4th Feb, 2012

Da Circolo didattico a Istituto Comprensivo: un progetto culturale e scolastico per il futuro

Da Circolo didattico a Istituto Comprensivo di Latina: un progetto culturale e scolastico per il futuro.
Dopo mesi di studi, ipotesi, proposte, trattative e negoziati con le varie parti in causa.                *        * 

       

Per effetto della Legge n.111/2011 (art.19) e della Delibera della Giunta Regionale del Lazio del 3.02.2012 (Approvazione definitiva del Piano regionale di dimensionamento per la riorganizzazione della rete scolastica dall’a.s. 2012/2013) il

IV CIRCOLO DIDATTICO DI LATINA,

 

soppresso nella sua autonomia, come anche l’adiacente Scuola Media Giuliano, si riorganizzerà dal 1 settembre 2012 in un nuovo

ISTITUTO COMPRENSIVO DI LATINA

(provvisoriamente I.C. n.8)

con codice LTIC832008

e Sede legale in Via Sezze 25

 

 

comprendente le seguenti Scuole limitrofe: dell’ Infanzia “Giovanni Paolo II” (Nuovo Codice alfanumerico attribuito: LTAA832015) di Via Sezze 33, Primaria “C.Goldoni” (Nuovo Codice LTEE83202B) di Via Sezze 25 e Media “G.Giuliano” (Nuovo Codice LTMM83019) di Via Cisterna, con un’utenza complessiva di 1300/1400 alunni. Tre scuole di ottima tradizione pedagogica ma anche capaci di interessanti innovazioni didattico-metodologiche, che riscuotono, tra gli utenti, un buon livello di “valutazione percepita“. Come lusinghiera risulta la stessa valutazione oggettiva ad opera dell’INVALSI anche se è ancora possibile intravedere per il futuro margini di sviluppo della qualità. Così il prossimo obiettivo diventerà prossimamente su questo schermo, rispetto al nuovo curricolo verticale, l’individuazione di un efficace modello di valutazione dei processi, verificando sul campo la fattibilità di metodi, criteri, procedure e strumenti che permettano di analizzare i punti di forza e di debolezza di quanto si fa, meglio sarebbe dire di quanto ognuno di noi fa.

L’Istituto Comprensivo ha già in Italia una sua breve storia che nasce dalla L.n.97/1994 (tutela della scuola di montagna) e si estende fino alla scuola comprensiva che ha voluto sperimentare volontariamente in determinati contesti questo modello, fino agli istituti che, per esigenze di numero rispetto alle necessità dell’autonomia sono stati via via aggregati tra loro (dal 1 sett. 2000 per l’art. 21 della L. n. 59/1997 e il DPR n. 233/1998 la scuola si è potuta costituire come Istituto autonomo di diritto pubblico con personalità e soggettività giuridica). Ora la L.n.111/2011, sia pure per evidenti esigenze di economia dello Stato, generalizza un modello che pure trovava già una sua previsione da una quindicina di anni e studi di comparazione con gli analoghi modelli nord-europei e americani. D’altra parte, la prospettiva della continuità è ormai nella logica delle cose e rappresenta una buona occasione per ripensare e riprogettare un raccordo curricolare tra i vari gradi scolastici.  E’ una sfida da raccogliere  per una continuità educativa da intendersi come diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo. Nel nostro caso la soluzione deliberata, a detta di tutti, è da ritenersi ideale nei fatti per contiguità ambientale e socioculturale all’interno del quartiere (già R6, ora “Isonzo” forse, più noto come “del Mercato settimanale“). Dalla soluzione prospettata discende che bisognerà incominciare a lavorare tutti (gli attuali 2 Collegi dei Docenti e i Consigli d’Istituto)  con una motivazione specificamente rivolta alla verticalizzazione del processo formativo, più intensamente in continuità e affinità per la costruzione di un unico progetto culturale, di quel unico curricolo scolastico verticale del I Ciclo d’istruzione il più coeso e coerente possibile  con un nuovo P.O.F. di qualità che assecondi meglio lo sviluppo psico-fisico della persona di 3/14 anni (target di ben 11 anni di vita, sicuramente tra i più incisivi in assoluto e determinanti dal punto di vista formativo). In questo senso la S.M.S. Giuliano, che ha già potuto agire da istituto comprensivo sperimentando per alcuni anni una sua esperienza con la scuola di Borgo Faiti, potrà fungere da pilota nell’ottica dell’organizzazione di un nuovo curricolo nel più stretto collegamento tra classi V della primaria e I della media. Si tratta di ridefinire i punti di partenza tipici della media e i punti di arrivo della primaria in modo da coordinarli sostenibilmente con più logica. Un P.O.F. da implementare come omogeneo nelle sue scansioni e diverse articolazioni specifiche. E siccome è anche questo il… natale che precede il varo, facciamo gli auguri a tutti gli attori e interpreti di questo nuovo scenario di cui non è ancora certo  chi ne sia il regista. Dirigere il copione di un invidiato Istituto Comprensivo di 1400 studenti, omogeneo e non raccogliticcio di realtà diverse, sparse e frastagliate come quello di Via Sezze-Cisterna, potrebbe essere una bella sfida professionale per chiunque.

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Regione Lazio DGR n.42 del 3.o2.2012

Dimensionamento scolastico A.s. 2012-’13

Il Piano Regionale ha comportato, oltre che la soppressione delle Direzioni didattiche e delle Scuole Medie per effetto di Legge (111/2011) con l’istituzione generalizzata in Istituti Comprensivi di più di 1.000 alunni, salvo generose deroghe, la riorganizzazione della rete scolastica regionale. Ma anche la Regione Lazio, come altre (il Veneto ad esempio) ha inteso raggiungere l’obiettivo assegnato utilizzando i parametri numerici di cui alla norma come media regionale di riferimento, cioè come risultato ottenuto dal numero complessivo degli alunni diviso il numero delle autonomie, esercitando, e volendo ribadire in questo modo, la propria competenza a programmare le autonomie scolastiche sul territorio. 

Dal mese di settembre 2011 fino al 3 febbraio 2012 si è svolta una febbrile attività di confronto, scontro e concertazione tra le varie agenzie interessate a proporre e a decidere. Il risultato ottempera, alla fine, allo spirito della legge e sancisce soluzioni accettabili, e tuttavia, consce di alcune persistenti problematicità, sia la presidente della Regione Lazio Renata Polverini che l’ass.re all’istruzione e alle politiche giovanili Gabriella Sentinelli si sono dichiarate disposte  a monitorare, con il contributo dell’Osservatorio regionale,  fenomeni e conseguenze per apportare in seguito tutti i correttivi che si dovessero dimostrare necessari. Nè poteva essere altrimenti data la gran mole di lavoro e la possibilità di qualche… soluzione imperfetta (a Terracina, Formia,…). Alla fine la Delibera di Giunta del 3 febbraio ha definito la riorganizzazione della rete scolastica regionale prevedendo una riduzione complessiva pari a 109 dirigenze nel Lazio:  68 in provincia di Roma; 18 in provincia di Latina; 17 in provincia di Frosinone; 2 in provincia di Rieti e 4 in provincia di Viterbo. Un taglio non disastroso, forse, in epoca di sacrifici, non fosse per la sopravvivenza di certe soluzioni clientelari (dette “in deroga” e provvisorie poi chi sa) – vedi Formia con 5 autonomie salvate contro le 4 di Frosinone col doppio d’abitanti – di cui alcuni politici persistentemente “borbonici” (giacchè operano al sud  provinciale delle “terre di nessuno” che hanno la loro capitale in Fondi) menano pure spudoratamente vanto* (Ndr.: Si omette per ora un giudizio politico definitivo sui personaggi, rinviandolo a fra un anno. Solo allora si potrà giudicare se la poco lusinghiera provvisorietà (“in deroga”)  si sarà consolidata in uno scenario definitivo in virtù di qualche cavillo).  

© – Sergio Andreatta (592), Riproduzione riservata

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* Un esempio di classica politica deteriore, di assalto piratesco alla diligenza per strappare il contentino richiesto dalle proprie lobbies elettorali in deroga e a danno dei principi di legge. Ma si sa la legge, come la verità, non esiste, esiste solo… l’interpretazione. E nel ventaglio ognuno tenta ad ogni costo di far prevalere la sua in barba all’interesse generale.

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