C’è una questione di buono stile nella scrittura che ben pochi possiedono e c’è, ben più importante e significativa, una questione etico-deontologica di autonomia e sottrazione dalle pressioni, comunque e da chiunque esercitate. E c’è una Stampa Pontina di cui il lettore si può ancora fidare, sembra, a differenza di altra.
Sinceramente dico grazie a LATINA OGGI , il quotidiano più letto in Provincia, che a pag.7 del 16.06.2008 (clicca per il collegamento) pubblica quasi integralmente il mio articolo “Anch’io intercettato” che si colloca nel dibattito della più grande attualità di questi giorni e della vicenda personale. Sto ancora aspettando, però, a distanza di anni, non… Godot ma un servizio autocritico de Il Messaggero di Latina che riconosca il suo errore e ripristini per quanto mi riguarda fondamentalmente il senso vero dei fatti e la dignità che mi ha leso e di cui ogni persona ha essenziale e costituzionale diritto (e me lo dovrebbe anche per l’antecedente episodio giornalistico del cosidetto “Schiaffo alla… Madonna“. Perchè non si scrive con un minimo di professionalità, senza esserne certi e falsando i fatti dati per scontati “Direttore sciaffeggia mamma di alunne“, pure a caratteri scatolari, ma semmai “Una mamma dice:“Il direttore didattico mi ha dato uno schiaffo” che la signora, pur meritevole di riceverlo nella circostanza per la sua insistita insolenza e aggressiva pubblica maleducazione, in realtà non ha mai ricevuto come ha testimoniato il successivo processo e la sua imputazione per calunnia). Ma era il tempo, quello, in cui un influente collaboratore del giornale (sa bene l’interessato) pretendeva di gestirlo quasi fosse il vero… padrone del vapore. E se non maturava le sue vendette, ma chissà?, faceva certamente pesare le sue soluzioni. E si capisca bene, allora spero, la sperequazione e l’inferiorità di condizione di chi non avendo un giornale a sua disposizione (Prima dei blog. Il mio ora è anche molto seguito) non può giovarsi di una simmetrica, civile possibilità di ribattuta.