadini, non soltanto di Latina e dintorni, che hanno risposto al significativo appuntamento per onorare il 194° Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri.
In Piazza del Popolo, davanti all’imponente tribuna popolata da tutte le Autorità militari e Civili scorre per ore, sotto un sole splendente, la parata di tutti i reparti più importanti dell’Arma dei Carabinieri, sfilano i mezzi della Protezione Civile, scorrono le Associazioni di tutte le Regionii d’Italia e le Sezioni Estere che vengono da Canada, Brasile, Argentina e da tanti altri paesi del Mondo, sfilano le compunte e compenetrate Benemerite (qualcuna inciamperà su un insidioso dossetto artificiale per rialzarsi prontamente) che contribuiscono alla realizzazione di progetti di assistenza morale, culturale, ricreativa, che facilitano il cemento in rete dei vincoli di solidarietà, se non quello di cameratismo già alimentato dai loro congiunti. Sul palco ad attendere il passaggio dei radunisti, con il sindaco on. Vincenzo Zaccheo e le massime autorità locali, il Ministro della Difesa on. Ignazio La Russa, giunto a metà sfilata, e il comandante generale dell’Arma Gen. C.A. Gianfrancesco Siazzu.
I reparti che già si erano ammassati in Via Tucci – Via Verdi, alle 9,30 sono partiti in corteo percorrendo via Isonzo, via Marconi, C.so della Repubblica fino in Piazza del Popolo e Piazza Roma. Un evento davvero eccezionale non soltanto per il nostro capoluogo pontino ma anche per molte città della Provincia (Aprilia, Formia, ecc…) direttamente coinvolte nelle celebrazioni del Raduno nazionale. Molti i tricolori esposti ai balconi del Corso a testimonianza del sentimento di affetto e di gratitudine dei pontini. Rispondendo all’appello del Sindaco la comunità pontina si è visibilmente stretta attorno ai carabinieri riconoscente per lo spirito di sacrificio che ogni ora mettono nell’espletamento della loro funzione, per il coraggio, la fierezza, l’alto senso del dovere che ne caratterizza la missione.
– Il Raduno di Latina – vuole ancora ricordare il sindaco al cui padre carabiniere, vittima in un incidente stradale mentre non era in servizio, è stata intitolata la caserma di Aprilia – è dedicato ai militari caduti per la sicurezza e per la patria. E da Latina dobbiamo e vogliamo lanciare un messaggio forte e di solidarietà alle famiglie, all’Arma, a tutte le forze dell’ordine quotidianamente impegnate a tutela della sicurezza e del bene comune”.
Io ho particolarmente apprezzato l’operato del comandante provinciale dei carabinieri di Latina, col. Leonardo Rotondi, che, anziché starsene in tribuna, ha percorso infaticabile per ore in lungo e in largo il Corso della Repubblica facendo gli onori con i fatti, monitorando costantemente quanto accadeva sotto i nostri occhi e dando personalmente aiuto alla soluzione di tanti piccoli problemi emergenti. Da uomini così, (lui insieme con il questore Nicolò Marcello D’Angelo), c’è solo da aspettarsi il meglio per un contrasto efficace all’aggressione portata al nostro territorio pontino da una sempre più invadente ed insidiosa “gomorra”. Sennò le cerimonie, anche quelle così belle e simboliche di questi giorni, potrebbero servire a ben poco, salvo a dire:”Ci siamo, anche in modo imponente, come associazionismo”. Tra le tante delegazioni presenti ho apprezzato e fotografato quella della Pedemontana del Grappa (Asolo, Crespano, Paderno,…) in provincia di Treviso, mia terra di origine, e quella della Val di Comino
(Atina, Picinisco,…) in provincia di Frosinone. Entrambe accolte calorosamente dallo speaker al loro ingresso in Piazza del Popolo.
Articolo e foto (314 x 235 px) di: Sergio Andreatta