Quello che segue è l’ultimo commento su questo stesso weblog al mio articolo “Il riscatto delle Terre Pontine”. Lo studioso Eugenio Sacco ai fini di un saggio cerca notizie su un personaggio importante dell’epoca: , anche produttore della casa cinematografica Helios e Tiber Film. In particolare ricerca notizie e carteggi relativamente al periodo della sua presidenza del Società Anonima Bonifica di Fogliano. Lì c’era un affittuario dei laghi, Leone Fusco, che conosceva tutti i passaggi dell’ultimo secolo di storia. Ma chissà che qualche suo erede (es. la prof.ssa Annamaria Fusco) o qualche lettore non possano essergli in qualche modo di aiuto con qualche indicazione. Lo spero vivamente. Sergio Andreatta
Sono uno studioso che sta realizzando una ricerca sulla formazione del Quartiere Trieste, a Roma. In questo quadro mi sono imbattuto nella figura di
, che dopo essere stato uno dei padri del cinema “muto”, deputato per una legislatura (1922-1924), immobiliarista, fu presidente della Società anonima bonifica di Fogliano, cosa che gli valse nel 1937 la nomina a Cavaliere del Lavoro. Sulla sua figura, che vorrei approfondire, non ho però trovato (neppure presso gli Archivi e le Biblioteche di Latina) nessuna notizia. Tra chi mi legge, c’è qualcuno in grado di darmi notizie su e sulla Società da lui presieduta? Ringraziando per l’attenzione e la cortesia, un cordiale saluto.Eugenio Sacco E-mail: eugenio.sacco@fastwebnet.it
CINEMA MUTO/ UNA SCHEDA
“L’Inferno”, Helios Film, Velletri, 1911
(restaurato, disponibile in DVD interattivo)
Tra i primi film italiani dedicati alla celeberrima opera dantesca “L’Inferno” fu girato a Velletri intorno al 1910 e uscì in sala l’anno successivo, riscuotendo grande successo.
Prodotto dalla Helios Film, casa cinematografica veliterna di Gioacchino Mecheri, il film non ebbe vita facile, anche per la competizione con l’altro “Inferno”, un lungometraggio di De Liguoro prodotto dalla Milano Film, uscito nel 1912. La contesa tra le due case cinematografiche e gli strascichi legali portarono alla distruzione di numerose copie della pellicola. Così la stessa Storia del cinema mondiale di Georges Sadoul (Milano, 1981, I vol., p. 93) cita soltanto l’esemplare di De Liguoro facendo un torto al nostro. Ad Ettore Pasculli, regista e storico del cinema, si deve il recente ritrovamento negli archivi della Filmoteca Vaticana di una copia della pellicola e il suo restauro con la collaborazione della Cinecittà Digital, il finanziamento del Gruppo Bayer Italia e il patrocinio culturale del Comune di Velletri. Nella durata dei 15’ del film sfilano immagini del capolavoro dantesco, sorprendenti per l’ispirazione pittorica di alcune scene di massa ma dove rimane forte la suggestione delle tavole di Gustave Dorè per la Divina Commedia (1861). Ed ecco alcune scene: Dante e Virgilio all’Inferno che assistono al transito dei dannati smistati da Caronte; gli episodi di Paolo e Francesca e del conte Ugolino (tra i primi esempi di flashback della storia del cinema); il gigantesco Lucifero che sbrana un dannato; le scene corali, forse quelle di maggior impatto visivo, con “effetti speciali” singolari per l’epoca (piogge di lapilli, anime in volo realizzate grazie a interventi artigianali sulla pellicola e altro). Mentre i Veliterni attuali possono senza difficoltà riconoscere la “location” del film ambientato nella cava di basalto di Via dei Volsci, a Velletri, meglio nota come la “pietrara”. Velletri che, per altri versi come diocesi suburbicaria, esercitava la sua giurisdizione ecclesiastica (vedi Archivio diocesano) anche sulle terre pontine di palude interessate dagli scopi societari dell’Anonima Bonifica di Fogliano. (A cura di Sergio Andreatta).